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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post N° 356

Post n°356 pubblicato il 11 Giugno 2007 da 72rosalux72


Da ossimora c’è un post di qualche giorno fa turbato, secondo me turbato sì, da una donna medico che chiama assassine le donne che scelgono di praticare l’ivg. Sostiene addirittura che molte usano l’aborto come contraccettivo, e porta l’esempio di una diciottenne che lei stessa ha visto abortire 9 (NOVE) volte in un anno. E’ mio il commento anonimo che mette in dubbio la veridicità di quanto dice, e il non essermi firmata è solo una dimenticanza, non sono certo una che si diverte a sparare col volto coperto.
Continuo a pensare che la faccenda dei 9 aborti in un anno sia una panzana detta per drammatizzare l’argomento, nonostante l’invito a documentarmi meglio.
E’ verissimo che la gravidanza può essere accertata dopo una sola settimana di ritardo, se è per questo anche prima, ma solo con le analisi del sangue. Quindi la diciottenne si è sempre accorta entro la quinta settimana di essere incinta e ha sempre abortito in dieci giorni ( nelle cliniche superveloci, io manco sapevo esistessero)e già siamo a 45. Per fare 9 nove aborti in un anno, però, dovrebbe essere rimasta incinta il giorno dopo ogni singolo aborto, cosa pressoché impossibile, e rifare lo stesso identico iter ogni volta, il che è praticamente impossibile. Anche ammettendo per assurdo questa possibilità, 9 moltiplicato per 45 fa 400 giorni, che sono più di un anno.
Non capisco perché si cerchi il sensazionale su un argomento come questo.

Non credo di aver bisogno di documentarmi, ho personalmente accompagnato 4 amiche all’ospedale, di cui una per due volte. Posso assicurare che tutti i medici che ho incontrato in queste esperienze hanno consigliato in maniera decisa l’astensione dai rapporti sessuali per almeno 30/40 giorni, e se è vero che la perdita di sangue varia a seconda dei soggetti, di sicuro non scompare nel giro di 24 ore. Il trauma che subisce l’utero con l’aspirazione del feto è ben maggiore di quello della gravidanza, per ovvie ragioni. Strano che un medico non lo sappia.
Senza contare che dopo un’ivg la prima cosa che fa il ginecologo è quella di consigliarti un buon contraccettivo; due mie amiche sono state praticamente tallonate dalle loro ginecologhe finchè non si sono decise a mettere la spirale. Alla diciottenne superumana che si permette nove aborti in un anno nessuno ha detto che esistono metodi meno traumatici per evitare di fare un figlio?
Siccome l’aborto non è come ingoiare una pillola, mi risulta pure strano che nemmeno la diciottenne si sia posta il problema,  a meno che non provasse piacere ad abortire, e qui allora siamo alla patologia.

Io non ho vissuto l’esperienza dell’aborto, nonostante un certo periodo di sessualità allegra, diciamo così. Allegra la mia e allegra quella dei maschietti, sia chiaro. Ma pare che la cosa riguardasse solo me.
Ho capito presto che la pillola era indispensabile, perché a vent’anni avevo anche io il diritto di scopare in santa pace, come i maschietti che neanche ti chiedevano se usavi qualcosa.
Eppure, guarda che sfortuna, quando al tempo si doveva smettere la pillola per due mesi mi è successo due volte, in anni diversi, di vedere il preservativo rotto.
Se una usa il preservativo ci sarà una ragione, quindi sono subito corsa dal mio medico di base a farmi prescrivere la pillola del giorno dopo. Non sarò certo l’unica persona al mondo che ha scopato con qualcuno tanto per il gusto di farlo.
Mettiamo che fossi rimasta comunque incinta, perché la pillola del giorno dopo può fallire: che faccio?
Chiamo il padre in pectore e gli annuncio la lieta novella?!
Cazzi tuoi, mi potrebbe rispondere, come un paio risposero al tempo alle mie amiche.
Dirò di più, dopo qualche mese uno di questi mancati padri ebbe la faccia di bronzo di riprovarci con la mia amica, come se niente fosse.
E secondo la morale di quelli che definiscono assassine le donne che fanno l’igv, una dovrebbe portare a termine sempre la gravidanza, per poi affidare il bambino all’ospedale.
Lasciamo stare la pretesa che una si sobbarchi una gravidanza come se fosse cosa che non la riguarda, e il padre?
Pare che le donne facciano tutto da sole, i padri sono assolti.

 
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