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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi del 23/02/2007

Susanna

Post n°74 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Finale 3

 

 

E adesso che faccio?
Cosa
dico a Mario domani?
Susanna si sente in trappola, sa che non può più rinviare le sue scelte, sa che quella notte dovrà decidere qualcosa che cambierà radicalmente il suo futuro ma le sembra di non avere gli elementi per operare una tale scelta.
…e se Mario fosse l’uomo giusto?
…e se invece mi sbagliassi su di lui?
…ma sono sicura di volere davvero una nuova storia come quella con Silvio?
…e se domani andassi a cercare il suonatore?
…ho voglia di vivere un poco per me
…e se poi rimango sola?
…e se sto solo facendo un colpo di testa?
…sono disposta a non vivere più le emozioni di ieri notte?
…voglio essere mia o voglio essere la donna di qualcuno?
…ma quale sarà la cosa sbagliata?
Lo squillo del telefono la fa sobbalzare nel letto.
Ciao sono Mario! Sveglia poltrona, sono le otto! Allora cos’hai deciso?
Susanna è in preda al panico!
Oddio che gli dico?
…ehm ecco, vedi… insomma Mario io a dire il vero non sono molto sicura.
Ho capito, Susanna, non importa.
La voce di Mario è delusa, ma si sente che l’orgoglio lo costringe a mantenere una certa dignità
Passa un buon fine settimana. Ci sentiamo presto.
No! Aspetta Mario. Non essere precipitoso. Mi sono appena alzata, lasciami il tempo di riflettere.
Hai un po’ di tempo da dedicarmi? Ho bisogno di parlarti di una cosa.
La voce di Mario tradisce qualche perplessità sotto una vena scanzonata.
Certo tra mezz’ora sono da te! Non mangiare che e ti porto a fare colazione.
Puntualissimo come al solito, lui la passa a prendere e la accompagna a fare merenda con sfogliatine calde e cappuccino tiepido.
Mario la guarda aspettando che lei si decida a parlare.
Susanna fa un gran sospiro e attacca
Vedi Mario io devo confessarti una cosa…
Ho capito c’è un altro uomo.
No, cioè si! No, non è come tu credi!…Insomma!
Sbotta lei
Non è l’uomo il problema: il problema sono io!
Voglio dire…In questi ultimi giorni mi sono capitate una serie di strani avvenimenti che hanno rimesso in discussione tutti i miei valori e gran parte delle mie aspirazioni.
Se ti avessi incontrato solo una settimana fa, ti avrei considerato perfetto per me, anzi, per molti versi, ti considero ancora un uomo ideale, ma vedi…
In me si è risvegliata un’altra Susanna, una donna diversa, molto meno rassicurante e controllabile di quanto non sia stata io finora.
Una Susanna che mi piace molto, ma che mi fa anche molta paura.
Una Susanna che vuole vivere la sua vita in prima persona, che vuole mettere al primo posto la realizzazione di se stessa, che vuole imparare a stare in piedi da sola e non vede più nella coppia o nel matrimonio il completamento di sé.
Insomma se ho capito bene tu mi stai dicendo che per ora non vuoi sposarti.
Non è tanto un problema di matrimonio, Mario, non escludo prima o poi di trovare un uomo con cui condividere la mia vita, ma prima devo imparare a vedermi come individuo.
E’ un po’ come quello che hai fatto tu fino ad ora: ti sei laureato, ti sei specializzato, hai fatto le scelte che ti parevano più confacenti al tuo modo di essere e solo ora, a 36 anni hai iniziato a prendere in considerazione l’eventualità di concedere ad un’altra persona di entrare stabilmente nella tua vita.
Io invece ho sempre pensato che la mia legittimazione venisse dal far parte di una coppia e che solo nella coppia mi sarei potuta realizzare.
Oggi mi rendo conto di avere altre priorità, altri desideri e credo sia un dovere per me seguire la strada che comincio ad intravedere e che devo necessariamente percorrere da sola.
Troverei ingiusto proporti oggi una Susanna che non sa ancora dove vuole andare, una donna che vuole vivere e sperimentare senza fare del male a nessuno, ma anche senza più colpevolizzarsi per i suoi sogni e le sue aspirazioni.
Può darsi che questo periodo duri a lungo o magari che si risolva rapidamente, non posso saperlo e non mi pare corretto illuderti.
Spero tu possa capirmi.
Mario è rimasto pensieroso per tutta la sua tirata: rimane zitto ancora qualche attimo e poi dice
Ti capisco perfettamente! E ti ammiro per il tuo coraggio e la tua onestà.
Hai ragione quello che tu tenti di fare ora è esattamente quello che io ho fatto in questi anni: il permettere alla mia personalità di crescere autonomamente senza i condizionamenti di un legame stabile. Non sempre è stato facile, non sempre mi è sembrato che fosse la scelta giusta, ma alla fine ho capito che avevo avuto ragione perché ora so esattamente cosa voglio e fino a che punto sono disposto a rinunciare alla mia autonomia per avere una persona vicino.
Buona fortuna Susanna, spero tu riesca a completare il cammino che stai iniziando.
Ti ringrazio Mario, sei davvero una persona in gamba e spero che prima o poi le nostre strade si possano nuovamente incrociare.
Mario la riaccompagna a casa e la saluta con un sorriso.
La sera è arrivata. Susanna non indossa l’abito rosso, non ne ha bisogno, si infila i jeans e una maglietta e va all’appuntamento col suo suonatore.
Quando arriva la gente le fa largo, le notizie corrono veloci e tutto il paese è ammassato in attesa.
Susanna guarda il suonatore che le sorride come al solito, ma questa sera lei non è qui per ballare, ma solo per capire.
La musica la avvolge come una nuvola luminosa, chiude gli occhi e si lascia trasportare dalle note, il suo corpo rimane immobile, ma la sua anima si libra in spazi siderali e in profondità sulfuree, raggiunge gli abissi marini e le vette gelide delle più alte montagne, si arroventa nei deserti e si ghiaccia nelle algide distese artiche, accarezza la pietà e si impregna di sensualità, sfiora la tenerezza e si bagna di vendetta, si immola sull’altare del sacrificio e banchetta sulla tavola del vizio.
Nulla le è nascosto, nulla le è negato, la musica la conduce passo passo e lei si lascia guidare senza timore e senza ansietà fino a quando la musica finisce.
I suoi occhi riaprendosi scoprono un mondo assolutamente uguale, eppure completamente diverso da quello su cui si erano chiusi poco prima.
Il suonatore sorride e la saluta toccandosi il capo con la mano, Susanna ricambia il sorriso si volta e se ne và.
Non si parlano, non si parleranno né si vedranno mai più, non ce n’è alcun bisogno; quello che si potevano dare è stato reciprocamente donato.
Ora Susanna è davvero in cammino.

 

 
 
 
 

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