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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi di Gennaio 2007

Visto da lei...

Post n°48 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa:  il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi  è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

SMS

Ho deciso: gli do il numero di cellulare. Ci ho pensato bene, in fondo non si può risalire proprio a niente da un telefonino, quindi che male c’è?
E poi…inspiegabilmente, sento di potermi fidare, ogni giorno di più. Proprio io: non mi fido neppure di me stessa e a quest’uomo, praticamente sconosciuto, sto dando tutta la mia attenzione, confidenza e ogni mio pensiero. Si, lo faccio! Solo per qualche messaggio. Questo è quello che continuo a ripetermi ed è quello che dico a lui. Acconsente, rispetta le mie decisioni come sempre senza farmi pressioni di alcun tipo. Anche per questo mi piace. Certo non mi sarei mai immaginata quello che mi avrebbe chiesto di fare di li a poco. Una notte, in chat, come fosse la cosa più naturale del mondo, mi comunica che da quel momento in avanti non mi sarei più masturbata, ne avrei avuto rapporti, senza il suo consenso. Non solo, dopo averlo fatto, avrei dovuto fargli un resoconto dettagliato. Non potevo credere alle mie orecchie; in un attimo ho pensato a mille modi per descrivere la cosa e ognuno di essi mi ha fatto arrossire. Non ce l’avrei mai fatta, ne ero sicura, come ero certa del fatto che non mi sarei più toccata senza il suo permesso. In quelle ultime settimane le mie fantasie erano state stimolate talmente tanto che ogni notte ne sentivo il bisogno, ovviamente (anche se non credo ci sia bisogno di specificarlo) tutti quei pensieri erano rivolti a lui. Quanto sarei riuscita a resistere? Poco, molto poco. E’ pomeriggio la prima volta che azzardo un messaggio. Solo poche parole: Ho voglia di te. Posso farlo? Invio dopo aver selezionato il suo nome dalla rubrica. Chiudo gli occhi, stringo il telefono nella mano. L’ho scritto davvero? Oh mio Dio!! Adesso chissà che penserà si me. Ho paura della sua risposta, vorrei solo non averlo fatto, che l’sms si perdesse e che lui non venisse mai a saperlo.. Troppo tardi, la risposta è quasi immediata. Respiro a fondo e lascio che gli occhi scorrano su quelle poche righe. Va bene ma ti voglio completamente nuda, in ginocchio con le gambe aperte, come fossi ai miei piedi, la mia cagna in calore. Trattengo il fiato leggendo e l’eccitazione, mio malgrado, aumenta notevolmente. No, no ,macchè! Io non sono una sua proprietà, come si permette? Non può mica venire a dirmi come lo devo fare, insomma, un conto è giocare e un altro è…questo! Butto il telefono sul letto e mi sdraio nell’ombra. Lo faccio come mi pare, si fotta lui e il suo egocentrismo! Sono turbata, riprendo in mano il telefono, leggo ancora il messaggio e lascio che una mano scivoli nei pantaloni. Chiudo gli occhi, ma non riesco… Che c’è che non va? E’ colpa sua, mi ha fatto innervosire! Sfilo velocemente pantaloni e slip, rimanendo sul letto. Sono calda, eppure…Mi sdraio sul ventre, stringo la mano tra le cosce: ho voglia, voglio lui. Poggio i piedi nudi a terra. Perché il cuore mi batte così forte? Tolgo la maglietta ed il reggiseno, li getto a terra senza guardare. Ma che sto facendo? Piego un ginocchio, poi l’altro, il pavimento è freddo. Io non voglio farlo! Adagio il viso al copriletto e lascio scivolare una mano dietro, sfiorando i glutei, arrivando al sesso che sento pulsare. Allargo le gambe un poco di più, inarco la schiena. E’ come se potessi sentirlo, dietro di me, mentre mi tocca, mentre mi eccita prima di penetrarmi. Mi offro a lui: lui che è distante 300 chilometri, lui che, ne sono certa, sa che sto eseguendo quello che mi ha detto di fare, lui..che non ho neppure mai visto. Devo essere impazzita, ma sulle dita sento distintamente il mio piacere a quei pensieri e nella stanza i miei gemiti non lasciano spazio ad alcun dubbio. Ho un orgasmo che mi lascia senza fiato: le labbra socchiuse, il capo poggiato al letto, spossata. Sono certa che sarebbe molto fiero di se se potesse vedermi… Ma potrei anche non dirgli nulla! Lo penso solo per un attimo, il tempo di buttarmi sul letto e prendere il telefono. L’ho fatto, come tu hai ordinato. La risposta è, ancora una volta, immediata. Sono soddisfatto di te. Ricorda sempre che ti voglio mia, in tutti i modi possibili: dolce e remissiva, calda e affettuosa, simpatica e complice, …ma anche cagna e troia.  Sei mia, te ne stai rendendo conto ogni giorno di più, vero? Un bacio alla mia troia, se l’è meritato. Leggo sorridendo "Che stronzo.. " mormoro Stringo il telefono nella mano. Certo che l’ho meritato… e vorrei tanto che adesso fosse qui a baciarmi
.

