Creato da malware_jinx il 17/06/2014

VOLANTINAGGIO

distribuzione gratuita di pensiero

 

 

« OCCHI CHIUSISPAZIO »

LE PAROLE DELLE CANZONI/1

Post n°93 pubblicato il 25 Settembre 2016 da malware_jinx

Tutti hanno scoperto Luigi Tenco, dopo che era morto. E’ una sorte che tocca a molti, ma che con lui si è espressa in maniera particolarmente beffarda.
Tutti conoscono “Ciao amore ciao”, l’ultimo pezzo che egli cantò (non saprei dire se l’ultimo che avesse scritto), prima di abbandonare per sempre la vita terrena.
Le elucubrazioni circa il presunto recondito significato di quella composizione si sono, negli anni, sprecate, trovando origine, quasi sempre, nel tragico epilogo dell’esistenza dell’artista, al quale vengono indissolubilmente ed inevitabilmente legati certi passaggi del testo.
L’ultimo a sproloquiare è stato un noto giornalista (?)-conduttore della Rai, di quelli che, dalle mie parti, identificano come “uno che non sa nè parlare nè stare zitto”, il quale dice di aver sempre sentito che, dentro quei versi, era già scritta la fine che il cantautore avrebbe, di lì a poco, messo ai propri giorni.
Per carità…, le parole possono suggestionare: ciascuno di noi ha la tendenza a mettere in relazione determinati eventi con fatti, immagini, scritti verificatisi o concepiti poco prima gli stessi si verifichino.
Ma questa poesia di Tenco (lui sì che era un poeta…, non il mestierante che veniva celebrato nella trasmissione condotta dal tizio di cui sopra…) non contiene veramente nulla che possa far pensare ad un imminente suicidio, né suo né di chicchessia.
In quella canzone si parla di emigrazione (toh! che argomentino fuor del tempo…!). Si parla del travaglio esistenziale di chi è costretto a lasciare la propria terra ed i propri affetti (“ciao amore ciao”, appunto)  per spostarsi in un altro luogo in cerca di un miglioramento economico. Per di più, viene magistralmente descritto il sentimento di timore e di smarrimento, che generalmente assale chi si ritrova in un contesto tanto nuovo, difficile e soprattutto diverso da quello che si è dovuto lasciarsi alle spalle: al punto da voler quasi scappare per ritornare da dove si è venuti (“e non capirci niente e aver voglia di tornare da te”).
Abbiamo dinanzi la contrapposizione tra la strada assolata di un ipotetico sud (“bianca come il sale”) e quella probabilmente tetra di un altrettanto ipotetico nord industrializzato ma avaro di luce e di calore umano (“strade grigie come il fumo” dove, storditi da bagliori di luce artificiale, “sentirsi nessuno”).
Assistiamo all’immagine di una vita lenta e sempre uguale scandita dalla costante apprensione, che agita chi è legato ad un lavoro agricolo primordiale, di guardare con occhio preoccupato al clima, dalla clemenza del quale dipenderà l’abbondanza del raccolto, quindi la sopravvivenza, cui fa da contraltare il balzo repentino in un mondo tutto nuovo, minaccioso, dove si giunge senza conoscenza e preparazione adeguate (“saltare cent’anni in un giorno solo, dai carri nei campi agli aerei nel cielo”).
Cogliamo infine un lieve, quasi impercettibile accenno al dolore che nasce dalla separazione. Non è forse vero che, da sempre, chi parte lascia dietro di sé affetti destinati alla prova durissima della sopravvivenza? Sentimenti che dovranno vedersela con la dura realtà  dell’abbandono, della difficoltà/mancanza di comunicazione, del non vedersi, del non esserci…? Non è forse vero che il mal d’amore sta essenzialmente nella paura della sua perdita?
Luigi Tenco aveva portato questo argomento a quel festival del ’67.
Un tema non di moda, non di tendenza e destinato a spegnersi con  l’andare del tempo. Bensì un tema eterno, come lo è il conflitto tra la condizione di chi vive bene e quella di chi vive male.
Certamente, non un tema sanremese
E infatti Sanremo non lo recepì.
Ma Tenco era un cantautore intelligente e sensibile (forse non un potenziale suicida) e, per esprimersi con le canzoni, sapeva distinguere tra l’eterno e il caduco.
Il ’68 era alle porte. Forse quel vento nuovo l’avrebbe legittimato…, reso meno ostico alle masse conferendogli meritata popolarità terrena… e, chissà?, gli avrebbe salvato la vita.
Le masse si sono accorte di lui tardi. Ne hanno posto genio e talento sul piedistallo, e, come sempre accade, sul piano delle dissertazioni più varie e diverse.
       

