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Un blog creato da petercapra il 04/04/2008

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TRASPARENZA!

Post n°28 pubblicato il 03 Aprile 2011 da petercapra
 

Trasparenza fu da me scritta alcuni anni fa. La sua importanza è stata ribadita molte volte nel corso della storia umana e allora sono lieto di riportarne  l'assoluta importanza attraverso le parole di uno dei grandi uomini dell'umanità, che ha pagato con la vita la lotta all'inganno e alla manipolazione sociale.:

http://www.youtube.com/watch?v=cYM4KfWa45k&NR=1

La trasparenza è un valore assoluto, fondamento di una nuova etica.

Dobbiamo lavorare perché la vita economica pubblica italiana venga messa tutta in rete, liberamente consultabile dai cittadini. Visto che ci hanno recapitato un debito spaventoso, pluri generazionale, noi vogliamo tutti i conti fino all'ultimo euro in rete. Vogliamo i conti di tutte le amministrazioni, dai municipi, ai comuni , alle province, alle regioni , allo stato, all'Europa, ma anche le Asl, e tutti gli Enti Pubblici, il Parlamento, le Camere, il Quirinale.

T R A S P A R E N Z A!

Sono soldi nostri in ballo! Devono finire le vergogne dei manager che sfasciano gli Enti e prendono stupendi e liquidazioni milionarie ( Ferrovie, Alitalia, Telecom e altri. A partire dalla scuola primaria è essenziale che s’inizi ad insegnare che cos’è un CONTO PATRIMONIALE e un CONTO ECONOMICO. Le chiavi di comprensione dei cardini dell’economia sono fondamentali: il Conto Patrimoniale lega le generazioni tra passato, presente e futuro, creandone un tangibile vincolo e così la padronanza del Conto Economico farà di ciascun cittadino un buon amministratore. Solo una civiltà di buoni amministratori avrà la potenzialità concreta di azzerare per sempre il debito pubblico. Di qui si potrà partire con rinnovato ottimismo e la creatività progettuale del fare.

Peter Capra
www.petercapra.eu

 
 
 

La buona notizia oggi sono le donne filosofe

Post n°27 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da petercapra
 

Pubblico la lettera inviata a Stefania Rossini Risponde, ispirata da una corrispondenza apparsa nella sua rubrica dal titolo " Slivio figlio dei Fiori" su  L'espresso n.6 del 10/02/2011.


Gent. Dott.ssa Rossini,

da protagonista, allora quattordicenne ma spinto da impulso  irrinunciabile sull’onda di un prematuro Rimbaud e sull’esempio di libertà girovaga (rifiutando insieme recisamente le droghe e gli stati artefatti) della nascente Bit Generation, del maggio ’68  e seguenti fui vero protagonista di quella parte libertaria non violenta, purtroppo minoritaria,  che tanto determinò per la parità sessuale, per la liberazione della donna (riconoscendo in essa la libertà dell’uomo), per la lotta all’anticultura imperante, per la felicità condivisa di “Paradise now” :  (Il Paradiso sarà collettivo o non sarà - Julian Beck).

Il dramma di quella generazione fu il conflitto tra amori liberi e perdutamente sensuali di una finalmente scoperta ed eletta parità sessuale, e dall’altra parte l’azione politica anche violenta; il dissidio fu poeticamente svolto da un ispirato Bertolucci in “ THE DREAMERS” che pose in relazione i due mondi americano e francese dove nacquero i fermenti primi di quelle tensioni.

C’è chi come Lei  ne riconosce i meriti, di quei pochi, donne e uomini libertari, pur soverchiati prima dalle manifestazioni  politiche, poi dal terrorismo, quando perfino il situazionista Roul Vaneigen si chiedeva: Terrorisme ou révolution (è nella tradizione francese la violenza anche in Paul Éluard e nel suo gesto surrealista perfetto) e successivamente dallo yuppismo, di cui complici e protagonisti tanti politicizzati compagni dell’ora prima.

Per  i ricercatori di storia e filosofia, quale mi adopero, non stupisce l’attuale società: Guy Debord prima del collega Roul, nel 1967 dava alle stampe “La Sociétè du Spectacle” applicando da vero filosofo la lezione del maestro Feuerbach che nell’Essenza del Cristianesimo già scriveva:  ...è senza dubbio il nostro tempo, preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere... Ciò che per esso è sacro non è che l’illusione, ma ciò che è profano è la verità...

La buona notizia oggi sono le donne filosofe a cui Lei acutamente ci riporta.

La filosofia, quella vera, la cui punta di pensiero al momento è ferma a Herbert Marcuse di Eros e Civiltà (oltre che all’analisi di una magnifica Juliet Mitchell),  non è in grande auge oggi, e tuttavia ancora una volta sarà proprio lei, la filosofia, ancora una volta, a modellare, ispirare la civiltà che ci attende.

