KE AVVENTURA!
Un viaggio fantastico attraverso la Spagna. Destinazione Santiago, Finisterre e Muxia.E’ passato un’ anno, prima nemmeno conoscevo il Cammino di Santiago. Tutto è iniziato da un’ amico raccontandomi la sua esperienza vissuta nell’ estate del 2007 quando, con un gruppo di amici, è partito per questo pellegrinaggio percorrendo il “camino del norte” in bicicletta… Affascinato da questo racconto il mio interesse è maturato giorno dopo giorno, cercando informazioni e leggendo altre esperienze fino alla convinzione, lo devo fare anch' io. Cammino francese con la mia compagna bicicletta, il più antico e il più percorso dai pellegrini di tutto il mondo...
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Grande giorno, giorno di aria nuova, giorno di partenza verso un’ avventura tanto attesa, il camino de Santiago.
A casa l’ ansia si fa sentire, la preoccupazione che qualcosa vada storto, affrontare per la prima volta la solitudine in un viaggio fuori dalla mia terra, in lingue sconosciute. Il mio mezzo di trasporto è una bicicletta, il mio motore sono le gambe ma soprattutto la mente e il desiderio di riuscire in tutto, la mia motivazione.
Ho preso l’ aereo a Orio al Serio alle 19.00 con destinazione Santander , trovo un posto affianco al finestrino e si siede al mio fianco una ragazza. La prima ora di volo la dedico alla lettura di una guida sul cammino dopo di che inizio a parlare con la ragazza la quale aveva notato la mia guida. Lavora in un centro di informazioni turistiche poco fuori Santander, e dice di essere a contatto ogni giorno con pellegrini. Lei è spagnola ma parla italiano… che fortuna! Grazie a lei sblocco la tensione. Arrivo in aeroporto alle 21.20 e li monto subito la bicicletta, una mountain bike con forcelle anteriori ammortizzate (scelta per percorrere il più possibile sentiero sterrato). E’ sera, la luce un po’ alla volta scompare e non vedo autobus per il centro città quindi vado da un taxista qualunque per il trasporto ma non ci sta la mia MTB! Dopo una ventina di taxisti trovo chi mi porta tutto ma non andiamo in centro Santander, mi fa capire che c’è una festa e in città si fatica a trovare un hotel con stanze disponibili. Allora ci spostiamo un po’ fuori, a Maliaño (10 min. da Santander) e mi trova una stanza all’ Hostal Golf**, qui passerò la mia prima notte. Domani andrò a caccia di autobus per arrivare a Bayonne in Francia per poi raggiungere Saint Jean Pied de Port. Spero tanto che il meteo migliori, oggi è davvero brutto, almeno che non piova!
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Bene, oggi sarà la giornata degli imprevisti, dall’ inizio alla fine! Questo giorno cambierà il mio cammino.
Mi sveglio e preparo con calma i bagagli, doccia e via alla bicicletta convinto di partire da li per Santander stazione autobus; è un’ illusione, infatti mi accorgo ben presto che questo alberghetto si trova affianco all’ autostrada, del tipo autogrill! Visto che in bicicletta non ci posso andare mi vedo costretto a far chiamare un taxi con trasporto bici dalla ragazza delle pulizie, la quale mi capisce per miracolo. Guarda caso arriva lo stesso che mi ha portato qua ieri sera! Avrà Fatto apposta??? Va bè, mi faccio portare alla stazione degli autobus di Santander, che si trova giusto in centro città, assicuro bene la bici e entro verso la biglietteria convinto di acquistare il biglietto per la tratta Santander – Bayonne. L’ autobus esiste, ma essendo internazionale non trasporta biciclette! Shok, delusione, in un momento salta tutto ciò che avevo programmato a casa! Ma niente paura, rifletto su quel bel libretto guida che tengo dove sagge parole dicono:”tutto può essere soggetto ad improvvisi cambiamenti, è sempre il cammino a decidere per voi”. A questo punto riprendo la bici e a testa alta mi avvio a visitare questa città, dove rimarrò un’altra notte per riflettere su una soluzione. Santander è meravigliosa, antico e moderno si combinano perfettamente in centro città, tantissima vita affolla le sue strade fino alla periferia dove incontro per la prima volta l’ oceano scontrarsi sulla playa e sulle imponenti scogliere della penisola della Magdalena. Si fa tardi, cerco un’ albergo economico ma il più centrale possibile. Pensione Peña Cabarga, calle Emilio Pino 4, ho trovato una stanza! Ma all’ improvviso mi sento male… gola, ossa, tremo. Brutti segni, bruttissima sensazione! In poco tempo la situazione peggiora, ho una maglia e sopra una felpa invernale ma non basta, metto anche un fular al collo ed in fine mi chiudo nel mio sacco a pelo in piuma d’oca. I brividi da freddo però continuano a farmi tremare! Avverto la mia famiglia dalla quale arriva un po’ di conforto e consigli. Tengo duro, in testa ho il solo desiderio di addormentarmi…
- Km totali: 13
