Creato da khadimibrafall il 30/11/2010
 

mi chiamano Khadim

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senza titolo

Post n°26 pubblicato il 11 Maggio 2011 da khadimibrafall

Oggi è uno di quei giorni che ti senti strano
percepisci nell’aria qualcosa di diverso
come quando prima che arrivi
senti già il profumo della primavera.

Oggi è uno di quei giorni che senti

dentro di te qualcosa di diverso
che senti essere giunto ad un bivio
che prenderai la giusta strada.

La giusta strada che forse hai già percorso
magari senza nemmeno rendertene conto.

Oggi è uno di quei giorni che ti senti orgoglioso

 d’essere cosi come sei, che senti dentro di te

 una forza una gioia, un entusiasmo, una voglia

desiderio  di vivere.

Vivere …
amando tutto quello che la vita ti regala.
Vivere …
amando le gioie come i dolori.
Vivere ...
amando chi ti sta intorno
come chi ti è lontano.

Oggi è uno di quei giorni …
in cui percepisci, respiri e ti sembra quasi di toccare
l’amore.

Un giorno in cui ritrovi il coraggio …
Ci vuole coraggio per vivere
ci vuole coraggio per amare la vita
ci vuole coraggio per sorridere al male
ci vuole coraggio per continuare un viaggio.

Un viaggio …
quel viaggio che inizia a tua insaputa
con un pianto, con una missione da compiere,
un impegno che fai tuo,di cui senti l’aumentare del peso
con l’incedere del tuo camminare.

Camminare 
ora a passi lenti, ora spediti …
solo … come tenendoti per mano …
con chi speri percorrere tutta quella lunga strada
che si snoda tra curve, salite e poche discese
che si perde all’orizzonte, immergendosi in un cielo infinito.

Oggi è uno di quei giorni …
che scopri dentro di te
sommersa da tante inutili emozioni
che scopri in un angolo viva più che mai
quella forza che t’inebria
quella forza che ti da coraggio, voglia di vivere
quella forza che ti spinge guardare con occhi diversi
quella mano che ti trovi a stringere
quegli ostacoli che si parano davanti a te.

Quella forza si chiama amore

 
 
 

il contenitore

Post n°25 pubblicato il 11 Maggio 2011 da khadimibrafall

c'è in noi il bisogno d' affetto,
di comprensione, di sentirsi vivi.

C'è in noi il bisogno di cercare,
di capire,di sentire...

Dovrebbe essere importante
trovare ciò che realmente

soddisfi il nostro bisogno.

Esserne certi.

Ma spesso succede di scambiare

un'impressione per certezza...
cioè avere l'impressione...
d'averlo trovato.

E cosi...
non sentire più il bisogno.

E' importante...
perciò essere in grado
di soddisfare veramente
un bisogno...
ma di più lo è
dare l'impressione.

L'impressione è l'apparenza...
l'impressione è il contenitore..
che potrebbe anche essere vuoto.

Certe volte capita cosi...
che sia più importante il contenitore
del contenuto...
l'apparire...
dell' essere.

 
 
 

l'urlo

Post n°24 pubblicato il 11 Maggio 2011 da khadimibrafall

I sentimenti sono …
messaggi affidati alle onde del tempo.

Messaggi dentro fragili bottiglie di vetro
che galleggiano in mari tempestosi.

Ogni tanto capita di trovarli
vivendo …
camminando …
lungo la strada che è la nostra vita.

Ogni tanto affiorano
fra emozioni immediate,
sorrisi facili,
falsi valori,
promesse dal sapore
dolciastro della menzogna,
montagne di sporcizia,
letamai di una società
dominata dal male.

I sentimenti non sono facili
da leggere … da capire … da sentire.

I sentimenti
ti fanno piangere …
ti fanno soffrire …
ti fanno paura.

Ci vuole tanto coraggio.

Il coraggio deve vincere la paura.

Se riesci
a stringerli …
a farli tuoi …
senti dentro di te una grande gioia,
senti dentro di te una gran forza.

La vera forza della vita.

Allora esplodi.

Allora senti intorno a te il tutto …
il vero …
l’essenziale.

Senti l’urlo della vita …
È il bene che trionfa sul male ...
la vita sulla morte.

 
 
 

leccherò i petali

Post n°23 pubblicato il 09 Maggio 2011 da khadimibrafall

Lascia …
che queste mie umili labbra
sfiorino …
che la mia indegna lingua
s’insinui.

Voglio vestirmi di te …
o mia regina.

Voglio rubarti …
per volteggiare fra le stelle
e cosi abbracciati, volare lontano …
lontano …
lontano …
verso l’estasi.

Desiderio prepotente …
di leccare la tua rosa …
ora, così pregna d’umori
saporosi e profumati …
frutto d’incontri traditori
con maschi frettolosi e distratti
presto dimenticati.

Voglio asciugare gli umori
che scendono copiosi …
lungo le tue ignude gambe.

Umori …
preludio d’orgasmo ambito
che la mia lingua ti farà dono.

Ora…
il desiderio di questo tuo devoto servo
muterà in palpitante pene
che si unirà alle ardenti labbra
nell’ accarezzare la tua deliziosa rosa.

Il bocciolo.

Nel leccare i deliziosi petali
per carpirne avidamente il succo.

Poi …
danzerà,felice dentro …
dipingendo di sensualità
le vellutate pareti
del tuo paradiso,
del mio paradiso,
del paradiso di tutti .

E cosi …
mi scoprirò nascituro dentro a te.

Da li farò una carezza al tuo cuore.
Da li bacerò la tua anima,la tua essenza
che si lascerà abbracciare, stringere,assimilare
alla mia, apparentemente diversa, ma così uguale,
in uno spazio infinito di tempi rallentati,
in una luce calda ed avvolgente.

In quello spazio …
in quel tempo …
sarai regina.

Sarai madre.

Regina dell’ umanità intera.
Madre dell’amore.

 

 
 
 

E' IL NULLA...

