Le ravissement

de Lol V. Stein

 
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"C'è un Sogno che ci sta sognando."
Diogene
 
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"Sapevo che tu mi sognavi,
Perciò non potevo dormire."



Anna Achmatova

 

VALÉRY STEIN

"... Pensava a qualche cosa, a se stessa? le domandavano. Non capiva la domanda. Si sarebbe detto che andava avanti per forza d'inerzia e che l'infinità stanchezza di non riuscire a fermarsi non era concepibile; sembrava diventata un deserto dove una facoltà nomade l'avesse lanciata all'inseguimento interminabile di che? Non si sapeva. Essa non rispondeva.

 Della prostrazione di Lol, del suo abbattimento, della grande sua pena, avrebbe avuto ragione solo il tempo, dicevano... " ( p.18; idem )

 

DAL LIBRO QUI TRAGGO

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"...Nella prostrazione di Lol si notarono in quel periodo, dicono, alcuni segni di sofferenza. Ma che significato ha la sofferenza senza oggetto?..." (p. 17;ed Feltrinelli )
 

TRATTO DAL LIBRO

" ...Poiché bisogna inventare gli anelli della catena che mancano alla storia di Lol V. Stein, mi sembra più giusto spianare il terreno, scavarlo, aprire tombe dove Lol fa la morte, che non innalzare montagne, costruire ostacoli, creare incidenti. E credo, conoscendo Lol, che avrebbe preferito vedermi rimediare in questo senso alla penuria di fatti della sua vita... " (p. 19; idem)

 

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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 25 Luglio 2007 da Loliana


Forse, posso continuare con la faccia tosta, a sentire i sogni che mi suscita O., senza ammettere, che ho sbagliato, ma mi chiedo cosa può essere più umano dello sbaglio se non lo stesso sbaglio di non considerare uno sbaglio in quanto tale.
 Però non vi nascondo che sono amaregiata... So che non è questo il momento di fermarmi. Ho tante cose nella mente, tante idee, e di più, mi sento felice. Sento una specie di timore, Ho paura che tutto questo riesca a perdersi, a causa della forza di gravità. Parlo di quella forza che rende a volte le cose più stravaganti come se fossero "ovvie". Per cui, se tu ne soffri, sei una all'antica che non sa cosa è la crudeltà dell'amare al femminile, e non percepisce le più semplici confusioni "naturali" al maschile. Mi chiedo chi ha creato gli appellativi, perché bisogna declinare tutto ciò che all'umano nel suo insieme appartiene, ad un genere in particolare... e tutto da capo, commincio a ricordarmi delle persone che non hanno saputo avvalorare tante cose in me e negli altri, alle persone più che presuntuose che confondono le proprie debolezze con la mancanza di comprensione da parte gli altri. e Continuo a patire tutto ciò...
ancor più difficile è, fare conti con questo stato d'animo, mentre non c'è il sentimento della tristezza, ma un'insgnificante rabbia che non conclude il suo circolo vizioso quando una dose di autocoscienza ti salva dall'insonnia. Sento di essermi affidata alle mie capacità migliori, ricooscendo " per sbaglio" la presenza di qualcuno che ne vuole sapere qualcosa.
Col passare del tempo, mi convinco sempre di più, che sono veramente pochissime le persone che riescono a volerti bene. cioè  Volere il Bene a te. Non è una cosa semplice come invece siamo abituati a pensare.
Una volta una persone mi ha detto chi si vuol bene a qualcuno, quando non si riesce ancora ad amarla quella persona, cioè come un livello al di sotto dell'amore!
Ci rendiamo conto di certi significati? Certe categorie che non so da dove sono spuntate fuori...


Troppi lamenti... e mi è sfuggito di dirvi che sto passando un meraviglioso estate, malgrado mio, accompagnadomi dalla vicinanza di diverse persone care. Ma ormai so che non posso fare a meno di certi pensieri. è un pò Sindrome Ozio...

Un abbraccio a chi mi segue

 
 
 
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Un blog di: Loliana
Data di creazione: 23/12/2006
 
Ci sono fra i ricordi d'ogni uomo, cose che non si raccontano a tutti, ma appena agli amici. Ce ne sono altre che neanche agli amici si raccontano, ma appena a se stessi, e per di più sotto suggello di segreto. Ce ne sono, infine, altre ancora che persino a se stessi si ha paura di raccontare, e di tali ricordi ogni uomo, anche ammodo, ne mette insieme parecchi. (F. Dostoevskij )
 
Il linguaggio è una forma della ragione umana, con una sua logica interna della quale gli uomini non conoscono nulla. (C. Lévi-Strauss )
 
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"Il dogma non è nient' altro che un esplicito divieto di pensare."

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