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Ho dormito poco, la notte è stata un vero inferno e il risveglio in una pozza di sudore. Ma quest’ ultimo è un buon segno, la febbre alta ha sfogato e mi sembra di non averne più, un problema in meno! Ma le tonsille mantengono sempre proporzioni smisurate, non mi resta altro che fare una visita all’ ospedale. Mi fissano appuntamento col Dott. Muñoz Chapero Guillermo alle 18.50. Torno in albergo, lavo la maglia da notte ancora sudicia di sudore e poi lavo anche me, finalmente un po’ di sollievo! Parto a piedi per fare un po’ di spesa e nel raggiungere un supermercato ammiro sempre più incantato il centro città con il suo vialone principale il quale mi ricorda la Rambla di Barcellona. Al supermercato prendo un po’ di tutto, dagli affettati ai dolciumi, dai succhi di frutta agli integratori di sali minerali. Rientro in camera e mangio! E’ ora del dottore, non servono nemmeno parole, capisce tutto appena mi guarda in gola confermando la tonsillite. Non posso sfuggire alla cura, la tanto temuta cura di antibiotici mista ad antinfiammatori! Devo guarire, spero in poco tempo. Il morale è altissimo e non vedo l’ ora di partire.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Finalmente sogni d’oro! Ho dormito fino a mezzogiorno, e se non fosse stato per mia madre che mi ha telefonato a quell’ ora, chissà quanto ancora avrei dormito! Le medicine fanno effetto, la gola sta già meglio e le placche sulle tonsille iniziano a diminuire. Giornata per lo più di riposo in camera, sono uscito solo per cercare una soluzione che mi porti nei prossimi giorni al punto di partenza del cammino francese. Ma la mia ricerca è stata vana, sia all’ internet point sia all’ ufficio del pellegrino trovato per caso passeggiando. Anzi, in quest’ ultimo la comunicazione era al dir poco impossibile, il signore dell’ ufficio sembrava addirittura infastidito dalla mia presenza, come non vedesse l’ ora che me ne andassi via!
Ho una mezza idea che mi passa per la testa, niente autobus o treni e partire da qua in bici seguendo il cammino del norte al contrario. Certo è una decisione importante da prendere, capovolgendo i miei programmi, ma di tempo ne ho quanto voglio; perché non provarci? Domani mattina cercherò una mappa dettagliata della Spagna, e se tutto va bene partirò.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Sveglia alle 8.00, prendo il mio amato antibiotico e inizio la lunga riflessione sul da farsi, sulla partenza. Partirò! Preparo i bagagli e li lascio alla reception dell’ albergo, faccio l’ ultima uscita a piedi per Santander. Giro qua e la alla ricerca di non so cosa, una mappa, o forse solo della convinzione assoluta di partire davvero in bici da qua, pensando ancora alla mia salute e agli antibiotici che dovrò prendere per un’ altra settimana. Alla fine mi decido, mangio sostanzioso e senza fretta, torno in albergo a prendere bici e bagagli e poi via all’ avventura. Sono le 14.00 quando parto e mi trovo subito a fare i conti con strade immense e troppo trafficate per una bicicletta da 30 kg. Non so come uscire da questa grande città. Continuo a girare guardandomi attorno, guardando paesi sulle colline lontane per orientarmi sulla direzione da seguire e dopo un’ ora riesco a sfuggire dal quel vortice affannoso di automobili assassine che circonda Santander seguendo strade casuali verso zone collinari. Di tanto in tanto osservo la piccolissima mappa del tratto di cammino del norte che attraversa la regione Cantabria, utilissimo per i riferimenti di paesi. Nel frattempo il paesaggio prende un’ aspetto decisamente diverso, sono a Muriedas ma il panorama mi riporta in Italia, in toscana. Bello, il sorriso sul mio volto diventa una cosa costante, sono come un bimbo il giorno di Natale! Ma non può essere tutto rose e fiori, quindi inizia una leggera pioggia che inumidisce appena la mia pelle, il cielo è minaccioso, ma non basterà a togliere la serenità che provo dentro e la forza d’ animo che mi spinge avanti quasi non facessi fatica. Continuo per Astillero, San Salvador, Pedreña, i panorami son un mix di colori, oceano con le sue meravigliose scogliere e colline con campi e fattorie. Attraverso Somo, Loredo, Galizano lungo le continue salite e discese della “CA-141”, Ajo, Arnuero ed in fine svolto per Noja, segnata come punto di pellegrinaggio sulla mappa e dove voglio dormire. Delusione! Troppa gente, caos, turismo per bene. Il che non è male, ma dopo una giornata di fatiche ciò che speravo era un po’ di tranquillità. Giro e rigiro, mi vien quasi voglia di andarmene, soprattutto alla vista di Hotel fuori dal mio baget, ma chi cerca trova e ad tratto mi trovo davanti un Ostello che fa il caso mio. Chiedo subito una stanza e al mio dire soy peregrino de Santiago la chiave mi viene consegnata all’ istante con un sottoprezzo. Ho una camera tutta per me a 8 euro. Gioia infinita chiude questa giornata!
