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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi del 04/02/2007

Visto da lei...

Post n°52 pubblicato il 04 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa:  il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho ancora capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi  è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

Appartenere 

Siamo in chat come ogni giorno, parliamo del più e del meno, ma oggi sono più felice del solito: questa sera usciremo insieme. “Vado a farmi una doccia prima di partire.” mi comunica “Va bene” Segue un breve silenzio. “Che c’è?” domando incuriosita dal comportamento inusuale “Stavo pensando… Che cosa diresti se ti dicessi di aspettarmi in ginocchio?” Sorrido. “Penserei che mi stai prendendo in giro!” “No!” Adesso sono io a non parlare. Riprendo a digitare dopo qualche secondo. “Lo farei” “Fallo! Aspettami così.” Il monitor torna silenzioso, se n’è andato ed io mi affretto ad alzarmi scostando la sedia dalla solita postazione. Ho appena fatto il bagno ed indosso solo la maglietta, ma questo lui lo ignora. Mi inginocchio davanti al mobile, lo sguardo fisso sullo schermo in attesa del suo ritorno. Il silenzio è estenuante e per l’ennesima volta mi chiedo perché. Perché lo sto facendo? Presa dai miei pensieri  rilascio i muscoli delle gambe adagiandomi sui talloni in cerca di comodità. E’solo un attimo, il tempo di accorgermene e torno in ginocchio, eretta, come se lo avessi davanti. Non credo gradirebbe uno scarso impegno nel rispettare la sua richiesta. I minuti passano e il contatto con le piastrelle fredde sulle ginocchia comincia a farsi sentire. Chiudo gli occhi: vorrei solo che potesse vedermi. E’ strano quello che sento. Non è per il gesto in se, no, quello è una sciocchezza: è il significato. Mi spaventa questa dedizione assoluta, mi spaventa quanto stia diventando necessaria sentirla. Ogni giorno di più. “Eccomi...”E’ tornato. Sorrido e mi rialzo per riaccomodarmi sulla poltrona. Non ha bisogno di chiedere se l’ho fatto: lo sa benissimo. Mi saluta ed esce per raggiungermi. Siamo nuovamente insieme. E’ una bella serata e l’aria calda di fine estaterende piacevole il nostro incontro all’aperto. Prendiamo un aperitivo chiacchierando amabilmente. Sto bene, sono serena. Mi sorride ed ogni volta che lo fa è un regalo prezioso.Vorrei poter parlare con lui tutta la notte, ma devo ammettere che anche il desiderio di averlo è intenso. Lo bacio sporgendomi sul tavolino. “Andiamo?” “Certo!” Evidentemente è un desiderio reciproco. Ci sdraiamo su di un prato isolato, dopo aver sistemato un plaid tra noi e l’erba. Mi abbraccia stringendomi al suo corpo, trattenendomi con un braccio. “Sei.. ”niente”… ”sussurra riferendosi al mio corpo che, accanto al suo risulta assai minuto” ..eppure sei tutto!”. Riesce ad essere talmente dolce quando vuole.. Sospiro silenziosa percorsa da un brivido di gioia. Lo bacio, con rinnovata passione, sfiorando il suo bacino con il mio in una languida carezza. Mi offro a lui, alle sue mani. Nulla di me gli è negato. Nulla potrei rifiutargli. Stringe il mio seno. Ogni volta che lo sento è come fosse la prima. Chiudo gli occhi assaporando l’intensità del gesto. Mi solleva la gonna corta, per poi farmi voltare su un fianco. Sento il suo sesso dietro di me. Sono eccitata. Inarco la schiena per donarmi a lui che, immediatamente, mi penetra con vigore facendomi sussultare. La sensazione è indescrivibile. Non c’è alcuna delicatezza nei suoi modi ora, nessuna tatto nell’usare il mio corpo …eppure non posso fare a meno di godere per quello che mi sta facendo. Posa la mano sulla mia bocca, spinge un dito tra le labbra: lo accolgo avvolgendolo con la lingua. I capelli mi ricadono davanti agli occhi; ho caldo,vorrei spogliarmi, ma non voglio che si fermi. Non so quanto tempo sia passato quando decide di lasciarmi riprendere fiato, ma sono stremata. Tremo e mi accoccolo al suo fianco cercando di ricompormi, ma rinuncio quasi subito sentendo le mani insinuarsi sotto la maglietta e cercarmi ancora. Mi spoglio adagiando la schiena nuda alle sue gambe.Tengo le ginocchia piegate, le cosce leggermente divaricate: mi vuole così,sempre disponibile. Mi afferra i polsi, li prende nella sua mano e, stringendo, li trattiene dietro alla testa, impedendomi ogni movimento. Basta quel gesto ad eccitarmi nuovamente. L’altra mano torna a esplorare il mio sesso con intensità. Sono estasiata, abbandonata alle sue voglie ed alle mie..“Brava..”mormora”..cominci a riconoscere la mano del Padrone. Senti quanto sei bagnata.. ”Non rispondo. Questo termine mi turba ancora. Mi colpisce all’improvviso dove fino ad un attimo prima stava accarezzando. Non fa eccessivamente male, eppure chiudo le gambe istintivamente, riaprendo gli occhi stupita. “Che cosa stai facendo? Riaprile immediatamente!” Il suo tono non lascia spazio a un eventuale commento. Obbedisco nonostante sia titubante. Sono tesa: ho paura? Sono eccitata? Entrambe le cose. Il cuore mi batte forte Mio Dio, che sto facendo? Un altro colpo. Ho i muscoli tesi, faccio fatica a non chiudere le cosce, ma devo resistere ...e poi… Ancora un altro. Mi piace! Le dita adesso scorrono tra i miei glutei. Arretro bruscamente per quel poco che mi è concesso dalla posizione. “Sai che mi prenderò tutto di te,vero?” “Si”rispondo dopo qualche secondo. “Sei mia e faccio di te quello che voglio… Ma avremo tempo per questo: non ho fretta.” Mentalmente tiro un sospiro di sollievo. Non ho mai provato una cosa del genere e non era certo nei miei piani ma, se avesse voluto prendermi in quel modo, l’avrei fatto senza esitare. Lascia libere le braccia facendomi alzare per mettermi in ginocchio. Mi sorreggo sui palmi e poggio il capo tra di essi: è ancora dentro di me. Spinge con forza. I pensieri si annebbiano nuovamente. Ho solo bisogno di essere usata, di essere amata, di essere presa come a nessuno mai avrei pensato di poter concedere. Ma con quest’uomo è tutto diverso. Non è il sesso. Benché sia meraviglioso so che non è questo a legarmi a lui. E’l’appartenenza il regalo inaspettato. Non conoscevo il significato di questo termine prima di incontrarlo. Non penso di essere diventata una persona meno forte scegliendo questa strada. Non sapevo cosa volesse dire”donarsi”a qualcuno anima e corpo: adesso lo so.
Ho amato in passato,ma nessun uomo mi ha mai”avuto”realmente.
Ho sostenuto con fermezza, per anni,che la libertà fosse il dono più grande per qualunque persona:f orse avevo ragione. Sono libera di appartenergli e ne sono fiera.

 
 
 
 

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