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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post N° 415

Post n°415 pubblicato il 30 Maggio 2008 da 72rosalux72


Lo so pure io che se togli una tassa devi trovare le entrate che garantiva da qualche altra parte. Di solito si fanno tagli alle spese previste.
Tra quelli programmati per coprire le mancate entrate dell’ici, ci sono venti milioni di euro destinati al ministero pari opportunità, e nello specifico per il piano che mirava a contrastare la violenza sulle donne.
L’ex ministro pollastrini ha faticato non poco per ottenere il finanziamento dal governo prodi, chè si sa che i ministeri sociali vengono sempre per ultimi.
Il piano antiviolenza prevedeva, leggo su la repubblica, l’attivazione di un numero gratuito, finanziamenti alle case di accoglienza e assistenza alle donne vittima.

Venti milioni di euro per il ministero delle pari opportunità sono una bella somma, ma il nuovo ministro, mara carfagna, non ha obiettato. Ha soltanto assicurato che i suoi collaboratori stanno studiando la maniera di reintregare la perdita.
Prossimamente ci farà sapere. Nel frattempo ha tenuto a sottolineare che i soli strumenti per fermare la violenza sulle donne sono processi rapidi e pene sicure.
Certo, quando il violentatore o il picchiatore sono estranei. Peccato che il settantapercento delle violenze avviene dentro casa e per opera di mariti, compagni e parenti, e resta quasi sempre senza denuncia.
Il piano antiviolenza mirava a far emergere proprio questo aspetto, visto che è principale. Garantire un’assistenza e un ascolto che aiutino a sporgere denuncia quando il violentatore è il compagno, un amico o un parente.
A me sembra meritevole, ma non sono io il ministro, altrimenti mi sarei buttata col corpo su quei soldi e avrei gridato che non si toccano.

Siamo sempre stati abituati a ministri che minacciano il finimondo appena gli toccano il gruzzolo del loro ministero. Mara carfagna no, anzi, ha messo al lavoro gente per trovare i soldi da non si sa dove. E non li troveranno, semplicemente questo piano antiviolenza che aveva ottenuto un congruo finanziamento e che doveva partire nel 2009, piano piano finirà nel dimenticatoio.
Non vorrei che la carfagna si senta in credito verso chi l’ha fatta ministro e quindi non osi protestare. Perché per un ministero che deve ( anche) difendere le donne vittime di violenze ci vuole un ministro che sappia farsi sentire.

 
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