- Tappa: Santander - Noja
- Km totali: 65
- Tempo in movimento: 3h 30'
- Tempo totale: 6h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Mi alzo e preparo subito i bagagli, il tempo non è dei migliori. Colazione e via in direzione Laredo per poi proseguire sulla “N-634” fino a Castro Urdiales. Lasciata alle spalle Noja la strada non è una meraviglia, non conoscendone altre sono costretto a seguire questo grande stadone, ma va più che bene per la felicità dei miei occhi, offre una spettacolare vista sull’ oceano. Le foto sono d’ obbligo! Inizio anche ad incrociare qualche raro pellegrino in bicicletta, il saluto, anche se per un secondo, si porta dietro una scia di felicità. La tappa di oggi però non è semplice, molti sali e scendi fino a Castro Urdiales che avevo programmato come destinazione per la notte, ma visto che son solo le 16.30 decido di proseguire ancora con meta indefinita. Questa decisione mi costerà molto sudore, infatti da qua le salite sono atroci! Passo per piccoli paesi ma non trovo alcun Hotel. La domanda che inizia a ripetersi nella mia testa è:”ho sbagliato a continuare?” Ma indietro di certo non si torna, quindi supero Mioño, Ontón, continuo con il solo obiettivo di trovare una qualsiasi sistemazione per la notte quando arrivo in cima ad una salita e la trovo. Sono a Muskiz nell’ Hotel Muskiz, appena dopo il confine della regione Cantabria con la regione Euskadi (qua si parla basco). Gran bel Hotel! Il prezzo a me riservato da pellegrino è di 38,50 euro, ma è in assoluto il migliore finora, è un lusso! Alla reception trovo una bella e giovane ragazza, con la quale scambio qualche parola dopo cena bevendo un buon rum. Si è fatto tardi, voy a la cama le dico, ed eccomi qua pronto per dormir. Inizia a piovere di brutto, oggi mi son bruciato al sole… domani spero pure!!!
- Tappa: Noja - Muskiz
- Km totali: 70
- Tempo in movimento: 4h 20'
- Tempo totale: 8h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Giornata alta tensione oggi! L’ inizio non è male, la prima destinazione del giorno è Bilbao che raggiungo in poco tempo grazie alla scorrevole carretera. Ma appena arrivo alla sua periferia inizio subito ad innervosirmi per l’impossibilità di affrontare le strade in bicicletta. Ripenso a Santander e non mi resta altro che percorrere strade a caso orientandomi solamente con la direzione cardinale da seguire! I km salgono per niente, quanto tempo mi fa perdere! Ma portando pazienza trovo il centro città, per niente piccolo, e qua dimentico i km appena passati con un sorriso. Bilbao mi sembra una bella città, ma non mi fermo alla ricerca di monumenti o ad informarmi su cosa vedere, è troppo grande e come pellegrino sono solo di passaggio. Attraverso il suo particolarissimo “Puente Bizkaia”, un capolavoro patrimonio dell’umanità di Euskadi e primo patrimonio industriale statale che in stile altalena trasporta da una sponda all’ altra del canale d’ entrata al porto dai semplici pedoni alle autovetture. La città in questo lato del canale si chiama Getxo e da qua vado al faro del porto lungo un vialone pedonale in mezzo al mare. Da Getxo, dove mi ritrovo perfetto sulla mappa geografica, vado a Sopelana poi Plentzia dove mi spetta una decisione da prendere; Continuo per la costa oceanica o mi conviene seguire per l’ entroterra? Alla fine mi decido scegliendo per la seconda, abbandonerò il mare, ma a occhio e croce guardando sulla mappa la destinazione di oggi, Gernika, mi sembra la strada migliore. Allora pedalo lungo la strada con indicazioni Mungia per poi arrivare a Fruiz. Superato quest’ ultimao paese cambio strada abbandonando la “BI-2121”, svolto allora per la “BI-3213” rappresentata più piccola e selvaggia sulla mappa, in direzione Errigoiti. E’ una scelta coraggiosa, mi rendo conto dopo un po’ di salita costante che resterà tale per una decina di km! La stanchezza si fa viva più che mai ma stringo i denti, Gernika si trova sul livello del mare quindi tanta salita dovrà