Post n°22 pubblicato il 28 Aprile 2011 da khadimibrafall

Capita...
guardando ciò che di guardabile

ci è concesso
di sentire un’emozione piacevole,
allora si dice bello!

Un’emozione spiacevole

allora si dice brutto.

Ma il sentire più grande...
non è nel guardare il particolare,
ma nel riuscire a percepire l'insieme.

Percepire un particolare è facile,
siamo stati creati per questo,
è la nostra vita che è definita
da particolari...
è la nostra realtà che è limitata
da particolari.


Percepire l'insieme è difficile,

ma non impossibile

per fare ciò si deve sentire oltre,
oltre il particolare
oltre la nostra stessa realtà.

Significa cioè...
andare oltre il fenomeno,

oltre l’effetto
e percepire la causa.

Allora potrebbe succedere
di avere la sensazione "navigare"
nell'assenza di emozioni...
nell'estasi dei sensi.

Allora potrebbe succedere...
di capire che tutto ciò che ci piace,

come non piace,
che tutto ciò che ci fa star bene,
come stare male,

che il tutto ed il niente
semplicemente non esiste
al di fuori di quel fenomeno
che siamo noi.

E cosi

si potrebbe scoprire,

che tutto ciòche noi percepiamo
come essere,

di fatto è essere e non essere...

è solo energia e materia.

E' il nulla. 

 
 
 

Signora per una notte...

Post n°21 pubblicato il 26 Aprile 2011 da khadimibrafall

Una donna ed un uomo nudi, distesi su di un materasso poggiato direttamente sul pavimento di una stanza, somigliante più a un magazzino che non ad una camera. Una finestra aperta su di un cortile nella vana speranza che un po’ di fresco entrasse in quel forno.

La luce soffusa di una lampadina troppo piccola per quella stanza,in sottofondo la voce cupa, ritmica, dell’oceano, rotta ogni tanto dai rumori di una città immensa, una città africana.

Questo il palcoscenico, lo scenario, per la recita di un atto di una commedia chiamata vita.

La donna, gambe divaricate, fissa il soffitto, assente, lontana. L’uomo fuma l’ennesima sigaretta.

Non c’e armonia d’intenti in questi due esseri umani.

Si capisce dai gesti imbarazzati dell’uno, dall’immobilità dell’altro. 

“Una qualunque, basta che non sia brutta”.

Una prostituta per superare la solitudine.

La solitudine è una condizione in cui l’essere umano compie degli atti incomprensibili in condizioni normali. L’essere umano non è fatto per vivere da solo.

E’ la prima volta, nella sua vita, che paga una donna per un po’ di compagnia, mai avrebbe pensato che ciò sarebbe successo, ma questa sera, chissà perché …

questa sera vuole proprio una prostituta.

“ Perché avrò fatto questa cazzata” ripete dentro di se “ Ed ora cosa faccio? Non m’interessa provare ad avere un orgasmo con questa, ma che cazzo mi è preso …”.

Di donne che non fanno il mestiere più antico del mondo ne ha, ma ...

nella vita capita spesso che ci sia un “ma” di troppo.

 “ Senti, ti vesti, ti do’ quanto pattuito e torni in quel locale” dice deciso.

Ha almeno trenta anni meno di lui, un bel corpo, un volto dolce, uno sguardo triste …

“Mi chiedo perché una come te faccia questo lavoro?” Domanda inutile, conosce la risposta.“Per bisogno, per mangiare tu e la tua famiglia”

Conosce la realtà di questa città, una realtà dura, spietata.

Se Dio fosse buono, non farebbe nascere tanti esseri umani per poi abbandonarli, viene da pensare di fronte a tanta miseria, ma Dio non è buono e nemmeno cattivo.

Il male e il bene, il buono e il cattivo, i sentimenti in genere appartengono agli esseri viventi, non a Dio.

Nemmeno la pietà appartiene a Dio.

Dio non ha pietà.

Dio non perdona.

Dio è.

E’ e basta.

Gli esseri umani, spesso … troppo spesso sono cattivi.

Il demonio cammina con i piedi per terra, vicino a noi e non l’ha creato Dio. 

“Hai fame vero?”

“Tu questa sera sicuramente non hai mangiato, forse nemmeno oggi, vero? Ti faccio portare qualcosa da mangiare?”.

Domande, inutili domande, lei continua a fissare il soffitto, nessuna risposta.

Ormai é deciso, la serata é finita.

Finita’ cosi.

Che errore ha commesso a farla venire!.

Lui non vuole sesso, ma altro e lei è venuta solo per fare sesso … i suoi clienti: Uomini che cercano un orgasmo veloce, questa la richiesta e la sua offerta è sesso veloce … sesso al minuto.

Non é abituata a parlare con i suoi clienti, ad attendere e ora non capisce cosa vuole questo cliente .

Uno strano cliente.

Un cliente che si preoccupasse di lei, mai successo, ma nella vita niente è casuale.

Un cliente come questo merita almeno una carezza, pensa dentro di se e cosi inizia in silenzio ad accarezzare i suoi capelli per ringraziarlo di essere stato gentile, ma era proprio questo che voleva quel cliente.

Non una parola mentre iniziano ad accarezzarsi come due fidanzati che da molto tempo non si sono visti, che si sono ritrovati. Cosi diversi l’uno dall’altro, ma uguali nel bisogno di un po’ di tenerezza.

Nient’altro …

le regole dell’amore non sono scritte nei libri … l’amore non è un’infinità di cazzate sdolcinate e false cucinate in milioni di modi.

L’amore è altro …

È un’energia che spinge tutti gli esseri viventi verso l’infinito.

Un’energia custodita nel profondo io di ogni essere vivente.

Un’energia che spinge gli esseri umani l’uno verso l’altro che unisce, completa … da un valore alla vita.

“ Voglio”dice ad un certo punto, guardandola negli occhi fino a penetrarla dentro, fino a giungere al suo cuore, un cuore incrostato di tanta amarezza “ “Voglio che tu sia la mia signora per questa notte, io non so fare sesso” continua ” io con te farò l’amore”.

