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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post N° 364

Post n°364 pubblicato il 23 Luglio 2007 da 72rosalux72


Sarà, ma a differenza di d’alema e fassino, non mi sembra così entusiasmante che il partito “abbia finalmente una banca”. Io sono molto infantile su certe cose, e sono ancora ferma al partito fatto di gente che sta insieme perché condivide un progetto, e se proprio l’immagine è impossibile, che condivida almeno un paio di ideali portanti.

E “avere un banca”, con tutta l’ambiguità di cui è capace questa espressione, non è un ideale. Non mi interessa che il mio partito – ora ex – lavori assiduamente per trovarsi garanzie presso gente, o chiamiamoli poteri, che più distanti non possono essere.
Mi rendo conto, prima o poi devo smettere. Devo smettere di pensare che un partito faccia politica in nome di quelli che l’hanno votato, pure se come considerazione non è manco troppo idealistica: in fondo, se nessuno li vota, non hanno il potere di contrattare su niente, figuriamoci sulle banche.
Ma basta con le mie tipiche masturbazioni mentali, mi dicono pure che non sono mai contenta, nemmeno quando governa la sinistra.
Devo anche smettere di pensare che non governa la sinistra.

La giudice forleo ha detto che più chiaro non si può:

"Sarà il placet del Parlamento a rendere possibile la procedibilità penale nei confronti di suoi membri - inquietanti interlocutori di numerose di dette conversazioni soprattutto intervenute sull'utenza in uso al Consorte- i quali all'evidenza appaiono non passivi ricettori di informazioni pur penalmente rilevanti nè personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata".

Inquietanti interlocutori. Complici di un disegno criminoso. Di ampia portata.
E a parte la lagna di mastella, che appena si tocca un eletto dal popolo chiama amnesty international, l’unico modo di affrontare le accuse della giudice, è quello di lasciarla libera di utilizzare le intercettazioni che ha trasmesso al parlamento. Io non credo a nessuno, però è appurato che consorte non sia un santo.
Allora diciamo che sono curiosa, e vorrei tanto leggere le intercettazioni di cui parla la giudice, perché non è vero, come dice d’alema, che sono già state pubblicate dai giornali. Sono stati pubblicati gli appunti che hanno preso gli avvocati, e a me pare evidente che un avvocato informi i giornalisti solo su quello che fa comodo al suo cliente, un altro avvocato faccia altrettanto, e un altro ancora lo stesso.
Leggiamo ‘ste intercettazioni e facciamola finita.

C’è anche la cosa che buttare in piazza le telefonate della gente importante sia illiberale. Almeno così dicono gli intercettati e gli amici degli intercettati, perché se uno va a vedere, gira e rigira, si conoscono tutti.
Secondo me c’è un solo modo, per la gente importante, di non vedere pubblicate o mandate in onda le loro telefonate: non fare intrallazzi e non parlare con quelli che li fanno.
La magistratura non intercetta per divertimento o a caso, o per esempio in maniera illegale, come ha fatto un altro pezzo dello stato. Dietro ogni intercettazione c’è una richiesta motivata e un consenso, quando arriva, altrettanto motivato. Quando un paio di anni fa vennero pubblicate le conversazioni tra fiorani e fazio, fu straordinario. Fiorani era indagato e il suo telefono intercettato, e il governatore della banca d’italia poteva certamente parlarci al telefono, visto che sono vecchi e buoni amici. E a un amico in difficoltà non si nega mai il conforto… ma se poi viene fuori che è il regista della vicenda, beh.
Per me lo scandalo è il contenuto di quelle conversazioni, non il fatto che siano state rese pubbliche. E casomai lo scandalo sta nella consapevolezza che senza intercettazioni, avremmo continuato a considerare fazio un signore pacioso e acculturato, forse pure distinto, con quell’aria un po’ ottocentesca che mi fa venire in mente buone maniere e una parlata forbita. Poi te lo immagini dire a fiorani, è notte fonda…
”domani passa dal retro, come sempre”
E darsi i bacini della buonanotte. Cambia tutto.

Ah, quasi dimenticavo. Saltare di gioia sopra i guai di d’alema, fassino e latorre, non è un bello spettacolo da vedersi a destra. Ma come, non erano tutti innocenti e perseguitati dalla magistratura?
Che poi la forleo ha fatto nomi e cognomi anche di tre di forza italia. Ma siccome, IN QUESTO CASO, sono nomi minori, ci si può permettere di festeggiare.
Da annotare come la forleo sia schedata da parecchio come giudice parziale perché di sinistra, ma stavolta è piaciuta un sacco a destra.
Che poi uno si domanda: allora gli unici giudici imparziali sono quelli di destra?
Non sarebbe meglio affrontare le situazioni invece che gridare al lupo, al processo politico, al partito dei giudici?

Voglio dire, c’è stato un capo del governo che ha definito matti tutti i giudici, anche se poi ammise di aver bevuto troppo champagne. Risulta però difficile credere che gli unici capaci di intendere e di volere siano i politici, gli unici onesti e dai pensieri cristallini siano i politici, specie se uno va a riguardarsi il curriculum giudiziario di parecchi di loro. Ecco, magari è proprio questo che non sopporto, la bella reputazione di cui continuano a godere nonostante…
Un esempio a caso, e non è che ce l’ho con previti umanamente, ma resta pur sempre uno che, dopo tre gradi di giudizio, con tre giurie diverse, è stato riconosciuto colpevole di aver comprato i giudici perché favorissero il suo cliente. A parte le incredibili somme di denaro, il reato è assolutamente grave, eppure continua ad essere omaggiato, quando è stato in carcere a fare la finta c’era mezzo parlamento in fila… invece nella vita reale ci vuole poco a chiamare qualcuno avanzo di galera, a ricordargli appena possibile che è o è stato un delinquente.
E siccome io ho un ‘alta idea della politica, mi preme che i suoi protagonisti siano all’altezza del mestiere che si sono scelti. E se la competenza si può valutare informandosi, l’onestà è sulla fiducia. Non mi sono mai piaciuti i discorsi tipo: è talmente bravo che gli si può pure perdonare qualcosa. Eh no, di un competente disonesto non so che farmene e se questo vale nella vita quotidiana, vale ancora di più in politica, che è la rappresentazione della vita in assoluto.
E se tu, compagno, hai tramato alle spalle di quelli che ti hanno dato l’onore di sedere in parlamento a loro nome, fai meglio a chiedere scusa prima ancora che la giustizia, come si usa dire, faccia il suo corso. Qui si apprezzano anche gli atti di pentimento.
Poi fai le valigie, chè è ora di tornare a casa.

Mica capisco come fanno a destra a difendere sempre e sopra tutto i loro rappresentanti. Io do quasi per scontato che d’alema tanto schietto non sia, se un giudice parla a quel modo. Anzi, il primo pensiero è stato: speriamo che, se ci sono,  li becchino tutti quelli marci, e subito.
Io in mezzo ai delinquenti non ci voglio stare.

 
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