VOLANTINAGGIO

OCCHI CHIUSI

Il mio ultimo post, a parte quello con l’ “epitaffio” per David Bowie, risale a un bel po’ di tempo fa. Eppure, è ancora tutto un parlare di banche e di rischi che i risparmiatori corrono ogniqualvolta si affidano ad esse.
Così, mi vien da farmi una domanda, alla quale do già la risposta, fingendo mi sia stata rivolta da un ipotetico lettore.
Al governo interessa di più la sorte del cittadino o quella della banca?
Le banche sono aziende…, imprese… Come tali, debbono fare profitti.
In un sistema capitalistico, ciò è fin troppo evidente.
Questi profitti sostengono la crescita di un paese, pertanto non possono essere messi in discussione. Ed un paese non può trovarsi nella condizione di non crescere, o di crescere al di sotto delle proprie potenzialità, per privilegiare la situazione di pochi singoli: anche quando questi ultimi risultino vittime di improvvide manovre (chiamiamole così…) compiute da chi avrebbe dovuto salvaguardare i loro soldi.
In poche parole, la salvezza di tutti a prezzo del sacrificio di pochi.
Ecco perché le banche non possono fallire.
Ecco spiegato perché i governi le “aiutano”.
Le virgolette servono ad evidenziare che gli aiuti non vengono offerti sotto forma di denaro o di beni materiali commerciabili, bensì di leggi, che arrivano a vincolare il cittadino al sacrificio, nel malaugurato caso del fallimento dell’istituto.
Forse dovremmo meditare approfonditamente sul concetto di “soldi in banca”, e magari su quello di “investimento” e di “interessi”.
Forse sarebbe il caso, una buona volta, di cominciare a discutere con la politica di ciò che ci viene, di giorno in giorno, propinato, e che, per indolenza ed ignoranza, siamo avvezzi a buttar giù ad occhi chiusi.