Sono le ultime parole.

Ormai non serve più parlare, l’amore parla in silenzio.

Il tempo si ferma quando due corpi si cercano, si desiderano … si uniscono, si completano …

È l’energia che si unisce, sono le anime che si fondono.

Un’anima sola.

I corpi spariscono, le barriere si dissolvono, la realtà diventa sogno.

Le ore trascorrono veloci.

Non una parola mentre si abbracciano quasi a farsi male prima di rivestirsi, non una parola mentre camminano l’uno a fianco dell’altro, avvolti nelle tenebre, in una strada di sabbia

Un taxi non si fa attendere per accompagnare quella donna chissà dove …

Poche parole con il conducente poi apre lo sportello fa per salire, si volta verso quell’uomo immobile sul bordo della strada, lascia lo sportello aperto e si avvicina, chiede il suo telefono e mentre il tassista impreca, velocemente segna il suo numero, un abbraccio, un bacio

“ Je t’aime, appelle moi”.

“ Ti chiamerò” sussurra lui mentre il taxi parte, ma sa che non l’avrebbe fatto, sa che mai avrebbe rivisto quella donna.

Un ti amo sussurrato da una prostituta al suo cliente conosciuto solo poche ore prima, un ti amo sincero, senza alcun interesse, anche se nemmeno preso in considerazione immediatamente, non può restare a lungo dimenticato nei meandri infiniti della coscienza di un essere umano, lentamente riaffiora, fa riflettere.

Fa molto riflettere …

Dio non fa le cose a caso.

Lentamente s’incammina verso la sua casa, gli occhi bagnati cercano nel cielo una stella, la sua stella, avrebbe voluto dirle che l’amava, ma nuvole scure, cariche d’acqua, non lasciano vedere alcuna stella …

 
 
 

l'ultima signora...

Post n°20 pubblicato il 27 Marzo 2011 da khadimibrafall

Cammino.

 Ora solo.

La strada, la mia vita. Salite e discese che si susseguono in un turbinio di immagini sfuocate nel tempo. Una giostra di ricordi. Emozioni, gioie e dolori, oppure sogni, speranze e promesse, magari solo vissute ad occhi chiusi in una dimensione ovattata ed irreale.  

Rintocchi di tacchi a spillo su selciati disconnessi che si allontanano per sempre. Ricordi di emozioni vissute in notti buie, rischiarate da passione momentanea, finite in orgasmi in fretta consumati. Emozioni disperse nei meandri di un tempo impietoso.

Palpiti di un cuore che si nutre d’amore. Emozioni lontane che insistenti ritornano, vive, attuali. Ricordi importanti, pezzi dell’anima, del mio essere. Essere quello che sono, come essere quello che non sono, immagino, penso, credo d’essere.

Ora insieme.

Per mano la speranza di non essere solo, ma insieme. Emozione, passione, gioia e dolore in un tempo immediato. Raggi di sole che scaldano il mio cuore, luce che illumina il mio essere. Essere vivo, sentirmi vivo

Tutto riposto dentro uno zaino, fardello su spalle sempre più curve, su gambe affaticate da un lungo camminare, verso l’orizzonte laggiù, dove oltre c’è il nulla e lì un attimo prima riviverle. Emozioni, passioni, amori … vita vissuta. E lì in attesa di lei che mi prenda per mano ed insieme, non più solo, camminare per un tempo infinito senza una meta, senza emozioni, senza passioni. Insieme nel nulla.

Per sempre, per sempre.

Lei, la mia ultima signora.

Lei, di tutti l’ultima signora.

Il suo volto, una donna amata, intensamente amata che mi avrà donato la gioia di vivere. La felicità di sentirmi completo. Il volto dell’amore, primo, ultimo come grande amore, non importa il tempo, la dove il tempo non esiste. Il volto di quella puttana che per una notte è divenuta signora. Signora per una notte. Oppure il volto di un orgasmo occasionale consumato su sedili scassati. Per un attimo signora

Il volto della vita.

Vestita di luce, bellissima e sensuale. Felice d’essere con me. Insieme per sempre …

ed io la chiamerò AMORE.

 
 
 

il senso della vita

Post n°19 pubblicato il 16 Marzo 2011 da khadimibrafall
Foto di khadimibrafall

Si cerca un senso alterno in una vita a senso unico.

Si cerca l’evasione da una prigione senza sbarre.

Si vorrebbe volare, ma solo i sogni riescono a farlo

ed allora di nascosto, ad occhi chiusi, per non essere visti,

si costruiscono sogni, lasciando che il vento li porti lontano.

A loro si affidano speranze, desideri  da portare

oltre le mura di un’angusta prigione.

 

Si cercano certezze, nella vita,

dove l’unica certezza è il nulla.

Si cerca la verità, senza sapere

che la verità è figlia della bugia.

 

Allora ha ragione quella pazza,

che chiamano la scema del villaggio:

E’ una vecchia che dorme su una panchina

in un giardino dove i bambini rincorrono speranze.

 

Allora ha ragione la scema del villaggio,

che di notte parla con i lampioni,

scambiandoli per stelle,

felice che il suo cielo sia sempre stellato …

e crede pazzi gli altri che si scelgono un cielo

dove le stelle possono sparir sotto le nuvole.

 

Lei è contenta …

perché ha tutto, avendo niente.

E’ convinta che così morirà sorridendo,

perché l’avere qualcosa è un’illusione

che rende infelici  e che basta essere

per possedere il mondo.

 

Scrive sui muri delle case:

“E’ mia, ma non la voglio, te la regalo,

vivi tu dentro questa tomba,io vivo sotto il cielo,

la mia casa è il mondo.”

 

Si dice che una volta abbia visto un manichino.

Lo scoprì in bella mostra, in una vetrina e

fu amore a prima vista,si mise subito ad urlare,

urlava come se fosse normale, anziché pazza.

