"Pittori e Poeti hanno tutti bisogno di un grande Paese, esclusivamente loro,
quello dei propri Sogni"
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Post n°49 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da rugiada_divina
Resto affascinata davanti a tutto ciò che la natura è capace di fare. Adoro il sole, mi rende forte, ma ho una passione sconsiderata per il mare. Poi, le sensazioni che il mare mi sa donare: rinfresca la mia pelle, arsa dal sole, mi culla, mi permette di galleggiare in un elemento che non è il mio. Quando questo gli manca si scatena in una furia che non ha eguali, spazza via tutto ciò che trova sulla sua strada senza distinzioni.... ma nel giro di poco tempo torna calmo, tranquillo e ti dona una seconda opportunità. E’ triste e malinconico d'inverno ma, quando il vento lo stimola, gioca con lui onde su onde in un turbinio di forza ed eleganza… il sole lo bacia e lui si risveglia: il blu diventa azzurro, la trasparenza aumenta e concede di guardargli dentro. Alla sera accoglie il sole fino ad inghiottirlo per proteggerlo, per fare che tutto abbia una logica una tempistica, giorno dopo giorno, perché la vita è così: giorno dopo giorno ora dopo ora. Ognuno di noi ha una mare dentro e un sole che può baciarlo: il mio mare è stato in tempesta, ha conosciuto momenti senza sole, senza vento, senza niente: mi ha portato a conoscere la sua profondità e poi mi ha rispedito a galla. Ho vissuto per molti anni in riva ad un lago e ogni mattina aprendo le finestre mi soffermavo spesso a contemplarlo: a guardare quella massa immobile d'acqua che veniva mossa solo dai battelli che lo solcavano. Lo amavo d'estate quando i raggi del sole si appoggiavano su di esso come un velo di stelle e lo amavo d'inverno quando diveniva cupo come le nubi che sovente le montagne intorno imprigionavano. Quel lago è stato per molti anni l'unica cosa che riusciva a tenere vivo il ricordo del mare che purtroppo vedevo solo d'estate. Mi sono spesso chiesta perché amo cosi il mare, perché sono felice solo quando posso immergermi in esso e nuotare . Ora sono passati molti anni però, ogni volta che vado al mare, la prima cosa che faccio, prima ancora di iniziare a disfare le valigie, è di andare sulla spiaggia, togliermi le scarpe, sfilare le calze e camminare a piedi nudi in riva al mare. Non importa che faccia caldo o freddo, l'importante è ritrovare il contatto con la sabbia e con l'acqua che lambisce le mie caviglie. Mentre cammino osservo e, a volte, raccolgo ciò che trovo sulla spiaggia portato dal mare un sasso, una conchiglia, un ramo spezzato e inizio a fantasticare sulla sua vita, su cosa lo abbia portato a me su quale possa essere il luogo dove vide la nascita. E poi, dopo un po' mi fermo e mi siedo ad osservare ciò che mi circonda.. e inizio a parlare al mare con il cuore a raccontargli, come ad un amico che non vedo da lungo tempo, i mesi che abbiamo trascorso lontani. |
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