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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi del 13/02/2007

Visto da lei...

Post n°59 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa: il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

Ritrovarsi

7:30 del mattino,la sveglia grida stridula .
Mi giro nel letto,coprendomi la testa col cuscino, non connetto: perché l’ho puntata a quest’ora?
Apro gli occhi improvvisamente nel buio della camera e salto giù dal letto. Ora ricordo!
Incrocio le dita accendendo la televisione direttamente sul canale del tg.
I titoli sono chiari:l o sciopero dei mezzi pubblici non ci sarà oggi!
Mi preparo,ansiosa,ma con il sorriso stampato in volto.
Lo chiamo al telefono,gli do il buongiorno e la buona notizia.
E’ ancora mezzo addormentato, ma è felice.
Arrivo in stazione, il freddo è pungente; faccio il biglietto e fumo una sigaretta
aspettando che arrivi il treno.
Puntuale! Incredibile ma vero.
Cerco un posto poco affollato e mi siedo accanto al finestrino, togliendomi il cappotto.
Poche ore e sarò tra le sue braccia, quasi non riesco a crederci: non lo vedo da 15 giorni,mi manca da morire!
Sfoglio una rivista,ascolto un po’ di musica, ma non riesco a pensare ad altro, ho solo lui in mente.
Prendo il cellulare,mi piace leggere i suoi sms: c’è amore, c’è passione, voglia di stare vicini.
Li sfoglio serena fino ad arrivare ad uno degli ultimi salvati:
“Ti impartirò una punizione che ricorderai a lungo....
sai che lo farò.. e ti dirò un'altra cosa..
tu vuoi che io ti punisca!”.
Rimango ad osservare il cellulare,ricordando il perché di quelle parole.
Fa ancora male pensare che io abbia potuto farlo arrabbiare tanto e …si,
probabilmente ha ragione quando afferma certe cose.
Voglio che faccia ciò che riterrà opportuno e dimenticare una volta per tutte quello che è stato.
Potrebbe farlo comunque in ogni momento, ma non sarebbe la stessa cosa se lo facesse per diletto, per possesso.
Da tempo ormai capita che salti fuori questo discorso e, lo ammetto, forse all’inizio mi ha un po’spaventato, ma proprio la sua pazienza, la costanza nel lasciarmi vivere tutto con i miei tempi,mi ha portato a capire che non dovrò mai preoccuparmi di questo, perché le scelte saranno sempre prese insieme.
Mi sono ritrovata a desiderare che lo facesse: perché?
Cosa fa scattare nella mente di una persona, che non ha mai avuto certi desideri, quella molla che induce a voler provare e a credere di poter perfino trarne piacere?
Non è il momento di pensarci e comunque dubito che troverò le mie risposte qui,oggi.
Una ragazza siede davanti a me,sorridendo.
“E’ libero?”
“Certo!”
ricambio il sorriso e metto via il telefono.
Deve avere poco più di 20 anni: la maglietta rosa aderente ne delinea il fisico asciutto ed il seno sodo. I capelli castani alle spalle sono lisci e la frangia,
troppo lunga,le cade continuamente davanti agli occhiali con la montatura nera. Non è una bellezza canonica, ma qualcosa in lei emana una forte sensualità, tanto da farmi pensare per qualche istante alla sensazione che potrei provare avendo il suo corpo nudo tra le mani.
Mi rendo conto di avere lo sguardo fisso sul suo seno: distolgo immediatamente gli occhi.
Non si è accorta di nulla per fortuna.
Torno ai miei pensieri, ben più importanti in questo momento: manca ancora più di un’ora e mi sembra di essere in viaggio da una vita!
Finalmente giungo a destinazione.
Lui arriva dopo qualche minuto. Ci abbracciamo, sono incredibilmente felice!