 
 
 

Visto da lei...

Post n°47 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa:  il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi  è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

In chat...

La noia di un pomeriggio come tanti mi spinge per l'ennesima volta davanti al pc. Fuori fa caldo,la voglia di uscire è poca:non ho mai amato il sole.Mi collego a internet,ma con la mente altrove.Ho bisogno di sfogarmi,sono nervosa:parlare mi farebbe bene! Sicuramente ci sarà un sito o una chat dove poterlo fare.Lancio una ricerca con Google e saltano fuori siti porno di ogni genere. Non era esattamente quello che cercavo,meglio tornare su Msn.Ma..Bdsm?? Cos'è? La mia innata curiosità mi spinge ad entrare.E'una chat:si parla di bondage e sadomaso. Accidenti,questo si che è alternativo!!Sorrido e compilo la mia scheda in modo poco personale,venendo immediatamente contattata da una moltitudine di uomini che propongono le cose più oscene. Mi diverte tutto questo,ma nessuno mi attira tanto da iniziare una conversazione seria.Ed ecco all'improvviso il Suo messaggio. Diverso,gentile. Quest'uomo mi piace.Parliamo,non mi chiede nulla di troppo personale,tanto che alla fine mi rendo conto di essere io a porre domande su domande.Ha vent'anni più di me,ma in fondo..stiamo solo parlando!I giorni passano e le nostre chiacchierate diventano assidue. Mi spiega tutto sul bdsm,mi racconta le sue esperienze e,anche se a lui non lo dico,mi eccita quello che descrive.Un giorno,inaspettatamente,dice di voler fare un gioco,ma solo se io fossi stata d’accordo. Se avessi risposto in modo affermativo però avrei dovuto seriamente rispettare le regole,sempre! Ci ho pensato su solo un istante,ma la curiosità,la voglia di provare forse,hanno avuto il sopravvento.Ho acconsentito.Mi ha chiesto di aprire le gambe per lui,di rimanere in quella posizione sulla poltrona.Di farlo ogni volta che lo sentirò d’ora in avanti. Ho sorriso al monitor,lievemente imbarazzata,poi ho domandato se stesse scherzando. No.“Ma parliamo per delle ore…”ho replicato cercando di non far trasparire quel che provavo. “E allora?”è stata la sua risposta,secca.Ho allargato le cosce,lentamente,portandole ai lati della poltrona. Disponibile,per lui.Perché? Io non lo conosco! Eppure il mio sesso freme all’idea,freme ogni volta che dice: …se un giorno sarai mia…Abbiamo continuato a parlare del più e del meno,è piacevole,gentile,ma non riesco più a concentrarmi,penso ad altro.Penso al perchè,a cosa mi costringe a tenere le gambe in quel modo? Potrei dirgli che lo stò facendo e continuare a "giocare" per vedere qual è la sua prossima mossa mentre tranquillamente accavallo le gambe mettendomi comoda...in modo da non sentire per un solo istante quell'eccitazione che non fa altro che aumentare,potrei ma...Quando sono cambiate le cose?Non ho chiuso le gambe perché Lui mi ha detto di non farlo.Ho avuto voglia di toccarmi,ma non ha fatto nulla per eccitarmi,forse sapeva che non ce n’era bisogno.Le mani sono rimaste sulla tastiera.Gli ho chiesto se ci saremmo risentiti quella notte:ha detto si.