per forza lasciare spazio ad una bella discesa. Infatti così è, arrivato in cima al passo di Errigoiti e dopo aver scattato qualche foto panoramica del paesaggio la discesa non mi abbandonerà più fino a Gernika. Ho 85 km quando arrivo a questa meta ma aumenteranno ben presto causa un’ imprevisto che maledirò per tutta la serata! Infatti in città c’è una festa di motociclisti, il centro è completamente chiuso al traffico e le persone tra abitanti e turisti scorrono a fiumi per le vie. Cerco una stanza per la notte ma qua gli alberghi sembrano veramente pochi o ben nascosti. Chiedo informazioni a molte persone che incontro ed alcuna mi indirizzano in qualche Hotel, Pension, Albergue, ma sono tutti al completo, non c’è niente da fare, ovunque suono il campanello della reception la risposta rimane sempre la stessa, está todo completo! Allora decido di cambiare paese senza accorgermi di percorrere una strada sbagliata rispetto al mio cammino, sto andando verso Murueta, e all’ unico Hotel che trovo, a prima vista pieno di disponibilità, mi dicono che le stanze sono solo su prenotazione! Un cliente vedendomi in panne mi propone addirittura di stare nella sua camera in sacco a pelo, gentilissimo ma rifiuto. Capisco anche di essere nella direzione sbagliata quindi torno indietro ripassando ancora Gernika, questa volta in direzione Zelaieta. Ma è tardi, la luce mi sta abbandonando e molte automobili usano il clacson su di me così accosto per capire in che situazione mi trovo, ma purtroppo non c’è nulla da capire, mi trovo in paesetti su colline fuori dal mondo e non ci sono alberghi! E’ proprio qua che 3 passanti a piedi si fermano per rendersi utili capendo al volo la mia situazione. Anche loro però non riescono a trovarmi una stanza, addirittura gli agriturismi stanno al completo, fino a che uno di loro, Jon, mi offre ospitalità in casa sua. Una gran persona, mi ha preparato la cena, mi ha fatto usare la sua doccia ed infine mi ha dato una camera da letto tutta per me. Grazie Jon!
- Tappa: Muskiz - Zelaieta
- Km totali: 109
- Tempo in movimento: 8h 30'
- Tempo totale: 12h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Ho dormito benissimo, in più mi viene offerta anche la colazione, grazie ancora Jon! Ma le gambe oggi fanno male, risento dei km percorsi in più ieri sera sforzando notevolmente sui muscoli per via delle velocità sostenute mentre cercavo una sistemazione. Massaggio, non posso fare altro. Dopo di che, adelante peregrino! Jon mi consiglia di fare la costa di Kanala, Laida, Elantxobe e così via ma la strada è piccola, oggi è una domenica d’ estate ed è quindi trafficatissima di turisti che raggiungono questi paradisi terrestri. Ahi me decido di svoltare per la strada interna saltando quella parte di costa fino a Lekeitio, dove ritroverò ancora l’ oceano. E’ tutto spettacolare, montagna verde e ricca di boschi in questo tratto per poi mescolarsi con l’ oceano e ancora montagna e ancora oceano. Vedere il mare dall’ alto in mezzo ai pascoli è una cosa spettacolare per poi abbassarsi fino a toccarlo in paesetti di porto tutti caratteristici. Ondarroa, Deba ed in fine Zumaia, bellissima cittadina di porto. E’ ancora presto ma questa città mi piace tanto da convincermi a starci per la notte. Guarda caso mi trovo davanti all’ ufficio turistico ed entro subito per info su alberghi vari. La ragazza parla un po’ di Italiano, è una manna dal cielo, ma purtroppo anche qua è tutto pieno causa i turisti in vacanza. Ma trova una soluzione prenotando una stanza in un’ agriturismo a circa 4 km di distanza, nel paese di Oikia. Ho fatto bene ad accettare, il posto è la mia pace dei sensi in una zona
tranquillissima in mezzo al verde, e la stanza ha delle rifiniture davvero graziose. Il posto ideale per riposare e rilassarsi, mi ci fermerei per una settimana! Anche la cena è speciale con, antipasti, contorni, primo piatto, pesce, carne e dessert più bottiglione di vino vado a letto reggendomi appena sui piedi.