Le scrivo sia perché Lei cita, en passant, la psicoanalisi e sia perché la memoria storica va riportata e mi piacerebbe che Lei, che ha dimostrato tante volte luminosità e civiltà, rammentasse nel dibattito culturale, Lei che ne ha i mezzi,  quanto ebbe a lavorare e insistere Juliet Mitchell: La maggioranza del movimento femminista ha identificato in Freud  il nemico. Si ritiene che la psicoanalisi asserisca che le donne sono inferiori e che possono conseguire la vera femminilità solo in veste di mogli e di madri; si pensa che essa serva a giustificare lo status quo borghese e patriarcale di cui Freud è ritenuto la personificazione. Convengo che il freudismo popolarizzato si attaglia a questa descrizione; ma questo libro (si tratta di Psicoanalisi e femminismo, 1974) vuole provare che il rifiuto della psicoanalisi e delle opere di Freud è fatale al femminismo. Qualunque sia l’uso  che è stato fatto della psicoanalisi essa non è in favore di una società patriarcale ma si limita ad analizzarne una; se ci interessa comprendere e combattere l’oppressione della donna non possiamo permetterci di ignorarla.

La rivoluzione di Freud l’umanità non l’ha ancora digerita e neppure rielaborata: non c’è da stupirsi stante la rivoluzione precedente, quella che tolse la terra dal centro dell’universo che ne vide perfino uomini bruciati o accecati. Questa, che sconvolge l’interno umano, come fece la Klein che indagò sui bambini preverbali, laddove le emozioni si rivelano l’autentica cerniera tra fisico e psichico, terrorizza ancora e troppo, produce mostri e fantasmi, dalla Shoah, alle devastazioni nucleari a Chernobil alla politica malata, ecc…..ecc…..ecc…...al predominio delle guerre sui periodi di pace.

Ecco, cara Rossini, quello che le nuove filosofe non dovrebbero trascurare: da qui partire per quelle maturazioni di pensiero e civiltà, laddove finalmente donne e uomini si incontrano, nudi, l’una di fronte all’altro e di lì proseguono verso la felicità condivisa.

Roma, 16 febbraio 2011

Segue, al riguardo, una mia poesia del 1995.                              

DONNE E UOMINI

Sebbene nel fiume della massa
muoia la splendente idea
del paradiso, io vi canto
nuove donne e uomini
che volgete in pace
sul tramonto rosso
del sangue e dell'angoscia.

Donne e Uomini
che vi stringete la mano
capaci d'amare, di spogliare,
di donarvi la passione e la giustizia,
che dividete i figli con letizia,
credete nel lavoro e nella forza,
costruite coi sogni pacati
lo scorrere della vita:
non temete la morte.

Donne che per vivere insieme
rinunciate all'eterna attesa;
Uomini che per amore
cedete lo scettro del potere.
Donne mai esauste d'abbandoni,
Uomini mai paghi di coraggio.

Popolo che fronteggi il buio
delle tenebre angosciose:
io vi canto angeli presenti
che spengete dolcemente
l'inferno che arrovella i cervelli,
nutrite divina imago
del paradiso in terra.

Popolo silenzioso
schiaccerai l'arroganza,
popolo di vita
che restituisci a Dio
immagine e somiglianza.

©Peter Capra

Tratta da "Le Due Sorelle"
Asefi Editrice, Milano,1996.
ISBN 88-86818-04-1

 

 
 
 

Creatività e Qualità nella Politica

Post n°25 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da petercapra
 

Creatività e Qualità NELla Politica

CONTRIBUTO ALL’ASSEMBLEA GENERALE DI PROGETTO PER L’ITALIA

di Pietro Peter Capra – Roma  16 dicembre 2010

Gentili Signore e Signori,

ringrazio il Presidente dott. Alberto Cannavò e il Segretario Ing. Luca Gugliotta di Progetto per l’Italia del cortese invito.

Come avrete visto  dal programma dell’incontro, sono qui per presentarvi il tema della Creazione e della Qualità applicate alla Politica.

Intervengo per offrire un contributo di riflessione che credo vitale e possa essere di utilità pragmatica assoluta per indirizzare con successo verificabile l’avanzamento di una nuova idea del fare politica.

Deliberatamente mi rivolgo ad un altro tipo di analisi del mondo circostante nel quale siamo immersi, rispetto alla tradizionale interpretazione dei fatti che spazia perlopiù dall’allarmismo al catastrofismo, e per farlo parto dalle parole di due grandi autori dell’umanità:

Marcel Proust“ Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nel possedere nuovi occhi “. 

Lev Tolstoi: “ tutti vogliono cambiare il mondo ma nessuno cerca di cambiare se stesso”.

Ecco: questi due pensieri sono strettamente collegati tra loro.

Noi dobbiamo cambiare recuperando gli occhi dell’infanzia per rivedere, risentire quanto è magico il mondo in cui viviamo; per rivivere emozioni che abitualmente sono dimenticate nell’età adulta, pressati come siamo dalle delusioni e dalle frustrazioni della realtà contingente, dalla disillusione, dalla sfiducia.

