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« Risveglio senza amoreConsuetudini »

Storia della musica (greca...)

Post n°286 pubblicato il 02 Settembre 2015 da roby.floyd

 

Si, storia della musica greca.
Quello che segue l'ho trovato, in greco, graffitato su un papiro dell'emiro che si chiama palmiro; l'ho tradotto col metodo " Sciam pe' Nuas ", vale a dire, col nuovo metodo "greco io-italico tu", non so se mi spiego.
Per i concetti espressi e le difficoltà che incontrerete durante la lettura fate come quel professore che disse agli allievi: " Se non mi capite, cercate di capirmi!"
In Grecia, neanche i greci sono tanto bravi col Greco, quindi non vi meravigliate, è un pò come gli italiani con l'Italiano.
Essere greco non vuol dire essere antico, tutt'altro, dipende da quando sei nato, ma se sei nato nel VI secolo A.C. ammazza se sei antico!
Anche se non sei necessariamente greco, viceversa se sei nato ad Assuan e non sei un mattone sicuramente non fai parte della diga, ma potresti far parte di una casa o di un palazzo o di un muro qualsiasi.
E viceversa, quindi attenzione.
Non fatevi sfuggire il culmine; il culmine è il culo del fulmine? Troppo facile.
E' un culo esplosivo scureggione? Chissà! Cercate voi ora un'altra soluzione.
Ciò che sappiamo per certo è che i greci curavano tantissimo la pulizia dei denti, andavano molto oltre ai consigli del dentista caraibico Il Okertury; si lavavano i denti 120 volte al giorno, cantando, con gli spazzolini in bocca.
Si lavavano con due spazzolini contemporaneamente, poi invertivano lo spazzolino destro col sinistro e il sinistro con la mano destra.
Poi spostavano la mano destra con la sinistra e la sinistra col piede destro, poi prendevano il collo e se lo svitavano e mettevano un gomito in bocca al vicino.
Non paghi impugnavano gli spazzolini con i piedi, quindi li "impiedavano" e non li "impugnavano".
E sapete perchè tutto questo sfregamento?
Per il rumore d'attrito, di sfregamento, di concussione, di sgrattamento.
L'antico greco quindi, dopo dieci minuti in bagno, usciva zompettando sulle ginocchia, non si 'lavava i denti', si 'scomponeva'.
Ma prima, ecco che cedo la parola al passato musicale che rivanga nella storia che più storia non c'è!
Le più antiche forme di musica greca erano entrambe, di cui ho memoria, se suonate a corde o soffiate in tubi ligneo-cannàici; nel primo caso abbiamo la "codardìa", nel secondo caso la "aulodìa", come canto accompagnato.
Se invece erano in assolo parliamo di citarristica nel primo caso e auletica nel secondo.
Le esecuzioni citarristiche erano, spesso, in virtù quale l'accompagnamento di un coro muto.
Il coro muto è composto da non meno settemila persone di tutte le età, vestiti tutti uguali i maschietti e tutti uguali le femminucce che si davano appuntamento al teatro greco e rimanevano zitti e muti per tutto lo spettacolo mentre il citarrista gli dava dentro con assoli lunghissimi e noiosissimi durante i quali i membri del coro muto non potevano muoversi e con le cartelle sotto il grugno non potevano manco sbadigliare.
I membri del coro muto occupavano il posto degli spettatori che poi, quando arrivavano e trovavano il posto occupato, si incazzavano, giustamente, perchè avevano pure prenotato.
I musici erano costretti a non sgarrare le norme di intonazione e ritmo fissate per cianscun nòmoi, che prevedevano, tra l'altro: non si possono introdurre altre melodie, niente modulazioni o passaggio da un'armonia all'altra e manco un cambio di ritmo, previa decapitazione a favore del prossimo citarrista che si porta l'amplificatore da casa con e il distorsore.
Molti citarristi dicevano: "E che cazzo suono a fare allora?" In greco, però.
Tutti sapete che i greci, invece, non rispettavano le norme di sicurezza dei loro teatri che non avevano manco una presa di corrente, a tutt'oggi e ciò è vergognoso.
Chi vuole averne la prova può recarsi ad Agrigento, se non volete andare in Grecia e ditemi voi.