Gridava al cielo che era suo marito,

che qualcuna glielo aveva rubato,era il suo amore

e lei lo rivoleva, cosi ruppe il vetro e, stringendolo al petto,

lo porto  a casa sua,su quella panchina in mezzo al giardino.

 

Solo i bambini giocano felici intorno a quella panchina

dove la pazza regala carezze, baci ed abbracci a tutti,

come  fossero figli suoi e del suo grande amore,

il manichino che lei crede essere suo marito.

 

Alcuni bambini giurano d’aver visto, un giorno...

una piccola vestita di nuvole, con una rosa in mano

correre incontro a quel cumulo di stracci,

la chiamava mamma mentre l’abbracciava,

un attimo ed è subito sparita.

 

Si dice …

che un bambino, più curioso degli altri,

abbia chiesto alla scema del villaggio

chi fosse quella bimba venuta e sparita nel nulla.

“E’ la vita, ma chiamala amore”

E’ proprio pazza, non l’ascoltate, lasciatela perdere.

 
 
 

é diritto di ogni donna essere sensuale...senza che ciò significhi essere puttana...

Post n°18 pubblicato il 08 Marzo 2011 da khadimibrafall

Essere sensuale è diritto di ogni donna.

Amare il sesso, amare il proprio erotismo,
non significa non avere una dignità,
non significa non rispettare certi valori alla base della
coscienza dell’ essere umani.

Riscattare la propria dignità, valorizzare, pretendere il
rispetto al proprio “essere donna”…
è un diritto fondamentale,
è un dovere nei confronti delle generazioni future.

Per fare ciò, non c’è bisogno di regole, ma di coraggio.

Coraggio …
nell’affrontare la lotta contro la sopraffazione,
lottare per la libertà di vivere la propria condizione femminile.

Basta con il fingersi felici,
con il fingere di sentirsi libere,
per poi piangere in silenzio.

Ci vuole coraggio …
per mettere il proprio culo in giardino,
per essere provocanti …
per essere sensuali …
per fregarsene dei giudizi …
per umiliare un perbenismo imperante,

un moralismo nauseante.                                            

Non ci vuole coraggio …
per fare queste cose di nascosto, per tradire, per essere delle opportuniste
e andare dove porta il vento.

Ma la vera libertà, altre che per altre cose, passa anche per queste …
senza che ciò significhi non rispettare la propria dignità, come la dignità altrui.
 

 
 
 

un bacio comincia lento

Post n°17 pubblicato il 06 Marzo 2011 da khadimibrafall

Un bacio comincia lento,
molto lento...
paura che finisca presto,
troppo presto.

Un bacio comincia lento …
un timido sussulto che solo una madre avverte,
il miracolo di un alito che diverrà vento.

Una carezza del figlio nascituro,
al cuore della mamma, quando è triste.

Una scoperta fra i banchi scuola,
una curiosità fra compagni di giochi,
un turbamento confuso con l’ amore.

Con il sogno di un mondo fantastico,
un’ illusione che quasi mai diverrà certezza,
di un piccolo uomo e di una donna in fiore.

Un bacio comincia lento …
scarpette da sposa con euforia acquistate ,
promesse giurate, spesso in fretta smentite.

Un bacio è
la gioia di non essere da soli,
la saggezza dei ricordi,
la serenità d’aver vissuto.

Un bacio
comincia sottovoce, sussurrato,
per continuare a voce alta,
note melodiose che solo un cuore sente,
per finire in un urlo di gioia,
quando si scopre d'aver scritto in due
la stessa poesia:Amore.

Un bacio è
l’anima della vita,
il testimone dell’amore,
la poesia di un arrivederci urlato al cielo.

La vita comincia lenta,
molto lenta...
paura che finisca presto,
troppo presto.

 
 
 

il silenzio

Post n°16 pubblicato il 04 Marzo 2011 da khadimibrafall

Se ti chiedessi di regalarmi …
un tramonto, un’alba …
oppure il mare,
se ti chiedessi di farmi dono …
di un cielo stellato,
oppure per assurdo …
l’universo intero …

tu m’incarteresti
parole … parole … parole..
in montagne di candida carta
tu mi suoneresti …
parole … parole … parole …
note suonate da cento violini
in concerto solo per me.

E tutto per di dirmi vita.

Vorresti cosi regalarmi emozioni …
emozioni di un tramonto, un alba, il mare
emozioni di un cielo stellato …
come l’emozione della vita intera.

 
Ma le parole …
non contengono emozioni.
Le parole sono convenzioni
che delimitano, regolano.

Le parole descrivono azioni
ma mai possono contenere
l’assenza di luce, il silenzio, il nulla …
da cui nasce tutto ciò che noi sentiamo.

E cosi …
per percepire l’emozione , l’intensa emozione,
io dovrei leggere il bianco tra le righe
di montagne di libri accatastati
in polverose soffitte da un tempo infinito
io dovrei ascoltare il silenzio tra le parole.

Cioè dovrei andare …
oltre … oltre … oltre …
il nostro guardare,
il nostro ascoltare.

Se ti chiedessi amore
tu piano mi sussurreresti tesoro
in un crescendo d’intensità
mi diresti amore
nell’esplosione di un orgasmo mi urleresti
ti amo … ti amo …

 

ma le parole non contengono amore
con le parole si limita,si uccide l’amore
sono convenzioni, regole, usanze.

Per regalarti amore io andrei …
oltre le parole
oltre lo scopare
come oltre il l’ascoltare e il guardare.

Cosi ti regalerei l’amore intero.

Cosi ti urlerei in silenzio,
lasciando che il silenzio
ti parli dell’amore,
perché è in silenzio che parla l’amore.

E’ il silenzio l’essenza della vita intera.

 
 
 

io cammino

Post n°15 pubblicato il 04 Marzo 2011 da khadimibrafall

Poesia?
No.

Io non scrivo poesia,
è troppo difficile per me.