Noi dobbiamo ridare, ricreare una fiducia nelle interrelazioni personali, tale da dare  seguito a progetti condivisi in cui sia entusiasmante il “fare”, insieme, per giungere all’obiettivo, a un insieme di obiettivi condivisi e soddisfacenti.

Ai miei figlioletti ripeto: “emozionarsi sempre!” con la consapevolezza che l’emozione è l’oro dell’anima, il suo nutrimento. Così come le neuroscienze hanno scoperto, le emozioni sono l’autentica cerniera tra il fisico e lo psichico: le nostre reazioni agli eventi ma anche i ricordi, i sogni, possono trasformarsi in segnali che si incidono nei tessuti cerebrali.

E’ per questo che è importante creare e coltivare nuove visioni, possono diventare un nostro patrimonio al confine tra la nostra realtà interna e il mondo circostante.

Signori! chi se ne intendeva ebbe a dire “Il Paradiso sarà collettivo o non sarà” e insieme  “Paradise now”, qui, ora, adesso, com’era nell’epoca d’oro dell’infanzia.

Questo è il serbatoio vivo da cui la creatività permanente può trarre inossidabile energia.

Insieme all’energia, l’energia creativa  occorre la Qualità, vale a dire un insieme di metodi che ne permettano lo sviluppo e la realizzazione delle sue complete potenzialità benefiche.

La Qualità oggi è data da un insieme di norme tecniche che traggono la loro origine fino dalle più antiche civiltà. Il Codice di Hammurabi, ad esempio, circa 4000 anni fa, prescriveva il taglio delle mani per quegli ingegneri e quei costruttori che edificavano senza la dovuta perizia  le costruzioni, ingenerando di fatto crolli e distruzioni.

Sotto pena di sanzioni costringeva a lavorare con qualità oggettivamente dimostrabile.

Oggi le norme sono viceversa per la gran parte volontarie, si applicano perché ne conseguono vantaggi per se stessi, per i clienti o fruitori di un servizio, per l’ambiente, per la società; sono nate nell’esercizio della missilistica dedita all’astronomia, oggi sono allargate a tutto il mercato per assicurare beni e servizi in grado di soddisfare i clienti, assicurarsi il successo aziendale praticando l’efficacia e l’efficienza, nuove virtù dell’epoca contemporanea contrassegnata dal mercato globale.

Ora, la mia riflessione di filosofo, compiuta sullo studio assiduo di queste norme mi ha portato a intravedere con lucidità una sintesi tra le tre più importanti, per gli stati e  le società moderne, che possono offrire pieno supporto alla creatività affinché essa traduca i suoi progetti in obiettivi realizzabili, concreti e misurabili.

Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche, dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione, di un prodotto, di un processo o di un servizio, secondo lo stato dell'arte.

Sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. In estrema sintesi, sono documenti che specificano “come fare bene le cose” garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe.

La Iso 9001, riguarda l’ottimale organizzazione di una società, qualunque sia il suo fine, che ha la cultura e i mezzi per identificare correttamente obiettivi raggiungibili, realizzarli e migliorarli, s-i-s-t-e-m-a-t-i-c-a-m-e-n-t-e.

La Iso/Iec 17020, crea nuovi valori e li erige a pratica di sistema; sono la competenza, l’indipendenza, l’integrità, l’imparzialità, l’analisi e il controllo dell’eventuale conflitto d’interessi. Su quest’ultimo punto sono autore di una procedura codificata per l’Analisi del Rischio il cui acronimo è ASK., il cui studio mi ha evidenziato che il conflitto d’interessi se è analizzato adeguatamente e declinato a metodi risolutivi codificati, può perdere del tutto la sua implicita carica complice, corruttiva, concussiva.   

L’ultima norma è applicata dalle amministrazioni pubbliche più lungimiranti.

Diverse scuole e istituti se ne sono affermati nei premi internazionali della Qualità.

Si tratta del CAF che ha focalizzato un aspetto importante delle peculiarità umane: l’autovalutazione; questa, sviluppata con metodologia scientifica, si lega coerentemente con il miglioramento continuo.

Tutto ciò porta a una semplice considerazione, i migliori sono raggiungibili con il percorso formativo adeguato, e la competenza avvalorata oggettivamente e coniugata con l’autovalutazione e il proprio senso di responsabilità non creerà più disparità e sperecuazioni, produrrà una meritocrazia condivisa e condivisibile, positiva, al servizio  solidale della società nel rispetto contemporaneo del proprio benessere.

Citando infine il nostro celebre, geniale avo Galileo, ricordiamo come egli asseriva che tutto nel mondo fisico è misurabile.

Ebbene, la Qualità ha reso possibile misurare le azioni sociali umane e perfino, implicitamente, le emozioni.

Di qui il passo a intravedere una nuovo modo di fare politica: con le analisi puntuali e meticolose, il metodo della qualità, su cui la creatività si poggia, è passo breve.

Si realizza nel desiderio di creare una nuova visione della politica che in fondo non è altro che l’elaborazione, la realizzazione e la pratica  di norme che garantiscano una convivenza sociale libera, pacifica, reciprocamente felicitante, bene organizzata nella solidarietà della condivisione, come si fa nelle buone famiglie.  

