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Quando e' impegnato nel "processo della conoscenza" , all'essere umano la "verita" si presenta in due aspetti, entrambi fondamentali nel processo di espansione della coscienza: verita oggettiva: procede per "dimostrazioni", cercando in questo modo di evitare l'errore verita soggettiva:procede per "affermazioni" e utilizza ogni errore come esperienza per imparare. Il "processo della conoscenza " si manifesta in due asspetti fondamentali: capire, ossia avere nel conscio la descrizione di un fenomeno in una forma accettabile a se stessi: e' evoluzione solamente allo "stadio potenziale", e si basa sulla ricerca di verita oggettiva, comprendere,ossia, a partire dal capire, , accettare di attraversare un "processo di trasformazione", originato dall'esperienza nei tre corpi e sufficente ad indurre un'espansione della coscienza in chi la effettua:e' quindi evoluzione a tutti gli effetti e si basa sulla verita soggettiva. |
Creazione e co-creazione La creazione e' la manifestazione dell'enargia creatrice "percepibile attraverso i sensi"; attraverso la creazione l'energia graetrice "conosce se stessa", ed evidenzia una personalita avente caratteristiche psichiche comuni a quelle umane; pertanto l'energia creatrice "ha bisogno"di tute le sue creature tanto quanto esse hanno bisogno di lei, perche' anch'essa, proprio come l'essere umano, riceve il senso della sua esistenza dal processo di espansione della coscienza. La creazione e' l'universo, e l'universo e' un insieme infinito; in un insieme infinito, al di la'dell'apparenza sensoriale, i vari elementi che lo compongono non esistono come realta' a se', proprio come nella "percezione" ogni oggetto non e' mai separabile da uno sfondo e viene in realta' sempre percepito insieme a questo; L'idea dell'oggetto a se' stante nasce dall'illusione della separazione, tipica dell'ego; in realta', gli elementi dell'universo "sono" l'universo stesso, fatto denominato unita' del tutto, nel senso profondo che ognuno di essi lo "rappresenta" (come un ologramma), (vedi anche il post Post n° 205,206 pubblicato il 03, 04 Gennaio 2010 da alf.cosmos)) perche esiste attraverso le stesse leggi che lo determinano nel suo insieme, dette leggi fondamentali della dimensione spirituale; queste sono l'origine delle leggi naturali operanti nella creazione, e, con queste,l'essere umano puo' interagire in vari modi: vivendo, egli impara, giustamente a proprie spese, sia a livelloindividuale che collettivo, come le scelte di vita che opera risultino a lui utili o dannose, e con cio' adoperare il suo libero arbitrio. Nella creazione, l'essere umano ha il ruolo di co-creatore cosciente:attraverso l'esercizio del libero arbitrio , egli e' sempre collaboratore e protagonista dell'insieme delle incessanti trasformazioni che avvengono nell'esistenza e, quando e' consapevole di questo, e' nelle condizioni di poter scegliere lo scopo della sua vita. Poiche' nella creazione ogni cosa e' in continua trasformazione e ,in particolare, ogni essere vivente "evolve", necessariamente la creazione va considerata come un avvenimento continuo, che si ripete dall'eternita' in ogni istante e in modo sempre nuovo; la componente della creazione "apparentemente inannimata" (le "cose", gli oggetti) e' in realta' parte della vita stessa, perche' costituisce lo sfondo su cui essa si manifesta ed il "supporto" sul quale si sviluppa. Nel processo di espansione della coscienza, e' particolarmente importante il concetto di massa critica: in accordo con l'equazione universale E=mc2, e' la quantita di energia necessaria affinche' possa avvenire il passaggio da un livello quantico a quello succesivo, ossia manifestazione "nuova" di una forma o un evento. L'uomo e' unico essere che puo' aggire consapevolmente sulla massa critica attraverso la coerenza con la sua intenzione, e con questo produrre eventi o la loro maturazione.
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In essenza, non esistono verita' totalmente oggettive ne' dimostrazioni definitive; le difficolta' non nascono dai fatti in se'stessi, ma dall' opignione che abbiamo su di essi; qualsiasi pensare - sentire puo' essere "trasformato creativamente" e per modificare qualsiasi "realta esterna" e' necessario essere disponibili a modificare anzitutto il proprio modo guardarla: l'esercizio del potere personale non sta nel "cambiare il mondo", ma nel trasformare la propria percezione del mondo. Non ci si deve occupare degli effetti momentanei delle azioni, ma dell'intenzione che sta all'origne di esse:infatti dall'intenzione dipende ogni "risultato finale" (seconda legge fondamentale della dimensione spirituale - tutto cio' che mi accade ha origine dalle mie intenzioni); per tanto, se non si sa cosa fare, e' meglio non aggire:se posibile preferibile procedere con la propria intenzione quando si e' sufficientemente positivi (felici). E' necessario abbandonare l'angoscia di sbagliare , perche' ogni "errore " e' in realta' un passaggio fondamentale dell'evoluzione personale, nel qual si evidenziano aspetti sofferenti della propria personalita' che necessitano di trasformazione attraverso l'accettazione con amore incondizionato. Ogni percorso inizia necessariamente utilizzando "cio' che gia' si ha" e ogni battaglia contro se stessi e' sempre destinata alla fine di essere persa. Nell'esprimersi, la propria parola deva essere "legge" anzitutto per se stessi, pur senza rigidezza, che equivale a tenere fede ai propri impegni nell'aggire e a comportarsi sempre secondo cio' in qui si crede. Alcune cause importanti della riduzione del potere personale, dovute all'ego, sono abitudini del tipo: - rinunciare spesso ad agire quando c'e' da "attraversare" una paura - temere che la propria felicita' sia in contrasto con quella altrui (mentre invece ne e' la fonte) - avere, piu' o meno consciamente, una immagine di dio con "dio esterno" all'uomo, in particolare "giudicante e punitivo". |
