Hurrà Juventus

AQUILANI E FELIPE MELO: CHE COPPIA!

L’ex centrocampista del Liverpool: «So di avere la stima di Del Neri e questo modulo esalta le mie caratteristiche». Il brasiliano: «Il rigore con il cucchiaio? L’ho promesso a mio padre. Siamo una squadra in crescita».

TORINO, 18 ottobre - E’ qui la festa. Nelle braccia allargate di Alberto Aquilani, che rac­chiude virtualmente i tifosi dopo il pri­mo gol in bianconero, un perfetto tiro di esterno destro. E’ qui la festa. Nel bal­letto di Felipe Melo che beffa Rosati con il cucchiaio del rigore, provato in set­timana e promesso a papà José. Ap­plausi scroscianti per la coppia d’oro del centrocampo bianconero: è vero, come dice Luigi Del Neri, che non esistono gerarchie nella Juventus ma soltanto il gruppo, però la premiata ditta Aquila­ni- Melo, alla terza uscita da titolare, ha dimostrato di poter prendere per mano la squadra e trascinarla in alto.

ORA SERVE CONTINUITA’ - E’ festa in casa Aquilani: papà Claudio e mam­ma Annamaria in tribuna, insieme con Michela, la fidanzata alla quale va la dedica per la rete. «Sono felice di aver sbloccato il risultato, non segnavo da tanto... Ma la cosa più importante è la vittoria collettiva, adesso dobbiamo sol­tanto dare continuità a queste presta­zioni. La Juve deve giocare sempre da Juve, rimanere il più a lungo possibile nei piani alti della classifica, senza esal­tarsi, ma cercando di migliorare parti­ta dopo partita». Alberto ritrova la fidu­cia dopo un’annata tormentata dagli infortuni in Premier League: Del Neri lo ha indicato alla vigilia come l’uomo di qualità a centrocampo, lui non ha tradi­to le attese dando ritmo e geometrie, giocate di prima e passaggi illuminan­ti. E per finire, la chicca del primo gol. «So di avere la stima di Del Neri. Non sono un regista, ma un giocatore che ha caratteristiche diverse dai miei compagni. Il mister mi chiede di metterle a di­sposizione della squadra e io cerco di farlo. Questo modulo, poi, esalta le mie caratteristiche». Non sfugge la stretta di mano con il tecnico al momento della sostituzione di Alberto, mentre l’Olim­pico gli riserva un’abbondante dose di applausi, ma non sfugge neppure l’ab­braccio in panchina con il capitano Ales­sandro Del Piero: l’ex centrocampista della Roma è ormai entrato nel cuore dei bianconeri e dei tifosi.

RIMPIANTO - E se adesso i giallorossi lo rimpiangessero? «Speriamo» com­menta. Di sicuro lo rimpiange il Liver­pool, ultimo in Premier. «Mi dispiace» osserva sincero. L’Inghilterra è il pas­sato, il futuro è Torino (nel senso della volontà del club bianconero di riscattar­lo a fine prestito) e l’Italia. «E’ ovvio che alla Nazionale ci penso, ma non sono venuto alla Juventus per andare in az­zurro. Prima c’è la mia squadra, poi è normale che non mi dispiacerebbe una chiamata da Prandelli, se le cose con­tinuassero ad andare bene. Ho perso l’azzurro per un infortunio e ora devo giocare bene e con continuità per ricon­quistarlo, ma non è un’ossessione».

Fonte: Tuttosport.com