Sono solo
un’anima vagabonda.
Un barbone,
che cammina ad occhi chiusi
per vedere oltre …
oltre ciò che si può guardare,
che si tappa le orecchie
per sentire oltre …
oltre ciò che si può ascoltare.

Io non scrivo,
non so scrivere,
non ho penna,
non ho carta.

Ciò che sento nel silenzio,
ciò vedo nel buio ...
è impresso in un foglio bianco
che gelosamente custodisco in me.

Io cammino …
cammino …
e camminando ogni tanto
apro gli occhi e guardo il cielo.

E’ bello il cielo.
 
Guardando il cielo ... 

sento dentro di me l‘infinito.


Sento dentro di me una grande emozione.

Io sono un barbone
che sputa emozioni verso il cielo.

 
 
 

amerò la tua anima

Post n°14 pubblicato il 04 Marzo 2011 da khadimibrafall

“Sono vecchio” dissi.

Il mio corpo ormai è stanco...
di giorni vissuti,
d’ esperienze cicatrizzate,
di ricordi sfumati.

Il mio pene ormai è sordo
a richiami di carne,
a sapori erotici,
ad odori di sesso.

Il tuo sesso è straniero per lui.

Ma tu sei molto di più …
tu sei un’anima sensuale
che usa il corpo
per cibarsi d’emozioni,
per cercare di saziare
quel desiderio enorme
di saperti desiderata.

Io scoperò la tua anima ...
lasciando al tuo corpo
l’ingozzarsi d’ emozioni
subito scordate.

Io amerò la tua anima ...
mentre vestita di rosso
offrirai il tuo corpo
ad uomini, in fretta dimenticati
per orgasmi senza futuro.

Io avrò la tua anima

 
 
 

la bocca ormai é piena di terra

Post n°13 pubblicato il 03 Marzo 2011 da khadimibrafall

C'è sempre in noi la speranza di trovare quello che sentiamo mancante, speranza che alimenta il nostro desiderio.
Il problema è che spesso capita di sentire mancante ciò che crediamo di non avere e non quello che realmente non abbiamo.
Cosi si finisce per desiderare, sperare di trovare, senza rendersene conto, quello che già abbiamo.
Un’ansiosa corsa alla soddisfazione di bisogni di niente …
come se fosse importante solo desiderare …
desiderare e sperare non importa cosa …
come se fosse più importante il desiderio che non la soddisfazione dello stesso.
Forse lo è.
Cosi via, in un girotondo continuo, una specie di calci in culo verso le stelle, nell’illusione di riuscire ad accarezzarle.
Un giorno, barcollando come ubriachi, potrebbe capitare di scendere da questa giostra delle illusioni e cosi ritrovarsi a cercare una panchina, oppure uno scorri mano, un appiglio qualunque, dove aggrapparsi per non cadere.

Un sostegno, un aiuto, ma quando questo succede quasi sempre si finisce per trovare niente e cosi sfiniti, con la testa che gira, come ubriachi, stramazzare al suolo, con il volto rivolto verso terra.
In quell’attimo si vorrebbe urlare, magari si prova anche a farlo:
“Maledetta giostra che mi hai illuso. Maledetta giostra che hai fatto perdere la panchina dove mi piaceva farmi coccolare dal desiderio di avere, di possedere quello che già avevo, ma non sapevo “.

Un urlo nasce, vorrebbe uscire, ma finisce per morire dentro: La bocca ormai è piena di terra.
 

 
 
 

il pianto del guerriero

Post n°12 pubblicato il 03 Marzo 2011 da khadimibrafall

Forse scrivendo mi sentirò libero, forse mi sentirò meglio …
Ho cercato tanti modi per comunicare:

In silenzio …

lasciando che il silenzio urlasse al mondo intero che ci sono anch’io, che esisto, che sono qui se ancora non mi avesse visto.

Arrabbiato…

anche per niente e quel niente farlo divenire una tragedia, per essere notato, per essere visto.

Guidando…

la macchina per strade solitarie, senza meta, solo e cantando a squarciagola:

“Voglio l’amore. Desidererei amare ed essere amato da una ragazza.

Ne ho avute di ragazze.

Successi, ma anche tante delusioni, si inutili e tanti no sbattuti in faccia, senza nessun rispetto.

Camminando per la strada mi capita di guardare negli occhi le persone che incontro, cerco di capire se qualcuno di loro sa dirmi cos’è l’amore, cosa vuol dire amare e se per caso l’ha qualche volta incontrato.
Ormai è diventata una mania, una malattia.

Ci sono momenti nella mia vita che mi piacerebbe condividere con una persona importante.

Non so se in passato magari l'ho avuta, forse, ma non me ne sono accorto.

Si dice però, che certe cose si sentono, che non possono passare inosservate, ma é troppo tempo che io sento niente, che non m’ illudo, che non riesco a sognare.

Avrei tanta voglia di sentire il mio cuore battere a mille nel vedere una ragazza, la mia ragazza.

Vorrei sentire quel vuoto nello stomaco come, qualche volta, succede da adolescenti, ma io il vuoto l'ho nel cuore.

Ormai se capita di sentirmi attratto da una ragazza so gia come andrà a finire: finirà a niente.

Magari ora diranno che sono un pessimista, ma io sono semplicemente…disperato.

Non mi basta avere una ragazza, voglio una storia vera, la voglio importante, voglio una storia d'amore.

Una storia, che mi faccia sentire geloso, che mi faccia fremere, che mi faccia volare fino alle stelle.

Una storia, che mi faccia in certi momenti anche star da cani.

Che mi faccia soffrire, perché io credo che gioia e dolore non siano altro che le due facce della stessa medaglia: l’amore.

Voglio una persona che impazzisca per me, come io impazzirei per lei.

Voglio sentire il mio stomaco sottosopra e il cuore che batte cosi forte da scoppiare.

Il solo pensiero che non avrò tutto questo mi fa sentire un’ombra, un’ombra in una notte buia, un fantasma che vorrebbe vivere una vita che non ha ancora vissuto e che forse mai vivrà.