Il primo progetto di questo impegno sarà il Manuale della Buona Politica.

Questo progetto sarà un progetto multidisciplinare , frutto di un lavoro collettivo condiviso nei programmi che dovrà fornire la minuziosa analisi del tema e suggerire quella sintesi  metodologica in modo che i programmi, fluendo da una visione ottimistica delle attività umane, si concretizzino in successivi obiettivi misurabili e migliorabili nella loro progressiva realizzazione.

La preghiamo gentilmente di compilare questo breve questionario: ci aiuterà a capire le sue aspettative e le possibilità di eventuale collaborazione.

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO E PARTECIPAZIONE

1) La proposta presentata nel suo complesso Le è sembrata:

Utile  1   2   3   4   5  inutile   (1= molto utile; 5 = molto inutile): ______

Positiva 1   2   3   4   5 negativo (1= molto positivo; 5 = molto negativo):_____


2)    I contenuti emersi:

¨    erano già di sua conoscenza___

¨    non erano di sua conoscenza___

¨    erano in parte di sua conoscenza e desidera approfondirli___

3)    Le tematiche affrontate:

¨   sono state sufficientemente chiare___

¨   non sono state sufficientemente chiare. Perché?

______________________________________________________________

l’esposizione è durata troppo poco per approfondire le tematiche

altro___________________________________________________________

4)    Con riguardo all’argomento trattato, ha suggerimenti, critiche o proposte da fare?

_______________________________________________________________

5)    E’ interessato a collaborare all’iniziativa: MANUALE DELLA BUONA POLITICA ?

SE SI: quale contributo pensa di potere apportare?_______________________

Sarebbe disponibile a incontri programmati di lavoro?____________________

_______________________________________________________________

Preferibilmente nei giorni/ore:_______________________________________

Nel rispetto della legge sulla privacy (d.lgs 196/2003) i suoi dati sono:

 

Nome________________________Cognome___________________________

Email:________________________tel. Fisso______________cell___________

 

Grazie della collaborazione, La si prega di restituire/inviare il modulo compilato.

indirizzo e-mail: peter@petercapra.eu –  sito: www.petercapra.eu


 

 
 
 

La donna al cuore della Politica

Post n°24 pubblicato il 23 Ottobre 2010 da petercapra
 
Foto di petercapra

Donne in Politica
Leggo con piacere tanto autodeterminismo cosciente femminile in politica, ( e altrettanto mi pare benaugurante il commento aperto maschile che ne segue sul sito di "Persona è Futuro") e che bene si accorda con quanto sto scrivendo: "La Libertà della Donna".

A distanza di 5 secoli questo testo è l'antidoto alla “Libertà del Cristiano” del collega filosofo Martin Lutero, con la disciplina conseguente, che dalle analisi dei più insigni maestri dell'umanità è riconosciuta il vero punto di svolta, nodale, l’intera Riforma Protestante: dal mondo arcaico-medioevale alla società borghese moderna.

Con tutto ciò che di buono (tanto) e di negativo (di più) si è portata dietro e ne stiamo tutt'oggi vivendo nel bene e nel male, nella felicità e nel disagio. (per maggiori dati su questo tema si veda " Emancipazione - Omologazione" su www.petercapra.eu).

Ora in politica è venuto il momento di applicare i metodi della qualità (in Europa tutto ciò si sta già timidamente affacciando): con una sintesi di 3 norme fondamentali che la nostra umanità può rendere funzionali a uno sviluppo equilibrato e giusto delle società: 9001:2008 che sostiene organizzazione, efficace ed efficiente realizzazione degli obiettivi, 17020 che sostiene la competenza e l'incorruttibilità dell’operare: il CAF che sostiene l'autovalutazione e il coordinamento armonioso del lavoro nei gruppi.

Questa nuova sintesi utilizza parametri di misurazione dinamica: in un quadro di equilibrio e legalità (che a loro volta sono canoni misurabili nelle loro aree di rischio) misurano la competenza, l’esperienza, le attività in corso in relazione agli obiettivi da perseguire, verificati e misurati nel loro realizzarsi.

Si tratta di passare dall’aleatorio, dall’emotivo, dal pregiudiziale, dalle promesse ai dati di fatto oggettivi e misurabili. Le donne avranno vita facile a dimostrare la loro palese superiorità, (numeri, dati e quantità alla mano), in diversi campi dell’organizzazione ( e della politica giusta) che gli deriva da una biologia notoriamente più stabile e forte di quella maschile e poi, scusate, la storia dell’umanità è una storia prevalentemente di guerre e conflitti e da che mondo è mondo le guerre le fanno gli uomini e le subiscono le donne e bambini.

Il che, ancora una volta, ritorna nella “Libertà del Cristiano” dove il padre assurse per la prima volta nella storia a Capofamiglia indiscusso e santificato, scendendo donna e figli ai gradini sottostanti (ne seguì una devastante caccia alle streghe durata poco meno di 5 secoli). “ Prima le donne e bambini” è un tragico capovolgimento della sottostante realtà sociale.