- Tappa: Zelaieta - Oikia
- Km totali: 71
- Tempo in movimento: 4h 30'
- Tempo totale: 7h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Dopo una ricca colazione a buffet in puro stile Alto Adige sono pronto a ripartire per affrontare una giornata che già dopo qualche km inizia a fare i capricci, anzi, inizia proprio a piangere sottoforma di pioggia! Di paesi carini ne passo anche oggi, mi resta impresso nella mente San Sebastian che purtroppo non riesco nemmeno a fotografare. I palazzi, i monumenti, i ponti e il mare di questa città sono scenari da favola ma di breve durata. Le condizioni meteo mi costringono a dare appena un’ occhiata a tutto questo, senza sosta. Non faccio nemmeno una sosta per pranzare, grazie alla sostanziosa colazione di stamattina non sento il bisogno estremo di mangiare quindi faccio tutta una tirata fino ad Irun, confine francese. Sono completamente fradicio e sgocciolante, fa molto freddo, e sebbene siano solo le 16.00 non vedo l’ ora di farmi una meritatissima doccia calda! Resta solo da trovare un’ albergo. Le nuvole sembrano essersi un po’ asciugate, smette di piovere e sebbene le mie condizioni siano pessime provo a proseguire ancora un po’ verso l’ interno Francia, sempre verso Bayonne. Dopo una bella salita arrivo a Urrugne, piccolissimo paese di passaggio, e sulla sinistra noto la scritta Hotel. Non ci penso due volte a frenare e fermarmi li per la notte. Mi tolgo subito la preoccupazione bagagli assicurandomi che sia rimasto tutto asciutto, fatto questo non resta altro che la tanto attesa doccia, streacing obbligatorio e abbondante cena!
- Tappa: Oikia - Urrugne
- Km totali: 71
- Tempo in movimento: 4h
- Tempo totale: 5h 15'
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Finalmente mi preparo per Bayonne, meta insignificante se ci fossi arrivato in autobus come da programma iniziale, ma trasformata in tappa simbolo dalla decisione di arrivarci in bicicletta. A Bayonne infatti finirà il mio cammino del norte al contrario festeggiando 420 bellissimi km aggiuntivi non previsti. Per raggiungerla percorro circa 25 km di carretera statale, e li faccio in fretta senza tanti panorami visto il cielo che si fa di nuovo minaccioso. Arrivo e come grande città è logicamente molto trafficata, quindi senza tanto soffermarmi in giro vado subito alla ricerca della stazione dei treni e la trovo velocemente. Mi aspettavo chissà cosa, invece è piccolina. Meglio per me, che trovo senza fatica il tabellone dei treni indicante anche quello che mi interessa, il trenino per Saint Jean Pied De Port. Parte alle 14.37, quindi ho ancora 2 ore e mezza di tempo per fare il biglietto, mangiare con santa calma e riposarmi un po’. Inizio a vedere pellegrini dappertutto, scommetto che siamo tutti sullo stesso treno. E’ ora, ma il treno ha dei problemi quindi si tarda un po’ a partire. Niente paura, ci cambiano direttamente di treno e via verso l’ inizio del cammino francese, che emozione! Il treno è pieno zeppo di pellegrini, ho notato una sola persona che non centra nulla con il cammino! Arriviamo a Saint Jean Pied De Port un’ ora e mezza più tardi dove vedo un altro pellegrino solitario con la bicicletta ancora imballata. Chiedo se serve aiuto e scopro che è padovano, Luca, un ragazzo 24’ enne. Montiamo la bici assieme e poi subito all’ ufficio del pellegrino in centro paese dove faccio il primo “sello” (timbro) sulla credenziale. Mi faccio anche consegnare la “concha” (conchiglia), simbolo assoluto del Camino de Santiago. Luca mi propone di partire subito per Roncesvalles, appena 10 minuti di tempo per dare un’ occhiata a questo meraviglioso paese pieno di vita e dico si, vengo anch’ io, sebbene non sia del tutto convinto. Questa scelta mi servirà di lezione per il resto del cammino! Quando partiamo sono circa le 18.00 - 18.15 e anche se la tappa sia descritta sulla guida come la più corta non a caso viene comunque considerata una tappa da fare in un giorno intetro. E’ davvero molto impegnativa, e considerando i km fatti stamattina, per me inizia ad essere un po’ pesante concluderla. Ma devo arrivare in cima per forza, è tutta salita, è tutta montagna e non ci sono ostelli o alberghi da nessuna parte. Vista l’ ora di sera e la difficoltà dell’ infinita salita per l’ Alto de Ibañeta non ci azzardiamo nemmeno a fare il sentiero sterrato, continuando sempre sulla carretera più veloci possibile! L’arrivo in vetta è sempre una soddisfazione. Diamo un' occhiata veloce alla piccola cappella sull' Alto de Ibañeta con la sua simbolica campana utilizzata un tempo per guidare i pellegrini nei giorni di bufera, poi scattiamo qualche foto ricordo prima di scendere a Roncesvalles che si trova dopo una breve discesa. Ci sistemano in dei container di plastica attrezzati apposta per l’accoglienza dei pellegrini in bicicletta, quelli a piedi avevano il privilegio di dormire su uno dei due dormitori appositi. Comunque non manca niente, container letti riscaldati no-stop e container docce con acqua calda!
