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COLONNA SONORA

 

 

« QUEI FAVOLOSI MITICI ANNI 70BUONA PASQUA - UN MAGLIO... »

RICOMINCIAMO

Post n°57 pubblicato il 13 Aprile 2014 da rozappa

Per festeggiare la fine di questo periodo di superlavoro (perché finalmente è finito!) ho deciso di regalarvi la lettura di un mio racconto.

Questo lavoro è nato quasi per caso in risposta a un commento di Lumil sul colore al quale mi associava ... lei mi vedeva azzurro come il cielo ed io le risposi che avevo anche un tocco di giallo e, alla sua richiesta del perché, per spiegarglielo... scrissi il racconto che ora pubblicherò a puntate, un po' ogni settimana .

Qualcuna di voi lo ha già letto e spero avrà il piacere di rileggerlo, qualcuno/a invece non lo conosce e magari lo troverà interessante...ma anche no...mica posso piacere a tutti/e 

Ma spero davvero che vi piaccia

 

UN MAGLIONE GIALLO

Sono nato un autunno della fine degli anni 60 ...

 

 

<<mamma, mi fai un maglione ? >>

<<prima devi sceglierti la lana>>

<<mi piace quel giallo, si quel giallo intenso, quasi arancio, è stupendo ! >>

<<ma ti si vedrà anche di notte, con quello>>

<<sì lo so, mi piace proprio per questo>>

<<dai che ti prendo le misure ... spalle 65, braccia ...dai ... piega il gomito 63, lunghezza 64 , torace 107, vita 88,  ci vorranno 3 etti e mezza di lana>>

 

 

ecco, dopo una settimana ero addosso a Nunzio.

 

Sono stato per anni un maglione felice, certamente ...  quante corse in bicicletta, quando l'aria cominciava a farsi più frizzante, in discesa a capofitto verso Predappio, con i moscerini che si impigliavano fra i miei fili, potevo sentire l'umore di chi mi indossava, percepivo i suoi pensieri, le sue emozioni.

Emozioni semplici, di un giovane innamorato che stava andando dalla sua Anna e, sentivo le farfalle che si agitavano nel suo stomaco mentre premeva sui pedali per poter arrivare più in fretta, per vedere le sfumature del suo corpo, tuffarsi nel profondo dei suoi occhi neri, inebriarsi del profumo dei suoi capelli. Sì era davvero bello sentire quella marea di emozioni positive sotto e dentro di me. Sentivo il suo cuore come accelerava i battiti dentro il suo petto quando la baciava e poi ancora li sentivo ancora, ansimare insieme quando, lasciatomi sull'erba, facevano l'amore ... proprio belli quegli anni. Il ritorno di solito era più quieto, sentivo che era il momento per lui, di raccogliere i pensieri; non c'era più ora il fervore dell'attesa ma una calma tranquilla, con la mente che riandava più volte alle linee del suo corpo ed io potevo vederla così, con i suoi occhi. Era bella l'Anna per Nunzio, molto bella, la più bella di tutte ... e, lui che costruiva progetti per la loro vita insieme ... ancora qualche anno e la potrà sposare, no, non subito, era Brigadiere e doveva aspettare fino a 25 anni, altrimenti avrebbe dovuto congedarsi e cosa avrebbe potuto fare ?... era stato così difficile entrare nei carabinieri, non era proprio il caso di rinunciare a un lavoro sicuro. Ma lei, lei insisteva per sposarsi, ma come ? quando erano al ginnasio lo rifiutava perché era uno spiantato e adesso ... adesso che aveva un buon lavoro, sicuro ... cosa doveva fare ? E i suoi pensieri ondeggiavano fra sogni e progetti in cerca di una soluzione; ma erano comunque bei sogni, progetti di un futuro tutto da costruire con la donna che amava.

Non c'erano solo giornate belle, a volte, c'erano i litigi, sia in famiglia sia con la morosa (come la chiamano qui in Romagna) ... Ros stava avendo un periodo difficile, era irrequieto il suo fratellino, Nunzio capiva che lo adorava, lo vedeva come suo punto di riferimento e cercava di insegnargli tutto quello che sapeva, ma lui era un vulcano, voleva fare tutto, ora voleva lasciare il pianoforte e non si capiva il perché e la mamma, non voleva e lui s'impuntava ...ed erano litigate pazzesche con Nunzio che faceva da mediatore e così ci andava di mezzo anche lui.

Certo che Ros aveva un carattere difficile, apparentemente sempre pronto a ridere e scherzare ma quando provavi a scavare si chiudeva a riccio e non c'era modo di cavargli niente ... a scuola andava bene, anche troppo, nello sport anche ... era velocissimo, aveva buone possibilità sui 100 metri, a calcio (che gli piaceva di più) un po'... forse tanto meno; ma aveva qualcosa che lo portava a non parlare di sé.

Con l'Anna i motivi di contrasto erano più o meno sempre gli stessi:

<< ecco adesso devi stare qualche anno a Vercelli, magari trovi un'altra lì e poi non mi sposi più, io non ti aspetto 5 anni>>

e pensare che 5 anni erano veramente pochi, rispetto a quelli che gli restavano, da vivere ...

Queste erano le gioie e le preoccupazioni del mio "proprietario" Poi, effettivamente quando si era traferito a Vercelli, le occasioni per indossarmi erano diminuite: i carabinieri sono sempre in divisa! Ma quando tornava, inforcava la bici, mi indossava, e via dalla sua Anna ... ah che corse meravigliose. E un giorno, tornando verso casa, sui tornanti che portano alla Prè, sento arrivare in lui l'idea:

 

<<io la mia Anna me la sposo e so come fare ... facciamo un matrimonio segreto, solo religioso (matrimonio di coscienza) con le famiglie e basta e poi fra 3 anni regolarizziamo tutto civilmente, ma di fatto davanti a Dio siamo sposati>>.

 

 

E con questo progetto nel cuore aveva parlato prima col frate, suo amico dai tempi del collegio, poi con l'Anna, infine con le famiglie, solo la Clara aveva avuto qualcosa da ridire e in romagnolo stretto gli aveva detto

<< ma sei sicuro di voler sposare quella scimmietta ? a me sembra tanto brutta per te>>

<< ma cosa dici, mamma, a me sembra la Madonna>>

Arrivammo così al 12 settembre 1973 e nella chiesa di Sant'Antonio alle 21.00 si celebrò il matrimonio; io non c'ero, aveva indossato qualcosa di più elegante quella sera, ma aveva rimandata a memoria quella cerimonia più volte nei giorni seguenti, così che anch'io la posso ancora ricordare.

Poi la domenica sera partì e io sono rimasi nell'armadio.

Passarono tanti giorni, forse mesi, finché un giorno qualcuno mi prese in mano, ma non era Nunzio, neanche la Clara che conoscevo bene perché era quella che mi lavava e mi stirava.

-segue-

 
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