La buona notizia, invece, è che tutte le attività umane accedono alla stessa fonte di energia vitale: cambiare il quadro di riferimento è dunque essenziale (e inevitabile questione di tempo) per trasformare il conflitto entropico- caotico-disamonico in armonia.
In ogni attività umana.
Sostengo che la prima Forza Politica che avrà il coraggio di dotarsi di questi metodi, potrà programmare con precisione i suoi tempi di crescita e sviluppo e soprattutto gli obiettivi inseguiti saranno stabili, duraturi, sviluppati in condivisione e armonia, i meriti incontestabili, i demeriti problemi dinamici da prevenire , migliorare o correggere.

Sono questi argomenti strategici e il loro approfondimento metodologico, che, se lo vorrete, porterò in contributo ovunque si fa politica il cui fine è la felicità vera e condivisa delle donne, degli uomini, dei loro vecchi e dei loro figli: “Il Paradiso sarà collettivo o non sarà”.

Dott. Pietro Peter Capra
Poesia, Filosofia, Qualità, Politica

www.petercapra.eu

 

 

 
 
 

L'Italiano non è più nè galante, nè romantico.

Post n°23 pubblicato il 01 Settembre 2010 da petercapra
 

Sono profondamente amico dei cristiani, insieme il mio tessuto culturale, vorrei dire cerebrale per il suo ancoramento biologico ai neuroni, è intrinsecamente laico. I miei maestri di riferimento sono i nostri avi filosofi greci che crearono e consegnarono all’umanità la democrazia all'alba della civiltà.

La mia certezza, qui in Italia, è che infine prevarrà una sintesi tra pensiero laico  e pensiero dei credenti poiché tutti costoro possono condividere lo spirito autenticamente democratico e solidale e superare insieme, in una sintesi superiore, le storture del capitalismo imperante e del capitalismo intrinseco che ci affliggono d’ingiustizie, sperequazioni, disagi.

Penso infatti che la storia dell'umanità, comunque la si voglia vedere, è intrinsecamente necessità: materiale e/o morale.

Quando la necessità  non è materiale, soddisfa desideri inconsci ( o preconsci) di cui le masse, che soffrono, ne sono ristorate, illusoriamente, ma non di meno concretamente.

Soddisfano in ciò bisogni emotivi profondi: quell'inesausto bisogno d'amore abissale che, qualora frustrato, scatena la massima aggressività.[1]

Berlusconi, per esempio, è quell'aspetto dell'italianità al potere che s'imbeve di prostituzione, di collusioni, di corruzioni, di appropriazioni indebite tipiche dei peggiori raider del capitalismo, almeno dando credito alle inchieste e alle intercettazioni telefoniche e visive, facendo quanto il suo maestro Craxi gli aveva insegnato: rendere l'illecito e l'amorale lecito e accettabile, piegare la legalità alla sete onnipotente di potere.

Eppure, incredibilmente, in ciò, l'Italia, per paradossale che possa apparire, fa ancora una volta scuola all'umanità generale.

 Costui, coi suoi, spinge al massimo le contraddizioni del potere, al punto di scontrarsi frontalmente con le istituzioni di garanzia cardine dello stato, di ogni stato moderno: magistratura, presidenza, parlamento, a un passo da un nuovo Mussolini, appellandosi alla (manipolabile) autorità suprema del popolo cui implicitamente  e continuamente dice: " sono uno di voi, anche voi potete aspirare alla ricchezza come me, identificatevi nella mia spregiudicatezza, nella mia bugiardaggine e nel mio essere antistato": sollecitando così un' illusoria identificazione permanente che affonda le radici in sentimenti inconsci distorti e civilmente inaccettabili: come a una mente lucida risulta inaccettabile avere una banda di furfanti e loro complici al governo.

Coglie in gran parte nel segno, costui,  perché l'esempio in negativo che propone, e che rende pubblicizzato al massimo  coi suoi media, Rai inclusa, è fatto di lussi estremi e di prostituzione permanente con le donne più belle ( ma anche più "rifatte" e più superficiali) di cui ha generato un profluvio su tutti i media, sfruttando del resto quanto da sempre fanno quelle riviste da quattro soldi che schiacciano l'occhiolino alle celebrità, dal cui buco della serratura permettono ai lubrici desideri dei loro lettori di spiare i vizi privati, quando ormai non si praticano neanche più le pubbliche virtù, avendo il potere attuale  reso "virtuoso" l'illecito dei vari Berlusconi, Verdini, Scaiola solo per citare i più visibili e ignorando le file dei loro parlamentari complici e pregiudicati.       

La controprova del trend prostitutorio d'alto bordo? 

In un'inchiesta seria le donne normali lamentano che l'italiano non è più nè galante, nè romantico.