- Tappa: Urrugne - Roncesvalles
- Km percorsi: 56
- Tempo in movimento: 4h 15'
- Tempo in treno: 1h 30'
- Tempo totale: 11h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Non ho dormito male, anzi, tra container riscaldato e materassi non ancora sfondati è stata una nottata più che buona. L’ unico trauma è uscire da questa scatola in plastica; fuori sembra inverno, fa davvero molto freddo! Kway e via… per la guida questa è la seconda tappa del cammino in bici ma per me è la prima che faccio come mi ero promesso, cioè di seguire sempre il sentiero sterrato con piena attenzione a tutto ciò che mi circonda. All’ uscita di Roncesvalles un cartello indica 790Km a Santiago via carretera, mentre qualche metro più aventi troviamo un cartello blu con impressa la conchiglia gialla e una freccia indicante il sentiero sulla destra. Luca mi segue per il primo tratto di sentiero fino a Burguete, un paesetto di montagna dove ci fermiamo per fare un’ abbondante colazione con brioches, caffè e succo d’arancia. E’ da questo paese che il mio cammino continua in solitudine salutando Luca che sceglie di seguire la strada asfaltata.
Mi trovo a passare tra folti boschi selvaggi, ma ben tracciati dall’ indelebile sentiero secolare che sto seguendo, a tratti piano, altri in salita, altri in discesa. Di tanto in tanto si vedono paesi dove il tempo sembra fermarsi, Mezquiriz, Ureta e così via fino all’ alto de Erro, dove la fatica è sempre ripagata dal paesaggio che cambia da km a km lasciandomi sempre a bocca aperta. La mia fortuna sta nel cielo sempre limpido, in caso di pioggia molti punti di sentiero sarebbero impraticabili con la bicicletta. Spero rimanga così visto la conosciuta imprevedibilità meteorologica di queste zone. Scendo verso Zubiri con un notevole dislivello in sentiero sconnesso, impegnativo! Da qua il sentiero si tranquillizza, e mantenendo la spettacolarità paesaggistica mi accompagna in un leggero ondulato fino alla destinazione di oggi, Pamplona. Come capoluogo della Navarra la città è gigante ma in zona centrale rimango stupito dai notevoli spazi messi a disposizione dei pedoni. Mi piace moltissimo come città ma prima che si faccia tardi vado a cercare l’ Albergue de Los Amigos Del Caminos De Santiago. Nel frattempo passo davanti ad un meccanico di biciclette e guardando le condizioni della mia decido di fermarmi, almeno per la pulizia e lubrificazione della catena visto che ormai sembra fatta di terra. Mi propone una pulizia completa per 8 euro ed accetto. Ne esco con la bicicletta talmente lucida da sembrare nuova, lubrificante compreso! A questo punto continuo la ricerca dell’ Albergue ma non mi riesce facile… dove sono quelle preziose conchiglie o frecce gialle ad indicarmi la strada??? Non ci sono! Finalmente incrocio due pellegrini a piedi, uno è Italiano e anche se non sa neanche lui di preciso dove andare mi unisco a loro. 10 minuti dopo troviamo il dormitorio, è immenso e ben tenuto, si trova all’ interno di una cattedrale sconsacrata. Faccio appena in tempo lavare me e le mie cose, uscire per cena e rientrare di corsa per non rimanere chiuso fuori! Le regole nei dormitori sono molto severe con degli orari di silenzio da rispettare, per non parlare della mattina quando le “guardie” passano a controllare che te ne stia andando… sveglia alle 6!
