Creato da luciavalentini_1973 il 25/07/2011

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Rispettiamoci

Post n°279 pubblicato il 28 Marzo 2014 da luciavalentini_1973


C’era una volta un complesso di sette strumenti musicali:
erano un pianoforte, un violino, una chitarra classica,
un flauto, un sassofono, una cornetta e una batteria.
Vivevano nella medesima stanza, ma non andavano d’accordo.
Erano così orgogliosi che ognuno pensava di essere il re
degli strumenti e di non aver bisogno degli altri.
 Non solo, ma ciascuno voleva suonare le melodie



che aveva nel cuore e non accettava di eseguire uno spartito.
Tutti ritenevano ciò una imposizione intollerabile
che violava la loro libertà di espressione.
Quando al mattino si svegliavano ognuno cominciava a suonare
 liberamente le proprie melodie e per superare gli altri
 usava i toni più forti e violenti.
Risultato: un inferno di caotici rumori.



Una notte capitò che la batteria non riuscisse a chiudere
occhio per il nervoso. Per passare il tempo cominciò a
scatenarsi con le sue percussioni.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Per la prima volta tutti gli strumenti si trovarono
d’accordo su una cosa:
la decisione di andare ognuno per conto suo.
Stavano per uscire quando alla porta bussò
una bacchetta con uno spartito in cerca di strumenti da dirigere.



Parlando con garbo e diplomazia chiese loro di fare
una nuova esperienza, quella di suonare ognuno secondo
la propria natura, ma con note, ritmi e tempi armonizzati.
“Con un occhio guardate lo spartito, con l’altro i miei cenni,
dopo che avrò dato il via, disse la bacchetta”.
Un po’ perché erano molto stanchi del caos in cui vivevano,
un po’ per la curiosità di fare una nuova esperienza, accettarono.
Si misero a suonare con passione dando ognuno il meglio di se
stesso e con una obbedienza totale alla bacchetta… magica.
A mano a mano che andavano avanti si ascoltavano l’un l’altro
con grande piacere. Quando la bacchetta fece il cenno della fine
 un’immensa felicità riempiva il loro cuore:
 avevano eseguito il famoso Inno alla gioia di Beethoven.



Cosa mi dice questa storia :
L'essere umano non e' nato per vivere da solo,
 dunque per vivere in una comunita' sono importantissime
le regole che comportano diritti e doveri.
La liberta' assoluta non puo' che andare a ledere
la liberta' degli altri, per cui e' necessario trovare
 dei compromessi affinche' si rispettino gli altri
ed al tempo stesso gli altri rispettino noi.
Chi urla forte pretendendo i propri diritti in genere
e' proprio chi i diritti degli altri li calpesta,
 accecato dal proprio IO nemmeno se ne rende conto...


O come chi si aggrappa alla liberta' di espressione 
infangando altre persone e segnandole per la vita,
 pur risultando esse innocenti...
Insomma, non pensiamo sempre col nostro ego, ma proviamo
a metterci sempre dall'altra parte e vedere se saremmo
felici che qualcuno ci faccia quello che noi stiamo facendo
.

 

 
 
 
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