Perché? Perché il maschio italiano della moltitudine frustrata vive la normalità di donne che sono automaticamente svalutate dalle effimere moltitudini di bellocce ritoccate e seminude di cui è invaso l'etere, specchio inverso dell'arida, misera, frustrante realtà quotidiana.

Tocca dunque il fondo, la socialità italiana contemporanea, la cosiddetta caduta verticale dei valori. Ebbene,  tutto ciò c’illumina sui limiti delle nostre impostazioni razionali ed emotive applicate alla socialità.     

Conseguiamo il merito di avere toccato il fondo, prima di tutti, di avere illuminato impietosamente le contraddizioni della gestione del sociale.

E insieme:

Chi mai avrà l'autorità, intrinsecamente riconosciuta per ergersi a profeta di un  nuovo corso, più giusto e  più equamente solidale, etico, democratico e liberale insieme ?

Chi giudicherà i giudici?

A un incontro di cattolici, con massime autorità neoelette della nostra regione, avevo invitato alla riflessione su questo punto  specifico: dove sono finiti gli esempi dei grandi che hanno pensato l'Italia e l'Europa tanto che poi sono state davvero Italia e Europa? Noi oggi orfani, senza un briciolo di esempio condivisibile?

Dante, Manzoni ( che difese l'italianità cristiana dallo straniero), Mazzini, Pisacane, Garibaldi, Cavour, De Gasperi ( e centinaia di altri).

Per crescere abbiamo bisogno di esempi: lo hanno dimostrato al di là di ogni possibile dubbio le neuro scienze.

Piuttosto la politica sociale italiana dissennata dell'ultimo trentennio ha corrotto lo stesso pensiero: tutti contro tutti, tutti che screditano tutti e il tutto, non c'è più un esempio contemporaneo praticabile, uomini di cui essere certi, assumibili a maestri di vita, fratelli maggiori di cui fidarsi che ci additano un percorso vitale fatto di salute, libera partecipazione responsabile, solidarietà autentica, amore per se stessi e il prossimo, aldilà di ogni calunnia e pregiudizio.

E tuttavia al fondo la domanda residua si può sintetizzare in questo: chi giudicherà i giudici e li riporterà alla giustizia senza macchia?

I cattolici certo hanno dalla loro una somma autorità riconosciuta: Dio e il suo rappresentante in terra:  il Papa. Una liturgia da praticare nella quale riconoscersi.

Tuttavia, hanno poi a che fare, come tutti gli altri, con la giustizia in terra, con la giustizia italiana, troppo spesso ingiusta, che neppure è in grado di garantire un governo e un parlamento indenni da reati.

Che dire poi di quei cattolici, pure  praticanti che dimostratamente malversano, prostituiscono, corrompono o quantomeno sono complici omertosi?

Soffrono, come tutto il resto del popolo italiano, esclusi naturalmente quella minoranza di raider, di furbi, di ricchi, di potenti corruttori intrinsecamente corrotti.

Se siamo convinti che stiamo toccando il fondo, con istituzioni politiche che si rimpallano accuse vicendevoli di "teatrini della politica", è in realtà una buona notizia!

Benvenuti Signori nella Società dello Spettacolo (già preconizzata dall'illustre maestro e collega Feuerbach nel lontano 1845).

Più in basso non si potrà scendere e dovremo preoccuparci piuttosto nella risalita, con la grande opportunità di esplorare strade ancora da scoprire.

Ora, senza più mediazioni,  starà al nostro puro pensiero creativo, alla nostra intelligenza emendata, alla nostra coscienza ripulita dalla catarsi, a rinnovati strumenti razionali individuare il più promettente cammino di ricostruzione.

 

Da dove iniziare dunque?

 

C'è uno strumento, derivato dalla pancia dell'efficientismo capitalista, che raccoglie nella sua metodica una geniale condivisione di coscienza e responsabilità: la strada della Qualità.

Metodi e procedure collaudate che, nella loro applicazione più nobile, spingono a:

Autovalutazione obiettiva

(un esempio dalla scuola dell'infanzia: http://archivio.invalsi.it/ri2003/quasi/html/progetto.htm)

Anticorruzione: analisi e gestione dei rischi dei conflitti d'interesse  

( UNI CEI EN ISO/IEC 17020-2005 norma europea, Sincert RT 07, RT 10)

Cooperazione, coordinamento e responsabilità distinte: (Uni En Iso 9001:2008) 

Rispetto dell'ambiente:  ( serie Iso 14000)

Responsabilità sociale (Iso 26000) principi che regolano la responsabilità sociale: responsabilità, trasparenza, etica, rispetto e tutela degli interessi di tutti coloro che sono portatori di un qualche interesse nei confronti della nostra organizzazione (gli stakeholder), rispetto della legge, rispetto delle normative internazionali, rispetto per i diritti umani.

Solo per citare le più note.

La Qualità ha risvolti sociali che la società potrebbe mutuare con grande beneficio.

Intanto stimola la ricerca e l’innovazione, spinge alla formazione continua, tacita le ansie di competizione (il più bravo, con un percorso formativo è perfettamente raggiungibile), stimola coordinamento e cooperazione.  