I più grandi citarristi fussero: il tracio Tamiri, Demococo da Corcira e Femio da Itaca.
Terpandro da Antissa stabilì alcune novità: stabilì un preciso ordine di successione per le parti dei nòmoi, portò a sette le corde della lira e inventò uno strumento nuovo, il bàrbitos.
A cosa può servire uno strumento con questo nome, che ricorda la barba, e quindi, se si allunga la barba, a cosa stai assistendo?
Era lo strumento dei poeti!
Cioè: non basta che uno si mette a leggere le sue poesie e ti fa allungare l'impianto idraulico e pizzica le corde del bàrbitos, te lo immagini?
Molti greci espatriarono per questo motivo e se ne andarono in Antracia a cercare l'antracite, diventarono minatori.
Il minatore ama il suo strumento, ma lo teme allo stesso tempo, importantissimo: la mina non abbisogna di accordatura, è permalosissima, non gli puoi dire "sei calante" perchè sennò viene e te la cala lei una frotta di mazzate di prima qualità.
E' inutilizzabile a teatro, a meno che tu non voglia costruirne uno nuovo.
Concludendo ricordo che non vi è nemmeno una registrazione a tale riguardo, tutto perso.
Ma se, per caso, la musica dell'Antica Grecia somiglia vagamente alla musica greca attuale allora è meglio che è andata persa.
Richiamo qui, per facilitarvi, alcuni nomi di melodie tipiche della musica greca, si distinguono per regione d'origine: Aiòlios, Boiòtios; per forma ritmica: òrthios, trochaiòs, tetraoìdios, trimerès; per destinazione sacrale: Pythikòs, Apollonos, Athenàs, rispettivamente: Pitico, per Apollo e per Atena.
Citarrista virtuoso fu senza dubbio, ma non ho documenti al riguardo, Arione di Metimna che fu istruttore di cori muti a Corinto.
Fare il maestro di musica in Grecia era molto facile perchè non cantava nessuno e tanto meno suonavano, visto che la musica serviva per accompagnare quattro poeti stonati.
Arione lavorava alla corte del tirannissimo Periandro... che musica può creare uno che lavora a corte di un tiranno?
Musica militare, marce e fanfare se va bene, sennò: marce funebri, De profundis, Compianti e scarcerazioni pro fucilazioni.
Iniziatore della citarristica fu senz'altro, ma non ne sono sicuro, Aristonico da Argo che a suonare era un cane.
Lisandro da Sicione perfezionò l'asiàs, un chitarrone piccolissimo di origine orientale, aumentandone l'estensione a otto ottave tonali e il volume del suono.
Quest'ultima operazione riuscì perfettamente inserendo nello strumento dei pick-up mobili della Di Marzio e un cavo attaccato a un amplificatore Marshall in acciaio inox 18/10 da centomila watt.
Van Halen si sta facendo costruire una macchina del tempo per andare da Lisandro e farsi vendere la strumentazione.
Ultimo, per ricordanza mentale: i gatti.
I gatti in amore greci sono i più grossi produttori di miagolate a sguinzaglio, sono i più bravi musicisti dell'Antica Grecia.
Nessun gatto fu così osannato come GattoGattone-MicioMicione-CiroPetrone, si esibiva al Teatro Olimpico di Troia, dovevi sentire che smiagolate!
Tutte dedicate a Silvestrius, il dio greco degli anti-topi.
Allegata alla storia di strumenti musicali greci c'è la Mostra di oggetti dell'Antica Grecia al museo museale di Trieghenze.
Musica originale dell'epoca greco-bizantina.
La parte da padrone la fa un vaso-piatto del diametro di venti metri sul quale è disegnato chiaramente un essere fantastico con la testa umana sotto un copricapo militare, il torso antropomorfo protetto da uno scudo rotondo mentre la parte inferiore del suo corpo s'inarca come la coda di un serpente enorme incastrato tra le ali spiegate di un uccello, una specie di cigno bicefalo i cui becchi sovrastano il collo del vaso e vengono a congiungersi sul fondo con la parte anteriore di una gallina faraona senza piume, perchè le piume le ha prestate a un ex serpente a sonagli che ha offerto i sonagli a un non meglio identificato animale di acquitrino: il catapultos.
Isola dopo isola la Grecia si presenta così com'è, a tutt'oggi ancora campione tra gli europei.

 

 

 

 
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