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/jinx/trackback.php?msg=13454706

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 26/09/16 alle 00:04 via WEB
Quel festival è stato praticamente cancellato dagli archivi RAI, il suicidio era ancora malvisto in certi ambienti. Ma a parte questo, quanti DOPO si sono riempiti la bocca con Tenco, solito vizio italiano. Da vivo ti massacrano, da morto ti idolatrano. E forse avrebbe avuto problemi anche coi sessantottini e simili, già aveva avuto qualche diverbio con gli universitari più schierati. E anche il destino di Dalida, sarà legato a lui.
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 26/09/16 alle 10:05 via WEB
Aveva scritto una bella canzone sull’eterno tema dell’emigrazione. C’è chi dice che il ritornello (in verità, un po’ banalotto musicalmente) sia stato aggiunto per rendere il brano più commerciale, quindi più adatto ad un festival contraddistinto di base da motivetti orecchiabili. C’è chi sostiene che i discografici gli avessero dato l’aut-aut: o sfondi stavolta o sei fuori dalla porta (era già al terzo contratto discografico, dopo quasi un decennio di tentativi, e non aveva avuto ancora una hit (di qui l’atto estremo, conseguenza di un ipotetico momento di disperazione). Le illazioni, soprattutto giornalistiche, non sono mancate, anche le più improbabili, fino ad oggi. Qs brano rimane un’icona, essendo legato ad un fatto eclatante come un suicidio misterioso e inspiegabile durante una parata di canzonette, e, come tale, vivisezionato per scoprire se mai contenesse nel testo il germe della morte annunciata. Ma la morte non c’è. C’è il realismo ed il pessimismo tipici del cantautore genovese, già espressi in molte sue altre composizioni. Il tema, come ho spiegato, è un altro. Ciao, grazie. Jx.
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 28/09/16 alle 14:56 via WEB
Pare che il testo originario fosse ispirato alla poesia di Pisacane "La spigolatrice di Sapri", la modifica delle parole e del tema trattato oltre alla partecipazione al festival, pare che fossero dovuti alla censura e a Dalida, altra bravissima artista estremamente sfortunata. Comunque, questo testo rende benissimo il tema dell'emigrazione. Ciao
 
     
malware_jinx
malware_jinx il 28/09/16 alle 15:14 via WEB
E’ vero. Esiste una versione diversa di qs brano, che si rifà alla poesia di Mercantini. C’è un po’ di confusione e di mistero intorno alla sua gestazione. Sicuramente, una gestazione sofferta, in un momento difficile per il cantautore (ammesso ne abbia mai avuti di facili…). Cmq, quella ufficiale è la versione di Sanremo, che conoscono tutti. Paradossalmente, è il testo ispirato ai 300 che parla di morte. Ciao, Jx
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 28/09/16 alle 19:38 via WEB
Forse non sarebbe piaciuta allo stesso modo
 
     
malware_jinx
malware_jinx il 29/09/16 alle 22:32 via WEB
allora sì che avrebbero detto che ci aveva il chiodo fisso del suicidio...!
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 28/09/16 alle 00:23 via WEB
Ciao Jx, ben tornato... stavolta ti fermi di più?
Tenco, grande artista, sensibile poeta... all'epoca ero proprio piccina, ma l'ho riscoperto qualche anno dopo. Il suo valore è indiscusso, diversamente non si canterebbero ancora oggi le sue canzoni. Buona notte :)
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 28/09/16 alle 14:08 via WEB
alcune sue canzoni sono dei capolavori; non tutte. Se mi fermerò più a lungo? Non so..., forse non dipenderà solo da me. Ciao, grazie, Jx
 
joe_strello
joe_strello il 28/09/16 alle 14:57 via WEB
Anch'io non sono un suo coetaneo, ma basandomi su critiche fatte dai giornalisti e ascoltando il testo, credo che il posto è il tempo in cui è stata presentata la canzone, non erano adatti.
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 28/09/16 alle 15:17 via WEB
Tenco era certamente avanti rispetto al suo tempo e ancora troppo poco noto al grande pubblico. Ciao, Jx.
 