Durante il tragitto domanda se voglio fermarmi a mangiare qualcosa da qualche parte ma, prima di aver ricevuto risposta, opta per casa sua.
Sono assolutamente d’accordo.
Abbiamo bisogno di intimità, fosse anche solo per il pranzo, voglio rimanere da sola con lui!
Cucina qualcosa al volo e mangiamo in pochi minuti per poi andare a sederci sul divano, sorseggiando un drink.
Mi stringe, mi bacia…
Vuoto il bicchiere velocemente e lo poso per poterlo abbracciare.
Rimaniamo qualche secondo in silenzio, godendo solo della presenza altrui,
di quella vicinanza tanto attesa.
“Non ho intenzione di punirti per questa volta.”
Stupita lo osservo: proprio non mi aspettavo quelle parole.
Senza parlare gli sorrido stringendolo forte.
Non sorrido di sollievo, sorrido della sua dolcezza che arriva sempre,
quando meno me lo aspetto, a stupirmi.
Non temevo la punizione che mi spettava.
Sapevo di essermi comportata in modo inaccettabile e ne avrei pagato le conseguenze quasi come una liberazione dall’angoscia che continuava a tormentarmi.
Capisco in quel momento che quel timore è infondato: il perdono è gia arrivato e Lui, di certo,non ce l’ha più con me.
“Ho troppa voglia di stare con te, adesso, per pensare di perdere tempo in quel modo.
Ma bada,non sarà sempre così: anche se tu non lo meritassi ti segnerò lo stesso, solo per il piacere di farti sentire cosa vuol dire appartenermi.
E’ un modo per sentire e farti sentire sulla pelle che sei mia!”.
“Si..”
Annuisco senza smettere di sorridere.
Penso a come avrei preso, in passato, una considerazione del genere ed a quanto ora sia facile invece comprendere perfettamente quel discorso…
e non solo comprenderlo,ma condividerlo.
Mi bacia a fior di labbra “Andiamo a letto?”
Domanda retorica.
Si alza dal divano e incamminandosi mi porge la mano,senza guardare.
La afferro,la stringo:non vorrei essere in nessun altro posto,con nessun altro.
Oggi è tutto terribilmente perfetto: è tutto meravigliosamente bello!
Si spoglia completamente mentre lo osservo senza farmi notare,
svestendomi lentamente nel contempo.
Tengo addosso la maglietta e gli slip, non certo per imbarazzo,
ma per il freddo che mi ha pervaso non appena tolti i pantaloni.
Mi accoccolo al suo fianco e lui mi abbraccia nel tentativo di trasmettermi un po’di calore.
Prende le mie gambe tra le sue e in pochi minuti sono caldissima.
Lo guardo e non riesco a smettere di accarezzarlo.
Mi sorride e questa è la gioia più grande: posso vedere e sentire il suo entusiasmo.
Lascia libere le mie gambe ed una mano scende a togliermi il perizoma:
lo lascio fare senza dire una parola.
“Il filo interdentale adesso non ti serve!”
afferma lanciando non so dove gli slip.
Rido: in effetti è abbastanza ridotto quel pezzettino di stoffa nero,superfluo ormai.
Apro le gambe sentendo la sua mano posarsi tra di esse.
Un gesto che è ormai quasi un istinto: un invito a essere amata o ad essere usata, a sua discrezione.
Preme con un dito facendosi strada in me.
“Fradicia!”
E’ il suo commento.
Mi vergogno per un istante del fatto che possa sentire
tanto chiaramente il mio desiderio e nascondo la testa contro al suo petto.
“Ti vergogni?
La tua fica riconosce solo la mano del Padrone ormai!”.
“Si..”
Dischiudo le labbra, il respiro si fa corto e intenso.
Muove le dita facendomi eccitare ulteriormente, prima di spostare la mano.
Rimango immobile nella mia posizione, nuda,sdraiata sulla schiena,le gambe piegate, aperte, le braccia abbandonate dietro la testa.