Cosi mi proteggo dietro a frasi fatte alle tante stupidaggini che cercano di giustificare una vita mediocre, perché va cosi per tutti, perché in fondo dobbiamo fare i conti con la realtà e la realtà oggi è che l'amore, quello falso, si compra e che il desiderio di sentimenti veri si è disperso nel passato, appartiene a gente che viveva 100 anni fa e forse più.

Oggi non e' più come allora, contano altre cose, come l’avere una macchina bella, l’avere tanti soldi.

Oggi devi avere per essere e se non hai sei soltanto nessuno.
Che considerazione possono avere i tanti nessuno, gli zombi che circondano la nostra esistenza:

se non cammini con scarpe di marca, se non indossi cinture firmate e vestiti che anche se fanno cagare, sono di uno stilista famoso e vanno bene.

Cosi sei figo. ?

Se la macchina che usi non costa un patrimonio, una valanga di cambiali, sei solo un morto di fame?

Ma che esseri umani siamo se non vestiamo tutti uguali?

Se non assomigliamo ad un personaggio dello spettacolo?

Se non ingurgitiamo tutta quella merda che ci danno in pasto tutti i giorni per televisione?

Beh ve lo dico io: Siamo nessuno.

Io mi sento un essere umano scaraventato in un mondo non suo, mi sento un animale che urla e si dispera, che vorrebbe uscire dalla gabbia. Volare via, ma e' costretto a viverci dentro.

Una gabbia piena d'oro, ma senza amore.

 

Ma poi sinceramente chi se ne frega. Si me ne voglio fregare. Devo riuscirci.

Hanno proprio ragione gli anziani quando dicono:

“ Ma di cosa ti lamenti? Questa sera se uscirai sai quante ragazze troverai da scoparti, quante verranno a letto con te senza problemi, mica come ai miei tempi…".

Cazzo e' vero! Non ci avevo pensato!

Se voglio posso andare in un locale, ma sai quante ne trovo!

E tutte mi lasceranno fare quello che vorrò.

Magari poi dopo due secondi diverrò trasparente invisibile ai loro occhi, per vederle attaccate ad un altro, ma va bene così, é giusto che sia cosi.

Fa figo.

E’ dimostrazione di forza. 

Si! Siamo forti.

Nessuno ci può fare del male, possiamo pagare, possiamo scopare come dei ricci, possiamo avere tanti soldi e sarà facile comprare la felicità, una felicità clonata, falsa …venduta sui banchi di qualche mercatino rionale.

Ma quanto sono scemo! Allora cos'e' che mi manca?

Forse è il cuore che fa male, ma ormai interessa … nessuno.

 
 
 

ti chiamerò lampo

Post n°11 pubblicato il 01 Marzo 2011 da khadimibrafall
 

Non posso
chiamarti amore,
in amore c’è futuro.

Non posso
dirmi innamorato,
nell’innamoramento c’è illusione.

Non possiamo
consideraci amici,
in amicizia non c’è sesso.

Sei un’esplosione
in una notte nera.
Un bagliore intenso
in un cielo,
il mio cielo,
nuvoloso,
tragico,
triste.

Un colpo di luce
su di una terra,
la mia terra,
ansimante...
delusa...
livida.

Un’ intuizione improvvisa...
dove niente
diviene tutto...
un attimo
poi …
il nulla.

Ti chiamerò lampo.

 
 
 

il valore dell'orgasmo

Post n°10 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da khadimibrafall
Foto di khadimibrafall

 

Capita di chiedermi se l’orgasmo, il tanto desiderato, chiacchierato orgasmo, sia una causa oppure un effetto.
In altre parole, se il valore dell’orgasmo sia da ricercare nei meandri infiniti del nostro io, come molla importante per la riproduzione ed il proseguimento della specie, oppure sia una conseguenza dell’atto sessuale, cioè una specie di premio, senza nessun valore, se non minimo, nel meccanismo della vita.
Io credo che la natura non ragioni in termini umani e non finalizzi il tutto in conformità ai principi di regole riconducibili agli esseri umani, tanto meno a regole dagli stessi stabilite, come, per esempio, può essere considerata la morale e non solo. 

La morale, l’etica con nessi e connessi, come pure la religione, niente hanno a che vedere con i meccanismi complessi e sconosciuti che regolano la vita, ogni forma di vita, ma sono solo impalcature, sovrastrutture, create dagli esseri umani con tutti altri fini che non credo essere qui da analizzare.
Riflettendo, mi viene da pensare che se si spogliasse l’atto sessuale di tutti i valori attribuiti da queste sovrastrutture, si potrebbe arrivare ad avere una visione totalmente diversa dal comune vedere ed anche sentire.
L’orgasmo per me è spinta, perciò causa, importante per la riproduzione, solo nei maschi della razza umana, che senza, non riuscirebbero ad assolvere il proprio compito di fecondazione.
Nelle femmine, invece, non è assolutamente necessario e si può considerare un effetto, un premio, appunto.
La femmina se prova piacere nell’atto sessuale, meglio, altrimenti pazienza, la specie continua ugualmente.
Importante, invece in essa, è il valore di madre. Cioè d’incubatrice, protettrice e guida della nuova vita.
Come dire, prima il dovere poi il piacere.
In conformità a queste riflessioni viene da chiedersi se i sentimenti su cui si dice basato il rapporto di coppia nella razza umana, fossero soltanto degli optional, una garanzia in più per fare crescere la propria prole, unica vera missione.
Per il maschio, potrebbero essere anche una garanzia d’esclusività, una certezza sulla paternità dei propri geni nel ciclo infinito della vita.
Il controllo di un investimento proiettato verso l’infinito, insomma.
Se ciò fosse vero, come credo che sia, significherebbe che la femmina sceglierebbe il maschio, in un periodo della propria vita, solo in funzione della prole.  