misteropagano
misteropagano il 28/09/16 alle 16:01 via WEB
:)^senza entrare nel particolare ho l'impressione che ci sia la tendenza a riscrivere la "storia" in modo soggettivo e poco significante. un saluto ricambio passaggio_M
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 28/09/16 alle 19:04 via WEB
be', non da parte mia! Anche perché io cerco di soppesare bene le parole: le mie e quelle degli altri. Perché l'apparenza inganna... e anche il testo di una canzone può venir frainteso. Verrò a trovarti. Ciao, grazie, Jx.
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 28/09/16 alle 17:47 via WEB
il compito principale della poesia dovrebbe essere "adattarsi e prestarsi ad ogni dove e ogni quando", così chiunque può farla propria. Un artista come Tenco di certo era ineffabile in questo, e come molti, bravi, è morto nel silenzio ed ha lasciato di che dissertare anche senza cognizione alcuna di causa. Certo i versi se anche scritti con uno scopo preciso possono ben plasmarsi su qualunque interpretazione. Mi viene in mente l'ultimo lavoro di Bowie, sembrerebbe proprio un opera testamentaria, ma chissà se era realmente quello lo scopo mentre scriveva o se è solamente una coincidenza disarmante.
 
 
malware_jinx
malware_jinx il 28/09/16 alle 19:31 via WEB
Molti autori ammettono che l’opera è “loro” finchè non arriva al pubblico. Poi, è questi ad appropriarsene. Mi sta bene. Ma la fruizione è una cosa, l’interpretazione un’altra. Non potremmo mai entrare nella testa di chi ha scritto certi versi, ma neppure possiamo far dire a qualcuno ciò che non intendeva dire affatto. Spesso sono eventi estremi, come appunto il suicidio, a portarsi appresso le illazioni più incredibili, poiché si vuole ad ogni costo andare a scovare le ragioni che li determinano. Questo proprio perché li rivestiamo, come è giusto, di un connotato di eccezionalità. E’ comprensibile, dunque, che l’opera che immediatamente abbia preceduto l’evento sia studiata ed esaminata al microscopio. Ciò, però, non sempre produce un buon risultato, specialmente se sono emozione e suggestione che influenzano il nostro esame. Tu pensa se quella morte non ci fosse stata e magari Tenco avesse vinto il festival… Oggi non faremmo un post su questa canzone, la quale sarebbe finita probabilmente nel dimenticatoio, non essendo, a conti fatti, un gran capolavoro. Ciao, grazie, Jx.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

ULTIME VISITE AL BLOG

malware_jinxjigendaisukealberto.gambinerilubopobalimbaloITALIANOinATTESAQuivisunusdepopulomisteropaganoLolieMiuoscardellestellethesunshiine0foxy.lady.groovecall.me.Ishmaelchristie_malryrteo1
 

ULTIMI COMMENTI

agli eroi spunta rossa una rosa in petto...
Inviato da: misteropagano
il 08/02/2017 alle 15:53
 
Sono semplicemente realista
Inviato da: jigendaisuke
il 03/02/2017 alle 16:02
 
Decisamente meglio dei 3 russi. Ammetto la mia ignoranza.....
Inviato da: jigendaisuke
il 03/02/2017 alle 16:00
 
e poi sarei io l'immodesto...? pfui!
Inviato da: malware_jinx
il 03/02/2017 alle 13:48
 
Ovvio, io sono il Migliore!
Inviato da: jigendaisuke
il 03/02/2017 alle 13:20
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963