“Come si stà con le gambe aperte,ti è piaciuto tenerle così per me?”Avvampo.“Si”non sono riuscita a dire altro.“Ci sentiamo stanotte,ora fila!”Sono rimasta seduta li,agitata,osservando il monitor,lo stomaco in subbuglio. La notte non tarda ad arrivare.Lui è li,mi sta aspettando.Ho bisogno di toccarmi e non so come,in uno slancio di sincerità,glie lo dico.Non è stupito. "Questa notte lo farò,per te:ti penserò..."ho il cuore in gola confessandoglielo.Spogliati,voglio che tu ti senta priva di protezioni Cosa..?Non lo farai stanotte lo fai ora...lo fai ora e poi mi dici che sei venutaVuoi dire che dovrei toccarmi adesso ?Certo ho detto esattamente questo,lo fai in qualche modo davanti a me e per meMa...ma ..stiamo parlando e io sono su una poltrona,non… mi sento a disagio così di punto in bianco..Cerco una velocemente una giustificazione al mio imbarazzo,ma nemmeno per un istante riesco a valutare l'ipotesi di dire semplicemente NOLo so che sei a disagio ma quello che voglio da te è che mi obbedisca...Forse..solo non mi aspettavo questoLo so ma non discutere obbedisci e basta...SiBene Sono come ipnotizzata dalle Sue parole,lascio scivolare i pantaloncini a terra.Le gambe sono già aperte e piegandole poggio i piedi alla scrivania,dondolando piano sulla poltrona.Chiudo gli occhi ed ecco,ancora mi stupisco.Sono bagnata,tesa,eccitata.Mi sfioro appena e per la prima volta immagino le Sue mani,no,le desidero:le desidero immensamente!!Cerco di immaginare come mi toccherebbe e faccio entrare un dito tra le gambe senza nessuna delicatezza.Lo spingo ancora e ancora,tentando di raggiungere l'agoniato orgasmo.Mi rendo conto di ansimare,ma ora non posso smettere. Faccio entrare due dita. Mi mordo il labbro e osservo il seno che ormai ostenta due capezzoli turgidi sotto la maglietta leggera. C'è solo Lui nella mia testa:Lui mi sta toccando,Lui che spinge e affonda le dita in me con violenza.L'orgasmo non tarda ad arrivare. Sono sudata,tremo.L'ho fatto…per teNe sono orgoglioso,voglio che ti fissi bene questo momento e che capisci cosa significaSiSei nuda a gambe aperte e ti sei masturbata per me...stanotte sei un poco più mia....adesso ti passerei una mano tra le gambe e godrei della tua eccitazione...Mi sento ancora così eccitata,se fossi con me ti vorrei sentire..Certo mi sentiresti eccome,ma prima sentiresti la mia mano che ti fruga come una cosa mia...facendoti poi leccare le dita bagnate di tee girerei la mano per lasciarti leccare il dorso... come la mia piccola cagna affettuosa.Quelle parole mi fanno trasalire...E' questo che sono? La Sua cagna? Ho paura di quello che stò provando,ma non posso neppure pensare di rinunciare a Lui.

