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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi del 10/02/2007

Visto da me...

Post n°56 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa: il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

Perdono

Salgo da lei con il tumulto nel cuore.
La concreta possibilità di perderla mi ha fatto capire quanto in realtà io tenga a lei.
Mi do dell’idiota per come mi sono comportato, anche se so benissimo che le ragioni che mi hanno condotto a questa crisi esistono e sono reali.
Voglio solo vederla, parlarle col cuore in mano, dirle tutto, non nasconderle nulla e sperare che comprenda le mie fragilità.Arrivo, la avverto col solito sms, e quasi subito, scorgo la sua figura che si avvicina, sale in macchina: è tirata come non mai, faccio per baciarla ma si ritira, come darle torto.
Metto in moto
Dove andiamo?
Non lo so, dove vuoi andare?
In un posto tranquillo dove poter parlare.
Gira di là
Mi guida per strade e stradine fino ad una sorta di slargo non asfaltato ai margini di una strada poco frequentata: non è un posto isolato ma nemmeno la piazza del paese, poco mi importa, in realtà non avrei avuto problemi a parlarle anche sotto il campanile.
Per tutto il viaggio cerco la sua mano, mi sfiora appena, poi si ritrae, non la prende mai tra le sue come fa di solito, la pelle è fredda, come la freddezza che ostenta.
Ci fermiamo, spengo il motore e mi giro a guardarla: Dio com’è bella, com’è appassionata, come la voglio!
Comincio a parlare: ho deciso che le dirò tutto senza addolcire la pillola. Voglio che abbia gli elementi per decidere se perdonarmi o meno.
So che potrebbe non bastare, l’ho delusa se mi lasciasse me lo sarei meritato, ma spero che mi ami abbastanza da superare il rancore per capire le mie ragioni.
Parlo a lungo: le spiego le mie paure, i miei dubbi le mie fragilità.

Le dico che non riesco a credere una donna come lei possa amare uno come me.
Le confesso la mia paura di fidarmi del suo amore per poi dovermi risvegliare solo una volta che avrò rinunciato a tutte le mie difese.
Le spiego come, il continuare a cercare, anche solo virtualmente, mi dia l’illusione di dipendere un po’ meno da lei e di conservare una sorta di scialuppa di salvataggio qualora il nostro rapporto naufragasse.
Le parlo della paura che mi fa la nostra differenza d’età.
Le domando come potrà volermi ancora tra dieci anni quando io ne avrò 62 e lei solo 40 e mentre parlo, mi rendo conto che, sto ammettendo senza nemmeno rendermene conto che voglio lei al mio fianco, l’ho sempre voluta, mi sono solo proibito di crederci.
Finisco per non nasconderle nemmeno l’angoscia per il lavoro che non ho e per il futuro che mi augurerei per noi, ma che non posso nemmeno sognare.
Mi guarda stralunata, sembra non capire, o meglio, sembra stupefatta che io possa dubitare di lei.
Ma perché non me l’hai detto? Perché non me ne hai parlato prima?
Sbotta tra il rabbioso e l’accorato.
Pensi che per me sia così importante l’età, il tuo conto in banca, il tuo aspetto? Io ti amo per ciò che sei, per quello che mi dai, per la gioia che hai saputo risvegliare in me, perché ho capito che non sono condannata alla vita grigia che credevo mi fosse toccata in sorte.
Io ti amo perché mi fai sentire importante, mi fai sentire desiderata, mi fai sentire donna, la TUA donna.
Io voglio solo farti felice, voglio prendermi cura di te, come tu stai facendo con me e darti almeno un po’ della gioia che mi fai provare.
Mi manca il fiato! Sono le cose che da sempre sogno di sentirmi dire e che trovo in una donna che sembra incarnare in sé la totalità delle mie aspettative.
La bacio timidamente, fa per ritrarsi, ma sento che non è più così convinta come prima.
Esce dalla macchina e si mette a fumare nervosamente.
La seguo, la cingo da dietro con un braccio in vita. Accenna a divincolarsi, poi rinuncia, ma non si appoggia a me come fa di solito: rimane dritta, un po’ tesa.
Avvicino il capo al suo orecchi e le sussurro che la amo.
Ha uno scatto e si allontana da me.
Perché l’hai fatto allora? Perché mi hai tradita se dici di amarmi?
Non è arrabbiata è solo ferita. Vuole credermi, ma non sa se farlo. Vuole che tutto torni come prima ma sa che qualcosa è comunque cambiato nel nostro rapporto.
Le ripeto per l’ennesima volta che, per quanto assurdo possa sembrarle, in realtà io non l’ho mai tradita, tutto quello che è successo non è stato altro che un maldestro e del tutto inutile tentativo di proteggermi da un sentimento la cui forza mi terrorizza.
Io la voglio, ma ho paura di perderla, lei mi vuole, ma non si fida più di me.
Capisco che ci vuole un gesto “forte” per superare l’impasse.
Mi rendo conto che sta, in qualche modo, chiedendomi di riportarla da me.
La guardo e, mentre la mia mano si riappropria della sua intimità, le dico:
Tu sei mia e ora capisco che non hai bisogno di me solo come uomo, ma anche come Padrone!
Si irridisce, si ribella, ma poi si acquieta e si abbandona a quella sorta di scossa mentale che la mia frase le ha procurato
Lo sai che sei mia,vero?
Si…si…sei il mio…Padrone!
Dopo un tempo indefinito riemergiamo dalla passione che ci ha travolto. E’ nuda al mio fianco, la circondo col braccio, mi carezza dolcemente e trapunta la mia pelle di baci leggeri.
Si stringe a me e mi sussurra.
Non ti farò mai del male, non potrei fartene, ti amo troppo, voglio solo renderti felice.
Promettimi che ci sarai anche domani, e dopo domani le chiedo, quasi la imploro.
Si ci sarò, sono tua e tu sei mio! Ci sarò sempre, non temere non ti lascerò mai.
Sento sciogliersi un nodo di gelo nel mio petto
La paura si rannicchia nel più profondo del mio animo: non c’è posto per lei, non le concedo più alcuna voce.
C’è posto solo per quella donna che ha saputo sfondare la barriera della mia diffidenza, cancellare le paure accumulate nelle mie mille delusioni, farmi sorridere di nuovo.
Le credo, VOGLIO crederle, forse, finalmente, anche per me è iniziata una nuova stagione.  

 
 
 
 

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