Prima uno che funga da padre e poi dopo, in un secondo momento, un altro, raramente lo stesso, in funzione del piacere, cioè i cosi detti amanti.
Il maschio invece penserebbe quasi sempre al piacere, con l’illusione di scegliere, conquistare, ma, di fatto, niente sceglierebbe, come niente conquisterebbe. E’ solo un cacciatore illuso. Può capitare, nelle sue battute di presunta caccia, d’incontrare, casualmente, ma poi non tanto, la sua metà.

Sarà forse per questo che si dice Dio li fa e poi l’accoppia.

Quando questo accadrebbe si sentirebbe pronto per divenire padre ed inizierebbe a ragionare in funzione della prole, del proseguimento dei propri caratteri cercando nella femmina non più solo il piacere ma anche una compagna, seria, fedele con pochi grilli per la testa, poco sensibile, che magari, non ami il piacere, se non una volta al mese e solo con lui.
Mica non si può permettere di mescolare i geni!
Poi se avrà voglia una volta che si sarà assicurato l’immortalità, se non troverà, oppure non vorrà trovare, altri passatempi, in pratica, se non diventerà pantofolaio, bevitore, sportivo, giardiniere, cuoco, donna delle pulizie ecc. ecc. rinnoverà la patente di caccia e si metterà a cercare la femmina per il solo piacere, magari poco seria, cosi almeno penserà lui, ragionando in rapporto alla sua compagna obbligatoriamente ritenuta seria. Potrebbe anche essere la femmina di qualche altro uomo, soddisfacendo in questo modo anche l’illusione d’essere il migliore.
La femmina, se non deciderà di fare uso di tranquillanti ed antidepressivi per fare la santa e vorrà seguire la sua natura, dovrà usare anticoncezionali, per rispettare la facciata moralistica, l’apparire che tutto consente di fare a condizione che non si sappia … occhio non vede, orecchio non sente, cuore non duole.
E cosi, vissero tutti felici e contenti, anche se ciò non è vero, ma cosi si dice.
In questo modo viene rispettata la legge dell’uomo, l’apparenza appunto e la natura, intesa come sostanza, continua tranquillamente il suo corso.

E tutto sotto l’insegna dell’ipocrisia.
Mi viene da pensare: E se non ci fosse la morale con nessi e connessi? Se non ci fossero tutte quelle impalcature ipocrite e bigotte, che pretendono di condizionare regolare ciò che nessuno può controllare?
Una volta compiuto il suo dovere, la femmina divenuta non necessaria per la procreazione, sarebbe libera di dedicarsi a se stessa, ai piaceri della carne, felice d’essere diventata dopo tanti sacrifici zoccola, intesa come libera di poter esprimere la propria sensualità con piacere e senza a nessuno dover rendere conto.
Il maschio invece dovrebbe continuare, nella sua continua ricerca del piacere, a fecondare più donne possibili, anche perché sono più numerose degli uomini, assumendosi cosi il suo impegno con la natura.
Cacciatore a vita, fino all’ultima cartuccia.
Licenza di caccia rinnovata dalla stessa compagna, cosi detta moglie, che potrebbe dire: “Ora mi aiuti a mantenere i nostri figli assumendoti le tue responsabilità, però sei anche libero di andartene a caccia di zoccole, tenendo presente che potresti trovare anche la tua compagna, magari se capitasse, fai finta di nulla”.
La concorrenza, il libero mercato, spingerebbe gli uomini a migliorarsi per diventare buoni padri e meravigliosi amanti.
Potrebbero capitare però, che per preservativi difettosi oppure per altre dimenticanze, vari incidenti di percorso, come di far nascere nuova prole, in una confusione di ruoli padre e madre.

Si sa chi cammina inciampa. 

Ma nessun problema …
alcune madri avrebbero figli con diversi padri e viceversa … ed il tutto senza che alcuno divenga puttana, oppure cornuto.
Vi sembra poco?
Se cosi fosse, si dovrebbe riscrivere la storia dell’umanità.
Se cosi fosse, forse sarebbe meglio.
Ci si troverebbe di fronte ad una società libera, dove l’amore quello assoluto, cosmico regnerebbe.
Il giorno di Natale, che poi si chiamerebbe Natalino, in onore a tutti i bambini, si potrebbe festeggiare con un pranzo intorno ad un tavolo enorme, grandissimo, immenso, grande quanto il mondo, dove le madri, i padri, insieme ai tanti figli quanti sono gli abitanti del mondo potrebbero finalmente gridare: Siamo tutti fratelli e viva l’amore finalmente libero.

 
 
 

libero...

Post n°9 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da khadimibrafall
Foto di khadimibrafall

Qualcuno mi ha imprigionato in queste quattro pareti.

Qualcuno ha dipinto il soffitto.
Vorrei toccarlo …
vorrei volare …
vorrei accarezzare quelle stelle.

Qualcuno ha dipinto le pareti della mia prigione.

Vorrei abbracciare quelle immagini che mi assomigliano,
spesso ci riesco.

Vorrei sentire il profumo di quei fiori,
spesso ci riesco.

Qualcuno ha dipinto sul pavimento una strada.

Io la percorro.
Cammino...
cammino...
cammino.

Certe volte ho l'impressione di camminare.
Certe volte ho l'impressione di volare.
Certe volte ho l'impressione di non essere solo.

Certe volte ho l'impressione d' esser libero.... 

 
 
 

camminare...volare

Post n°8 pubblicato il 17 Febbraio 2011 da khadimibrafall
Foto di khadimibrafall

L'amore cammina con i piedi per terra,
passi pesanti sulla nostra realtà,
orme profonde nel nostro essere
gioie, ma anche dolori.

L' amore...
ha occhi per vedere,
orecchie per ascoltare,
mani per accarezzare.
Vuole i sapori, i profumi...
è concreto, consapevole,
qualche volta può far correre...
qualche volta saltare
e cosi regalarci quella sensazione di volare.

Volare.