 
 
 

Post n°46 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

Prologo...

quella che state per leggere è una storia vera: la storia di quello che credevo essere amore e che invece si è dimostrato.... mah ancora non so cosa si sia dimostrato.
Di certo lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a farmi una ragione è il modo in cui ha deciso di chiudere ...
Andiamo con ordine....
Quelli che leggerete sono dei racconti che abbiamo scritto per darci reciprocamente la percezione di quello che stavamo provando...
Buona lettura...

Come l'ho vista io....

…il primo contatto non è dei più incoraggianti…
è interessata solo a capire non a vivere il BDSM…
Pazienza è simpatica, gentile, non se la tira e poi vuole sapere e a me le persone che cercano di capire piacciono sempre…
La sommergo dei miei scritti, lei legge, commenta a tono, apprezza
…peccato sia solo una curiosa
Poi mi da MSN, poi mi manda una foto di 10 anni prima…carina ma chissà che è diventata nel frattempo… e poi mi sa che non ha tette…
Poi apre MSN… le tette le ha eccome!!!
Prima era carina, ora è bella!
Il dialogo si approfondisce, comincia a piacerle ciò che le dico, esegue dei piccoli ordini.
Fosse vero!
Bella è bella, docile è docile, mi cerca con insistenza: dove sta il trucco?
Sono un vecchio Orko scettico, non mi risulta che le donne belle intelligenti e schiave di trovino sotto i cavoli eppure…
Mi aspetto tempi biblici ed invece eccoci qua…
La macchina scivola tranquilla nel traffico rilassato di una città semivuota; trovo parcheggio davanti al museo, sarà un segno del destino?
Macchè segno e poi, anche se fosse, che segno è?
Le ho telefonato per avvisarla del ritardo: un incidente in autostrada mi ha fatto perdere un’ora. La voce è sempre sommessa un po’ roca “non importa ti aspetto faccio un giro per il museo, quando arrivi avvisami che scendo”
Accosto, mando un SMS “Sono arrivato, scendi” Mi guardo attorno: nessun segno di parchimetri né di parcheggiatori, mi avvio verso la scalinata, entro, faccio il biglietto e chiedo all’addetta se sa dirmi dove trovare il gratta e parcheggia.
“c’è sempre l’omino fuori” mi dice “non l’ha visto?”
Do una rapida occhiata alla scalinata: non arriva, mi avvio verso la strada per vedere se trovo l’omino del parcheggio: non si vede manco lui!
Torno dentro giusto per vederla comparire in cima alla scalinata.
Non sarà Wanda Osiris, ma il cuore ha un sobbalzo: è anche più bella di come me l’aspettavo: maglietta nera traforata che le fa risaltare il seno jeans (me l’aveva detto “è solo un incontro voglio sentirmi a mio agio” scarpe basse, ma mi mozza il fiato.
Mi avvicino sorridente ma non sono tanto sereno: sono pur sempre un vecchietto con la pancia…
Ci incontriamo a metà scala, dietro una colonna
Mi avvicino e la prendo per le spalle per darle un leggero bacio, lei mi abbraccia, posa la sua mano sulla mia nuca e si stringe a me.
Sento distintamente il tremito che la pervade, un tremito che mi manda in risonanza e fa tremare anche me.
Allora non era fantasia: è proprio vera, ed è come non avrei osato sperare.
La cassiera mi raggiunge, dicendomi che il parcheggiatore forse è mangiare al bar dell’ultimo piano, le dico “vieni con me?” Lei fa un sorriso timido ed annuisce.
L’ascensore è vuoto, l’abbraccio lei ricambia, un leggerissimo bacio a fior di labbra, un altro sorriso imbarazzato.
Il parcheggiatore non si trova, mi spediscono a cercare all’edicola, che, ovviamente è chiusa. Lei mi aspetta sui gradini del museo e fuma una sigaretta con lo sguardo perso nel vuoto. Oddio che starà pensando? Delusa, annoiata, preoccupata?
Lascio 5 € alla cassiera pregandola di provvedere lei appena possibile e cominciamo a girare il museo.
Senza nemmeno rendermene conto le prendo le mani, gliele incrocio dietro la schiena e gliele blocco nella mia.
Lei non si ribella, accetta senza reagire, sento che capisce il significato del gesto e lo apprezza. Giriamo tutto il museo così: qualche commento ai reperti, qualche tentativo di parlare di ciò che ci circonda, ma il vero dialogo si svolge tra la mia e le sue mani e tra i nostri occhi.
Si è proprio vera…ed è mia…

 
 
 

Master, Dom, Padrone... Orko?