Formazione continua, miglioramento continuo, creatività al massimo nell’individuare obiettivi e strade per raggiungerli presto e bene.

Non è più il tempo di dormire, ma quello di industriarsi: sono meravigliose le cose che un’umanità ispirata può creare con benefico generale condiviso.

 

L’organizzazione politica che farà sue, intrinsecamente sue, le metodiche della qualità, ragionate in un quadro filosofico sociale coerente e qualitativo per il benessere sociale e produttivo, ha la certezza, con tempi programmati e verificati, di conseguire l’organizzazione positiva delle comunità, dalle più piccole fino all’Europa.

Un esempio pratico: creare il network di tutti quei gruppi che operano per il rinnovamento, per condividere metodologie della qualità, aderendo al minimo comune multiplo dei valori condivisibili, svalutando nel contempo ciò che potrebbe dividere. In un percorso vicendevolmente conoscitivo e accrescitivo;  nel breve termine formare una forza politica generale  di coordinamento di questi gruppi che  esprimano direttamente i loro rappresentanti nei vari appuntamenti elettorali.

Per una forza realmente ancorata  al territorio, di cui si può avere fiducia, grazie alle procedure di garanzia della qualità, del pensare e dell’agire.

 

Peter Capra

Filosofia della Qualità 

www.petercapra.eu

 

Roma, 28 agosto 2010



[1] Le guerre obbediscono a questa logica e quanto essa sia possente lo si constata dal fatto che i periodi di guerre superano ben di più i periodi di pace e che i trattati di pace, destinati ad essere permanenti, nella quasi totalità dei casi sono stati delusi. 


 

 
 
 

Politica d’oggi: che fare? Un contributo ad una libera, analitica, qualitativa scelta.

Post n°22 pubblicato il 22 Marzo 2010 da petercapra
 
Foto di petercapra

Politica d’oggi: che fare?

Credo che nell’attuale caos politico si debba ripartire dalle persone serie e volenterose per una politica autentica a favore del bene collettivo, indipendentemente dalla formazione politica di appoggio cui sono costrette dalla contingenza attuale, poiché la qualità di tali persone può dall’interno condizionare, riappropriandosi di un più autentico laboratorio di trasformazione.

Malvolentieri, molto malvolentieri, vedo le attuali formazioni politiche italiane, appiattite su pretesi protagonismi con quei loro ridicoli faccioni e cognomi in prima linea, ben memore, studioso di filosofia come sono, del  “ Vivi Ignorato” e della saggia moderazione e parsimonia di un nostro avo maestro filosofo che viveva nell’antica e originaria democrazia greca, cui l’umanità è debitrice.

Non di meno, ritengo, si debba  rinunciare al discernimento e alla scelta ragionata di persone che operano concretamente per trasformare in positivo i limiti della realtà oggettiva attuale e consapevole che le persone migliori potranno operare per riportare alla normalità la stravolta, chiassosa  e anti etica politica italiana.  

Se non ci saranno loro, il dominio dello sfascio proseguirà, nella corruzione e nella prostituzione che si è vista essere in voga in talune classi di massima dirigenza e responsabiltà sociale.

Come si vede non si tratta di perseverare a coniugare la politica in sinistra, centro o destra, anacronistiche definizioni del passato, ma di scelte analitiche e qualitative che ripartano dall’essere umano e dalle azioni concrete e verificabili dei soggetti che si presentano realmente impegnati per il bene sociale.   

Dunque di una scelta analitica e qualitativa e non di appartenenze pregiudiziali c’è sempre più bisogno.

Nel rispetto assoluto  delle opinioni di ciascuna e ciascuno, vogliate considerare un’eventuale richiesta presentazione, un’opportunità di libera conoscenza e in nessun modo, cortesemente, un invito diretto alla scelta.
Prego piuttosto coloro che conoscono persone valide, di verificata, concreta operatività solidale che si sono ugualmente candidate, di volermi cortesemente gratificare di approfondita informazione, analitica e qualitativa, di persone meritevoli di attenzione e conoscenza.

Con ciò spero ancora una volta di avere reso un servizio utile alla comunità cui appartengo.

Per coloro che intendano verificare il mio libero pensiero politico filosofico rimando al seguente articolo:  

RESTITUIRE NOBILTA’ ALLA  POLITICA <http://www.camaldoli.org/2010/03/restituire-nobilta-alla-politica/>
   
Ma anche alla ricca rassegna di articoli sociologici al blog: http://blog.libero.it/laRosaperRoma/view.php dove si possono inviare commenti.
Cordiali saluti.

Peter Capra



www.petercapra.eu <http://www.petercapra.eu/>
peter@petercapra.eu
http://blog.libero.it/laRosaperRoma/view.php

SUL SITO E’ SCARICABILE (PDF)  - Sicurezza e Qualità degli Alimenti - per una corretta informazione su ciò che mangiamo, come è trattato e conservato, come utilizzarlo.