- Tappa: Roncesvalles - Pamplona
- Km percorsi: 54
- Tempo in movimento: 5h
- Tempo totale: 8h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
La sveglia è arrivata molto presto stamattina, alle 5 i camminanti iniziano a partire e anche senza volerlo ti svegli per forza! Son stato comunque tra gli ultimi a lasciare il dormitorio per il mio infinito desiderio di dormire ancora che rallenta tutti i movimenti preparatori! Ultima strizzata agli occhi seguita da una serie di sbadigli e poi via di nuovo verso il cammino. Ritorna il problema di ieri, non si vedono indicazioni e mi trovo a gironzolare per il centro Pamplona senza sapere dove andare. Chiedo informazioni ad una suora di passaggio la quale però non mi sembra molto convinta di dove farmi andare, indicandomi semplicemente l’ovest. Continuo verso ovest cercando in vano cartelli stradali per Cizur Menor quando arrivo in un grande parco, credo il parco dell’ Università, dove vedo in lontananza un giovane pellegrino solitario. Gli corro incontro e chiedo se conosce la giusta direzione. In un’ attimo mi indirizza lungo il sentiero dove ritrovo l’ inconfondibile segnaletica gialla. Arrivato a Cizur Menor mi fermo per la colazione, sempre abbondante, soprattutto in vista dell’ alto del Perdon da qui a una decina di km, tutti in salita. Il profilo delle alture davanti a me evidenziano gli imponenti mulini eolici in grande quantità, posti uno dopo l’ altro come fossero i guardiani della montagna. Il sentiero conduce proprio la, passando prima in zone ondulate, tra campi di fieno e distese di girasoli ma man mano che salgo verso questa importante altura del cammino mi rendo conto che arrivarci sarà una bella impresa, trovando il sentiero sempre più ostile fino alla sua scomparsa per una frana, in questo punto c’è una piccola deviazione ma di notevole difficoltà per i ciclisti! Bisogna spingere la bicicletta, ed anche questo risulta difficile. Ma le pale sono sempre più vicine, il loro rumore dato dal vento che soffia si fa sentire, la vetta è vicina e il desiderio e la curiosità di arrivare e vedere in prima persona il monumento del pellegrino è sempre più forte. Sono all’ alto del Perdon e il monumento del pellegrino si stente in direzione del sentiero per circa 20 metri, rappresentando con sagome in ferro pellegrini in cammino. Su una di queste figure la scritta:”Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas”. Dove si incontra il cammino del vento con quello delle stelle, facendosi uno. Qua un gruppo di pellegrini di varie nazionalità è seduto in silenzio per uno spuntino o solo per guardare, mi siedo anch’ io gustando in silenzio tutto ciò che mi circonda. La giornata è limpidissima, l’ orizzonte lascia spazio ad un panorama fantastico reso suggestivo dall’ effetto dei mulini e il monumento. Do un’ occhiata dall’ altra parte del monte, dove continua il sentiero e già si vede l’ inizio della pianura, di quel deserto che verrà. Da qua seguo la strada, sotto consiglio del libretto guida, tanto per non impiegarci tutta la giornata a scendere da li. Qualche km di discesa fino ad Urtega e Maruzabal prima di ritrovare il sentiero originale che continua dritto fino a Puente la Reina dove visito la chiesa di Santiago. Il sentiero taglia in due il paese fino al ponte di pietra, il quale era attraversato dalle epoche più antiche dai pellegrini di Santiago.
Lascio alle spalle Puente la Reina in direzione Mañeru, passando paesaggi collinari ma deserti e a temperature molto elevate! Sempre nelle stesse condizioni climatiche ed ambientali arrivo a Cirauqui dove, sotto un porticato, trovo un banco con il timbro del paese messi li apposta per la credenziale. Approfitto per timbrare e godere di un po’ d’ ombra! Mi spettano ancora diversi km in terreno arrido prima di arrivare ad Estella. Fino a Lorca non c’è proprio anima viva lungo il sentiero, nemmeno case. Via da Lorca arrivo a Villatuerta ed in fine ad Estella trovando subito un’ ostello per pellegrini Los Amigos del Caminos de Santiago, nel quale passerò la notte. Prima di cena faccio un giro per il centro storico e mi accorgo camminando di quante chiese, cattedrali sono presenti in questa città e ne visito qualcuna. Credo ricorderò questa città come “la città delle chiese”!!!
