Creato da merendero77 il 25/08/2007
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Ho guardato dentro un bugia ed ho capito che è una malattia dalla quale non si può guarire mai...
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Sempione
Post n°147 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da merendero77
Domenica mattina. Libero si era alzato di buon ora dato che sabato s'era barricato in casa per lo più a sonnecchiare tra il divano ed il letto. Da un pò non amava tanto stare in compagnia. I suoi colleghi lo disgustavano. Vuoti fighetti, aspiranti quadri in carriera, si profumavano e si tiravano a lucido, imbottendosi di sostanze eccittanti per essere brillanti ed accelerati e sfoggiare la lora parlantina nei locali alla moda di Milano alla ricerca del sesso. Dopo l'esperienza dello scorso w-e, Libero aveva deciso di starne alla larga. Uscì per andare a fare due passi. Inforcò la bicicletta e fece qualche chilometro nella città tranquilla della mattina domenicale. Sembrava quasi vivibile così milano: larghi viali semi vuoti con alberi altissimi che cominciavano a perdere le foglie per l'autunno, si sentiva quasi il vento tra le loro chiome. Era una bella giornata, mite e con un sole pallido. Arrivato che fu al parco Sempione, attaccò la bicicletta ad un palo e fece due passi a piedi. C'era uno stand della caritas quella mattina. Una lunga folla di disgraziati attendeva composta e silenziosa, quasi volesse essere invisibile. Tutto a torno la vita procedeva: signore che facevano jogging con l'ipod nelle orecchie, coppie che facevano giocare i bambini, gente che portava a spasso il cane. La folla stava lì, in mezzo a quell'apparente normalità. Arrivò una troupe della Rai per un servizio sulla distribuzione di beni di prima necessità. Tra quella gente c'erano immigrati con mocciosi a seguito, barboni e molti vecchi italiani. Vecchi dimenticati, abbandonati dai figli e da tutti. Le misere pensioni non bastavano nemmeno per la loro vita sobria e sparagnina. Tutti si vergognavano, si nascondevano alle telecamere, non volevano essere intervistati. Si vergnavano di chiedere l'elemosina, si vergognavano di essere poveri. Eppure il senso della vergogna, Libero, pensava fosse sparito. Camorristi arroganti si mostravano in tv, ignoranti occupavano le più alte posizioni sociali vantandosi della propria rozzezza, politici e ladri giravano a piede libero e a testa alta. Tutti sfrontati, arroganti. " Puah!", Libero sputò per terra la sua amarezza. Non c'è parola migliore per descrivere questo nuovo millennio: amarezza. Un vecchietto bolso si allontanò dalla fila e si sedette su una panchina e, appoggiata la fronte al suo bastone, pianse. I vecchi non fanno rumore quando piangono. Le lacrime scendono silenziose, dignitose, inciampando tra le rughe profonde. Libero pensava alla sua misera vita, fatta di gesti usati, rituali, sempre identici, alla sua spartana casa che puzzava di nostalgia. Pensava a tutti gli anni che aveva addosso e che quel bastone che non ce la faceva più a sostenerli. Pensava alla sua solitudine profonda, al suo senso di inutilità per una società a cui aveva regalato i migliori anni della sua giovezza e che ora si era dimenticata di lui. Magari sarebbe morto e i suoi figli l'avrebbero trovato dopo un mese. "Che amarezza...", sospirò Libero, e andò via per non vedere e per non pensarci più... |
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GUCCINI
E un giorno ti svegli stupita
e di colpo ti accorgi
che non sono più quei
fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi
attorno non scorgi le cose consuete,
ma un vago e indistinto profilo...
E un giorno cammini per strada
e ad un tratto comprendi che
non sei la stessa che andava
al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta
e tu quasi ti arrendi capendo
che a battito a battito
è l'età che s'invola...
![](http://images.wikio.com/images/p/26f1/poesia-e-rabbia-nei-piccoli-capolavori-di-francesco-guccini.jpg)
e di colpo ti accorgi
che non sono più quei
fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi
attorno non scorgi le cose consuete,
ma un vago e indistinto profilo...
E un giorno cammini per strada
e ad un tratto comprendi che
non sei la stessa che andava
al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta
e tu quasi ti arrendi capendo
che a battito a battito
è l'età che s'invola...
![](http://images.wikio.com/images/p/26f1/poesia-e-rabbia-nei-piccoli-capolavori-di-francesco-guccini.jpg)
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