Post n°20 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da olena63
La presenza consiste nell'affrontare le situazioni della vita con la maggior consapevolezza possibile del qui ed ora, in totale "contatto con se sessi"; la presenza permette di recepire, sotto la forma di intuizione,le "ispirazioni" provenienti dalla dimensione spirituale, utili alla propria esistenza e a dirigere efficacemente la propria attenzione, anche per cogliere e godere ogni belezza della creazione. La consuetudine ad assumersi la responsabilita' della proprie scelte di vita in piena presenza, viene favorita dallaprattica della disciplina, che consiste nell'uso costante della volonta' nel mantenere un'intenzione,in altri termini nell'essere fedeli alla propria verita' soggettiva. Disciplina "non e' necessariamente sforzo"; avere disciplina e' piu' semplice quando l'energia vitale personale e' "alta"; a questo scop, e' evidentemente fondamentale adoperare frequentemente gli strumenti a disposizione , di tipo "conscio" ( respirazione, concentrazione di energia, visualizzazione...) e di tipo inconscio (meditazione). La presenza e' anche condizione di base necessaria all'autenticita', ossia ad accettare e manifestare se stessi nel qui ed ora "come si e'". Presenza, intuizione, responsabilita', disciplina, autenticita', autonomia,costituiscono le qualita' necessarie all'esercizio consapevole del potere personale. |
Post n°19 pubblicato il 29 Dicembre 2009 da olena63
La sofferenza interiore legata all'immagine negativa dell'io con conseguente incapacita' di utilizzare il potere personale , spinge l'individuo, per lo piu' inconscamente, a tentare di "risolverla" attraverso l'illusione della separazione dagli aspetti "non graditi" di se stesso e dalla realta'; questo aspetto della personalita' e' detto ego; vivere nell'illusione dela separazione costringe l'individuo a cercare delle "regole di vita" esterne a se stesso, ossia secondo il principio del dovere,invece che trovare dentro di se', seguendo il principio del piacere. L'ego realizza l'illusione della separazione nel qui e ora; - separazione nel qui: percezione delle cose, degli individui, dei fatti della vita e personali, dei tre corpi, come indipendenti e "staccati" tra loro, perche manca la consapevolezza che tutto e' originato dall'energia creatrice e, di conseguenza, anche la prcezione dell'unita' del tutto (terza legge fondamentale della dimensione spirituale),fatto che si manifesta come angoscia esistenziale - separazione nell'ora :incapacita di "essere nel presente, che si manifesta come ecessiva propensione ad "investire " nel futuro (speranza), o a collocare costantemente la propria felicita nel passato (nostalgia). La conseguenza dell'illusionedella separazione si manifesta nelle seguenti "tendenze "a... - essere incapace di manifestare liberatamente L'energia vitale nei tre corpi; nelle relazioni coi propri simili questo si traduce nell'uso della mascera abituale, cioe' appunto nell'evitare costantemente di esprimere se stessi come effettivamente si e' - identificarsi nell carattere, piuttosto che nel temperamento, qiundi essre condizionato nell'esperienza della vita dagli scemi mentali, tra quali e' particolarmente limitante per l'evoluzione quello associato alla necesita' di definire oggettivamente "cio' che e' bene e cio' che e' male", sforzandosi di separarli tra loro attraverso il principio del dovere - rimanere impriggionati nel sentire superficiale (opposto al sentire profondo), freguentemente caratterizzato dalla sofferenza perche' e' generato dalla persistente sensazione di inadequatezza dovuta alla "sottostante" immaggine negativa dell'io; di conseguenza cercare di sfuggire continuamente alla sofferenza, invece di permetterle di svolgere la sua funzione essenziale di "insegnare" all'individuo le trasformazioni necessarie al - essere incapace di autonomia, ossia vvere nella dipendenza, originata dal timore di non essere accetato e che induce alla reppressione dei propri bisogni in cambio della "approvazione" degli altri, fino ad assumersi anche la responsabilita' della loro sofferenza, fatto denominato senso di colpa; nei rapporti sociali e famigliari, la dipendenza "apre " la possibilita' che venga indebitamente "sottratta" all'individuo energia vitale e produce relazioni caratterizzate dalla suscettibilita' (tendenza a lasciarsi turbare troppo dalle opinioni altrui) L'ego e' comunque una "struttura transitoria", la qui funzione e' di far "maturare" l'individuo finche' e' "pronto" per accedere ad un nuovo livello quantico di coscienza; infatti, l'illusione della separazione conduce l'individuo a vivere ogni ostacolo come prodotto da circostanze "esterne"a se stesso e a" lottare contro" soffrendo, fino al momento in qui riesce a comprendere la neccesita di cambiare e accetare che, in realta', ogni ostacolo e' creao dall'attegiamento addottato (autoguariggione spirituale); in definitiva, l'ego e' necessario all'evoluzione nella specie umana; pertanto non va combattuto, perche' cio' lo rafforza, ma si "dissolve", quando viene "riconosciuto" attraverso l'espansione della coscienza.
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Inviato da: alf.cosmos
il 23/12/2013 alle 22:35
Inviato da: trampolinotonante
il 20/09/2013 alle 22:38
Inviato da: trampolinotonante
il 20/09/2013 alle 22:34
Inviato da: trampolinotonante
il 20/09/2013 alle 22:29
Inviato da: nonnagemma8
il 13/03/2013 alle 14:15