Post n°45 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

Le parole si logorano perché sono pronunciate con eccessiva frequenza o perché troppo spesso vengono usate a sproposito? Probabilmente la risposta è più o meno equamente ripartita sulle due ipotesi.
Sia come sia una crescente difficoltà a rispondere ad una domandina facilefacile come quella che mi viene spesso rivolta “ ma tu sei un Master?”
Cosa vuol dire Master? Che senso ha applicarsi sul petto un’etichetta di questo genere?
Sembra quasi un “Rasoio di Okkam” o si o no (tralasciamo gli switch per comodità)….e invece…
…invece la risposta mi muore sempre in gola; vuoi perché trovo deprimente mescolarmi con i sedicenti masterilli del sabato sera che si affannano a millantare esperienze e capacità tutte da verificare, vuoi per l’oggettiva difficoltà di qualificarsi come una figura che è tale indifferentemente chi formula una simile domanda.
Mi spiego meglio: ho sempre trovato ridicoli se non patetici quelli che io definisco master genetici: curiosi individui che animati da non so bene quale certezza interiore si qualificano come Dominatori a tutto tondo di qualsiasi sprovveduto sub si avventuri sulla loro strada.
Per me il rapporto di dominazione/sottomissione è un’alchimia rara che parte dall’accettazione dell’altro, ma proprio di QUELL’altro non di un altro qualsiasi, passa per una verifica della complementarietà reciproca e SOLO dopo si avventura nello specifico del BDSM. Io, nella fortunata ipotesi, di avere qualcuno da dominare, domino quella persona e non l’universo mondo delle slaves.
La norma invece pare essere la ricerca di un RUOLO complementare col quale relazionarsi e per il quale, spesso, si rinuncia ad qualsiasi valutazione estetica di opportunità e anche di autonomia decisionale. Trovo davvero pochissimo condivisibile e grandemente offensivo per la controparte quella banalità che recita più o meno: “sai il lato estetico è irrilevante”, come se l’altro fosse solo una real doll da posizionare a nostro piacere.
Molti di quelli che mi conoscono sanno che da sempre mi definisco Orko (coloro ai quali non avessi già rovinato la digestione con la mia vera storia di noi orki la possono leggere in questo Blog) anche per sfuggire alla banalità di una generalizzazione che mi sta alquanto stretta.
Oggi come oggi … di fronte alla richiesta di declinare le mie generalità e il mio ruolo BDSM ho deciso di dare la seguente risposta:
… a tutt’oggi non ho ancora trovato una donna che mi facesse desiderare di sottomettermi a lei, non lo ritengo molto probabile, ma non avrei nessun imbarazzo a vivere una simile esperienza se se ne realizzassero le condizioni.

 
 
 

Scent of Master

Post n°44 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

Supremo Padrone
Mi prostro ai suoi piedi
Son schiava sincera
Farò ciò che chiedi

Non temo la frusta
Non sfuggo il clistere
Mi appenda, mi gusta
Mi marchi il sedere.

Soltanto la prego,
Perdoni il mio ardire
Sta puzza di sego
Si deve sentire?

Capisco che è un Uomo
Un Maschio selvaggio
Ma pur se sul trono
Le vuole un lavaggio

Le serve una doccia
Uno shampoo, un bidet
Non è che non piaccia
L’odore dei piè

Però può capire mio dolce Signore
Se quel che mi resta di lei è solo afrore
Oggi o domani con grande dolore
Costretta vedrommi a cambiare gestore.

 
 
 
 

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