Ecco volare...
sempre più in alto,
sempre più su.
ed allora scoprire che l'amore ci frena,
ci tiene legati ad una corda
che come fosse un elastico
c’illude di poter spiccare il volo, ma nel più bello.
inevitabilmente, ci riporta
a camminare...camminare...camminare.

Ma io voglio volare.

Voglio volare...
voglio vedere...
cosa c'è lassù, oltre le nuvole, oltre il cielo e da lassù
vedere giù e lasciarmi andare
in una picchiata.
Un tuffo ad occhi chiusi nello spazio infinito.
Voglio sentire l'aria
che mi arruffa le penne,
mentre precipito giù verso quel puntino lontano...
la mia realtà.

Come fossi quel gabbiano.

Voglio sentire i brividi che mi scuotono,
l' ebbrezza che mi stordisce.

Non dite a quel gabbiano che è pazzo.
Non dite a quel gabbiano che potrebbe sfracellarsi.
Morire.
Lui lo sa.
Lui ha scelto cosi.

 
 
 

e se cosi fosse?

Post n°7 pubblicato il 05 Dicembre 2010 da khadimibrafall
Foto di khadimibrafall

E se la donna scegliesse il proprio uomo, il padre dei propri figli semplicemente in base ad un calcolo inconscio di convenienza?
Il più forte, il più bello, il più ricco.
Cioè il maschio, che in base al momento storico, alla situazione sociale, le desse maggiori garanzie, le sembrasse il più idoneo nell’ aiutarla nel difficile compito di crescere i propri figli.
In sintesi, il maschio che da maggior garanzia per il proseguimento della specie.
E se il tanto desiderato, cantato, amore non fosse altro che un’impalcatura moralistica , social religiosa, messa in piedi dall’uomo solo per mascherare la verità di ben altro tenore, se non peggio per “sfruttare la situazione” da parte di umani “ nati per sbaglio più furbi”?
E se l’essere umano non fosse poi cosi tanto diverso dalle altre razze di animali viventi sul nostro pianeta?
E se anche l’essere umano agisse in base all’istinto, in conformità a codici di comportamento ben precisi immessi fin dal concepimento nel più profondo del suo inconscio?
Se cosi fosse, come credo che sia, si potrebbe tranquillamente definire tutti i libri scritti sull’amore: Carta da bruciare. 
Come tutte le bellissime parole spese per descrivere l’amore: Seghe mentali.
Cosi come tutti gli infiniti libri più o meno religiosi: Spazzatura.
La razza umana agirebbe istintivamente, come gli animali.
La femmina della razza umana dopo i primi approcci con l’altro sesso, i primi “innamoramenti tra i banchi di scuola”, quando il proprio istinto la farebbe “sentire pronta” per compiere la missione, la missione per cui natura l’ha creata, si metterebbe alla ricerca del compagno con il quale far crescere i figli, insieme concepiti, ma non necessariamente.
Farli crescere sani e forti, belli ed intelligenti … insomma come il momento storico, la situazione sociale, richiederebbe.
Cosi questa femmina umana quando ha trovato, oppure pensa d’aver trovato,  il  maschio …  si “sente innamorata”… ed inizia a miagolare per attirare la sua attenzione.
Il maschio umano, come tanti altri maschi non umani, recepisce il messaggio e se la femmina è di suo gradimento e lo è quasi sempre ,
perché il maschio è concepito dalla natura appositamente con un’unica fissa dentro la zucca …
perché la femmina ha l’accortezza di scegliere uno alla sua portata.
Non si dice: Dio li fa poi l’accoppia? Ed allora?
Quando ciò avviene, inizia ciò che si chiama una grande storia d’amore.
I violini iniziano a suonare.
Un suono cosi dolce che il maschio e la femmina rimangono incantati, storditi, direi rimbecilliti.
Cosi nel rincoglionimento generale succede il fattaccio e dopo nove mesi, più o meno, la missione è compiuta. 
Il maschio ha trovato, senza nemmeno rendersene conto, il contenitore dove depositare i propri geni da trasmettere al futuro.
La femmina un compagno che l’aiuterà a far crescere i piccoli umani.
Alla faccia di matrimoni, di castelli di seghe mentali, di moralismi più o meno bigotti.
Se la razza umana è arrivata fino ad oggi,
c’è arrivata attraverso infinite religioni, diverse le une dalle altre, infiniti governi, re, imperatori, presidenti e addirittura anche attraverso il governo Berlusconi.
C’è arrivata superando infinite strutture sociali, infinite morali.
E cosi proseguirà, fino a che natura vorrà.

 
 
 
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...................

VORREI DIRE:

La mia vita è definitivamente cambiata. Ricordi, emozioni immediate, speranze si sovrappongono, si confondono. Una grande confusione nella mia testa e non solo. Sento il bisogno di mettere in ordine il mio essere. Solo...con il mio zaino di ricordi, ho iniziato a percorrere una strada che mi porta in una dimensione diversa da quella dove ho vissuto. Ho una gran voglia di vivere, di provare gioia del presente, di sconfiggere la solitudine, di sperare... ho anche tanta paura, ma sento dentro di me una forza che mi spinge avanti... coraggio, coraggio... "Allah è buono con te" qualcuno dice. Si! Allah è buono con me ed allora avanti, avanti senza voltarsi... SENZA VOLTARSI … 

SCRIVO QUESTI BLOG PER METTERE IN ORDINE, ARCHIVIARE IL MIO PASSATO … MA ANCHE PER LASCIARE UNA TRACCIA DEL MIO PRESENTE … DELLE SPERANZE CHE ALIMENTANO IL MIO ESSERE. Scrivo come riesco, non sono bravo e non m’interessa esserlo, scrivo senza nessun interesse ad avventure più o meno virtuali, la mia vita e tutta un’avventura … per rimediare incontri, se ne ho voglia, conosco altri metodi … 

Grazie a tutti della vostra gentilezza. UN SORRISO.

 

Mi chiamano KHADIM, non ricordo come mi chiamassero prima.

 

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