VOLANTINAGGIO

SPIEGAZIONI IMBARAZZANTI

Se la scuola – quella pubblica, intendo (dato che la privata la abolirei immediatamente) – non fosse quell’area di parcheggio per minorenni, altrimenti abbandonati a se stessi nella maggioranza dei casi, e non fosse quello sportello bancario per troppi professorucoli senza prospettive, abbarbicati solo allo stipendio fisso, non ci sarebbe bisogno di fornire tante spiegazioni circa i molteplici aspetti della sessualità nell’individuo, né, men che meno, di preoccuparsi, oltre il limite del ragionevole e della compostezza, che tredicenni o quattordicenni (!!!) del secolo ventunesimo si stupiscano, si scandalizzino o possano ricever turbamento per l’ammissione di un loro insegnante di voler, ad un certo punto della vita, manifestarsi per ciò che la sua natura reclama egli/ella sia, in termini di genere o di orientamento sessuale.
Se la scuola assolvesse effettivamente al proprio ruolo di magistra vitae, quale essa è supposta fare (e non fosse quel trituratore di nozioni, che era una volta, o l’alternativa alla sala-giochi o alla strada, che è oggi…), certe realtà sarebbero, già dall’infanzia, familiari ai ragazzi, che le vivrebbero come il più normale dei fatti della vita, anziché come un sensazionale evento mediatico.
Ma, “grazie” a governi sbagliati, a funzionari sbagliati, ad insegnanti mediocri, e a programmi demenziali, che nulla fanno per dissipare la plumbea atmosfera retrograda che tutt’ora impera sovrana nella società italiana, così non è.
Ed è davvero duro farsene una ragione, in un contesto che si autodefinisce civile ed educativo.