- Tappa: Pamplona - Estella
- Km percorsi: 57
- Tempo in movimento: 5h 30'
- Tempo totale: 10h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Purtroppo per il diario ma per rispetto di tutti i pellegrini, nei dormitori le regole sono molto severe. Nella maggior parte alle 22 – 22.30 di sera inizia l’obbligo del silenzio e le luci vengono spente. Questo significa che il tempo a disposizione è di lavarsi e lavare i propri indumenti, uscire per cena scambiando possibilmente quattro parole con altri pellegrini, rientrare appena in tempo per il “coprifuoco” e andare a letto! Questa tappa non ha diario, ma apro una parentesi sull’ospitalità che ho avuto nella destinazione di oggi, Logroño. Questa notte dormirò negli alloggi del parroco dell’ “Iglesia de Santiago” proprio a fianco a quest’ultima. Lo stabile ospita i pellegrini mettendo a disposizione una camerata con una quindicina di posti letto (già piena al mio arrivo), un’altra grande stanza allestita con materassini di gomma stesi sul pavimento (mooolto ortopedico!), servizi igienici, ed in fine una cucina dove viene offerta anche cena e colazione. Il tutto gestito, parroco a parte, da un paio di volontarie senza lucro. E’ l’unico posto che ho trovato sul cammino con offerta libera di denaro e non obbligatoria… con cena e colazione incluse! Al dire la verità non è che io sia proprio un ragazzo casa e chiesa, anzi ;-) Ma l’ospitalità, l’ambiente e le persone che ho trovato qua hanno reso questa serata davvero molto piacevole, e anche molto particolare visto che tra i pellegrini li presenti si rappresentavano due diversi continenti e quattro diverse nazionalità, ed io ero l’unico italiano.
- Tappa: Estella – Logroño
- Km percorsi: 57
- Tempo in movimento: 5h 30'
- Tempo totale: 10h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Questa mattina ho scoperto un altro lato positivo di questo dormitorio svegliandomi senza le fastidiose “sentinelle” che in altre parti ti tengono sott’occhio finche non te ne sei andato dal dormitorio. Niente fretta, questa mattina si parte con calma e in effetti sono l’ultimo a salutare le volontare dello stabile! Ma prima di andarmene penso alla proposta del parroco di alleggerirmi le valigie… ebbene si, ieri sera si è offerto di portarmi in Italia qualsiasi cosa eventualmente in eccesso tra i miei bagagli. Decido di lasciare una maglia abbastanza pesante, un asciugamani grande, un paio di calzini e mutande di troppo. Mi son detto:”al massimo da tutto in beneficienza!”… (Invece è stato di parola, le mie cose sono arrivate a casa di una ragazza ad una ventina di km da casa mia). Ma il tempo passa, è ora di partire ed affrontare la tappa di oggi che mi porterà fino a Santo Domingo de la Calzada. La mente si perde, pochi ricordi di questi sentieri percorsi a testa bassa da Navarrete in poi causa l’ambiente deserto, disabitato e caldissimo. Nájera è bellissima, ricca di verde e tagliata da un fiume usato come piscina dalla gente del posto, sullo sfondo di questa città spiccano le contrastanti rocce d’argilla rossa. Trovare una giornata limpida come ho avuto la fortuna io, crea un’ effetto di colori che lascia a bocca aperta. Scavata all’interno delle rocce rosse si trova un’antica fortezza alla quale, attratto come una calamita, volevo far visita. Non ho mai trovato l’entrata, in cambio ho trovato un altro sentiero, che girando attorno a questa meraviglia naturale di argilla ha cambiato la mia direzione di viaggio sul cammino di “San Millan”. Seppur non presente sulla mia guida do fiducia a questo sentiero, segnato sempre dalle frecce gialle, ma non so di preciso dove finirò. Bellissimo il sentiero, anche questo rosso, di terra rossa, ma al deserto che mi avvolge non c’è nulla da fare, pedalo in mezzo alla polvere a petto nudo e tengo le mie due borracce termiche piene d’acqua come fossero d’oro! Non c’è vita e non incontro alcun pellegrino, proseguendo solo con la mia solitudine fino a che, all’improvviso, arrivo su una strada asfaltata trovandomi davanti ad un grande Monastero, è il Monastero di Somo. Qua mi ritrovo sulla cartina stradale e realizzo di aver prolungato un bel po’ il cammino. A Santo Domingo de la Calzada manca un bel po’, e anche se da qua la strada per raggiungerlo è asfaltata, la vista di salite all’orizzonte mi toglie le forze. Cerco un posto dove dormire, ma giustamente sono “in capo al mondo” e non trovo nulla! E allora forza, devo raggiungere Santo Domingo, mi fermo per un panino, scorta d’acqua e sull’asfalto fino a destinazione. Stasera si dorme in stalla… ovvero, una ex stalla rimessa a nuovo per farne un dormitorio. Merita anche un giro per questa importante città del cammino, fondata dal nulla per agevolare il passaggio dei pellegrini di un tempo.
- Tappa: Logroño – Santo Domingo de la Calzada
- Km percorsi: 71
- Tempo in movimento: 5h 30'
- Tempo totale: 9h
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: sillylamb
il 23/10/2008 alle 17:18
Inviato da: ossimoro2007
il 08/10/2008 alle 12:36
Inviato da: fuoritema
il 08/10/2008 alle 09:42
Inviato da: scrivisulmioblog
il 11/09/2008 alle 13:14