 
 
 

ESSERE LIETO

Post n°21 pubblicato il 16 Novembre 2009 da petercapra
 
Foto di petercapra

Essere lieto

Essere d’animo lieto
sull’orlo del deserto umano
è il principio fiducioso
di chi porta acqua
e non si stanca di portarla.
 
Perché non sono solo
e le voci, le gesta di quegli eroi
m’indicano la strada ancora,  
la potenza magica e adulta

che infante, struggendomi anelavo:
 ecco…..mai rinunciare alla terra,
alla vita, alla poesia, a me, a loro
e la coscienza di recare un dono.

 

 
 
 

Problema di quantita'

Post n°20 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da petercapra
 
Foto di petercapra

Ho la percezione che nell’umanità attuale convivano due mondi che non comunicano: l’uno fatto da milioni di persone impegnate nella tutela delle sorti dell’individuo e dell'ambiente (la minoranza), l’altro (la maggioranza) che ciò avversa. Dunque il problema per il conseguimento di uno stato migliorativo della condizione umana e dell'ambiente, più felicitante ed emozionante è ancora una volta quantitativo: far sì che l'attuale miinoranza diventi la maggioranza.

Con le idee chiare di questa semplice analisi si possono ora collegare e fondare iniziative per avvicinare progressivamente questa meta. Assume importanza esiziale, in questa fase storica, raggiungere, modificandoli, i livelli della macro economia e della politica generale.

Il progetto Aquila Holding mette mano al problema economico trasformandolo.

Il progetto è visibile su www.petercapra.eu " La Citta Creativa e altri contributi".

 

 

 

 
 
 

Perche' ho spento la televisione per sempre

Post n°19 pubblicato il 04 Giugno 2009 da petercapra
 
Foto di petercapra

 

Ho visto il peggiore video dell'anno che esponeva solo violenze.
C'è da chiarire un equivoco. 
A fronte del barbaro comportamento di taluni, grandi o piccoli che siano, premesso che i piccoli barbari sono tali per responsabiltà dei genitori, stanno i tanti episodi di gioia, abnegazione, amore, solidarietà, sussidiarietà.
Far girare questa propaganda, così come fanno i media, tv e giornali, non fa altro che incentivare esempi della violenza e della barbarie.
Spegnete le tv e i media e comcentrantevi sulle opere d'amore e di bene e la realtà cambierà: dapprima strettamente intorno a voi e poi a macchia d'olio. 
E' molto più divertente amare che odiare.
Rilanciamo gli slogan dell'amore a partire da MAKE LOVE NOT WAR e per favore smettiamola di fare l'amplificazione degli esempi di invciviltà: ci pensano già la Rai e Mediaset, insieme a tutti gli altri media, grandi e piccoli.
Per favore non mi mandate più di queste schifezze, non perchè io mi nasconda una realtà che so purtroppo esistente, sono intensamente impegnato sul versante creativo e propositivo dell'amore. 
Perchè i nostri figli crescano per migliorare questo mondo, insieme a noi che crediamo e lavoriamo attivamente per un mondo migliore. 
Peter Capra
Poesia e Filosofia sociale

 

 
 
 

Creare la nuova classe politica.

Post n°18 pubblicato il 29 Maggio 2009 da petercapra
 
Foto di petercapra

 

L'oligarchia che detiene il potere, miliardaria e strapagata,  difende col tronfio gallismo (iattura genetica del popolo maschile italiano) i diritti, le connivenze, le corruzioni, i complotti  della casta.

Non hanno tempo per i problemi della gente ( a cominciare da quelli culturali e dell'educazione, prima di quelli della povertà materiale) tanto meno per l'Europa, per non parlare della serietà e dell'onestà ( ma anche della felicità, del buon gusto e del riso).

I parlamentari europei italiani sono pagati circa € 30.000,00 al mese e sono i più assenteisti (da un'inchiesta dell'Espresso): non c'è speranza per gli italiani in Europa, malgrado Dante e Mazzini.

Non andrò a votare alle Europee.

Ho spento per sempre le televisioni tradizionali.

Farò crescere le idee.

Aquila holding, per esempio, per sostituire quello che di avariato esiste  nella realtà con un progetto dinamico di crescita.

Azionariato diffuso e popolare, implicita creazione di nuovi posti di lavoro motivati in armonia con l'ambiente e l'emancipazione.

Cambiamogli ai politici attuali la realtà sotto il culo.  Solo in questo modo chiuderemo questa triste parentesi del potere per il privilegio estremo quanto fasullo, abbandonato dall'amore. 

Questo deve essere il nuovo impegno politico di una moltitudine infinita di persone, tra le file dei quali nasceranno solo per merito, per competenze  e per carisma esperto i tanti leader capaci di inter cooperazione di una nuova e libera stagione politica.

Aquila Holding è un gruppo su Facebook e il suo manifesto è su www.petercapra.eu e in questo blog.

Peter Capra . Filosofia e Psicoanalisi Sociale

www.petercapra.eu "La città Creativa" e altri scritti

 

 
 
 
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