Mi colpisce sul sesso: una volta, due.. poi la mano si ferma, sembra volerlo carezzare, ma rafforza la presa.
Chiudo gli occhi, mi sfugge un mugolio.
Ogni volta che stringe in questo modo, sembra che tutti i sensi si blocchino
per concentrarsi su quel dolore/piacere.
Sento i muscoli delle cosce tesi, ma non voglio muovermi, non voglio spostarmi.
Voglio che usi il mio corpo,lo desidero!
Attendo le sue mani come un dono prezioso, desidero riuscire a soddisfare le sue voglie ed i suoi desideri come fossero miei,forse di più.
Adesso sono qui,sul letto: può trattarmi come una schiava o come una bambina, come una puttana o come la sua donna.
Non c’è differenza,l’amore che proviamo non è messo in discussione,mai!
Mi osserva:
“Lo senti di chi sei?”
“Si…si,sono Tua!”
Allenta la presa facendomi voltare su un fianco, porta una gamba tra le mie, insinuandosi tra di esse.
Spinge con decisione ed entra completamente in me.
Non riesco più a trattenere i gemiti che riempiono la stanza.
Perdo i pensieri in quel lungo amplesso, dimentico ogni cosa: nella mente solo lui ed io, solo il desiderio di farsi trasportare completamente in quell’emozione.
Le mani forti mi afferrano il seno, attirandomi a lui.
“Lo sai che non è un gioco.. . Sei mia e non puoi farci niente... come non puoi più fare a meno di tutto questo,vero?”.
Non posso negarlo,non ci riesco:mentirei!
E’vero, l’amore è indubbio, ma proprio perché amo ogni cosa di quest’uomo,
non potrei non volerlo anche come Padrone.
E’entrambe le cose.
“So che non è un gioco..”
rispondo ansante
”…io ti voglio:voglio essere Tua!”.
Stremata, alla fine,crollo sul letto per un tempo imprecisato.
Il mio telefono squilla.
Rispondo velocemente, dopo essermi infilata una sua felpa e a piedi nudi vado in soggiorno a parlare.
Dopo qualche minuto torno in camera.
Si è addormentato.
Mi spoglio e mi rimetto a letto: ho ancora voglia di lui: com’è possibile?
Bacio la sua spalla sfiorandola appena, non voglio svegliarlo, ma ho bisogno di sentire il suo sapore.
Dischiudo le labbra e le appoggio nuovamente alla pelle calda.
Non riesco più a smettere.
Lo accarezzo lentamente con la lingua, indugiando a lungo su ogni centimetro di cute.
Non lo sto facendo per lui, lo sto facendo per me, non voglio perdermi nulla,
voglio sfruttare ogni momento.
Infilo la testa sotto il piumone, scendendo piano a leccare la schiena.
Pensieri confusi mi attraversano la mente: perché lo sto facendo adesso
se lui non può goderne insieme a me?
Come posso trarre piacere, eccitarmi,con un gesto tanto banale?
Mi muovo lentamente, adesso la bocca sta assaporandone le gambe.
Se si svegliasse cosa penserebbe?
Lo scopro un istante dopo,
mentre la mia lingua scorre sui suoi piedi: il telefono squilla!
Risponde quasi subito ed io riprendo quello che stavo facendo, sebbene un po’titubante.
La mia esitazione sparisce del tutto sentendo il suo alluce premere sulle labbra: lo accolgo avvolgendolo, succhiandolo.
Parla un paio di minuti al telefono, con voce tranquilla, indifferente, poi riaggancia.
Torno al suo viso, mi bacia ed io ricambio con entusiasmo.
E’ sotto di me, tiene le mani strette nelle sue..
ed è ancora amore mentre ci osserviamo, tra dolcezza e passione.
Mi addormento tra le sue braccia, subito dopo, per qualche minuto e quando riapro gli occhi lui è li, mi guarda e sussurra:
“E’ bello guardarti dormire.”
Il tempo dovrebbe fermarsi adesso e tutto sarebbe perfetto!

 
 
 
 

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