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Top 5 ai confini del mondo

Post n°13 pubblicato il 02 Maggio 2012 da Ufficioluoghiperduti
 

Questa Top 5 è dedicata a quegli autori che accompagnano i loro lettori alla fine (geografica) del mondo, attraverso esperienze che portano alle colonne d'Ercole dell'avventura concepita non come mera sfida, ma come forma di sperimentazione e conoscenza di sé. Quali sono, oggi, i libri in grado di fare questo?
 
1. Mi chiamavano montanaro, Alex Bellini. Nato nel 1978 dalle parti di Sondrio, assolutamente lontano dai mari, Alex porta a termine nel 2006 una traversata a remi in solitaria dell'oceano atlantico partendo da Genova ed arrivando fino a Fortaleza, in Brasile. Il libro, oltre ad essere un coinvolgente e mai noioso resoconto di pensieri e azioni di mesi di vita in mezzo al mare senza anima umana intorno, mostra la caparbietà e le fragilità di un ragazzo che decide di lasciare tutto ciò a cui tiene di più per andare a cercare fra il nulla delle onde quel qualcosa che non è nemmeno sicuro di trovare, ma che lo ha chiamato e che lo fa sentire vivo.
 
2. Il sogno del lupo, Ario Sciolari. Avete mai immaginato di percorrere 3000 chilometri con degli sci ai piedi, ad un temperatura media di -25° C, insieme a due lupi (non cani lupo, lupi veri!)? Probabilmente no. Ario Sciolari non solo lo ha immaginato, ma lo ha anche fatto. È di questo che si legge ne Il sogno del lupo: una traversata in solitaria delle alpi scandinave che porta a tuffarsi nuovamente nella natura più primitiva ed incontaminata per imparare qualcosa, senza la volontà di raccontarsi forte a tutti i costi nelle situazioni più dure.
 
3. Confessioni di un serial climber, Mark Twight. Probabilmente, se non siete appassionati di arrampicata non lo avete mai sentito nemmeno nominare, ma questo scalatore è in grado di farvi cambiare idea se pensate che la letteratura di montagna sia boooring. Un racconto di avventure sulle più importanti catene montuose mondiali, ma soprattutto una dichiarazione di guerra alla mediocrità. Twight è un estremista, a tratti arrogante, con le capacità introspettive che solo la montagna sa regalare.
 
4. Luoghi selvaggi, Robert MacFarlane. Forse preferite qualcosa di meno mozzafiato o forse state solo pensando: tutto bello, emozionante, ma chi può andare in mezzo all'oceano o in cima al K2? Vorreste un luogo per voi più esotico del suolo italico ma ugualmente raggiungibile? Ok... Pronti a fare un biglietto (rigorosamente low cost) alla volta della Gran Bretagna? Sì perché con questo libro non avrete più scuse. Scoprirete come il vostro angolo di natura ed avventura vi stia aspettando fra Scozia, Inghilterra ed Irlanda.
 
5. Sul tetto del mondo, Jon Lewis. Questo libro è un trojan per fare entrare tutti quegli autori che avremmo voluto mettere in questa Top 5 ma non abbiamo potuto farlo, semplicemente perché mostri sacri di questo modo di scrivere e di vivere che avrebbero sbaragliato la concorrenza. Sono raccolte qui alcune pagine di Bonatti, Messner, Krakauer e non solo. Spunti per poi proseguire con loro!
 
E voi,cosa leggete ai confini del mondo?

 

 

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Commenti al Post:
lontradelbosc
lontradelbosc il 02/05/12 alle 22:02 via WEB
Venezuela come fa ogni anno, per riunirsi per un mese alla sua famiglia d'origine. Per la prima volta non troverà più ad attenderla la sua adorata madre Cianita, mancata l'anno scorso. Io so che per lei questo significherà affrontare un salto come quello dell'Angel, un precipizio di cui temere la fine. Ma credo di sapere anche che il Kerepakupay l'accoglierà portandola in acque nuove a scorrere nel Parco di Canaima.
 
 
lontradelbosc
lontradelbosc il 02/05/12 alle 22:45 via WEB
L'incontro con la propria anima,
ai confini del mondo,
io vedo.
E' il Salto Angel, la cascata più alta del mondo, nella foresta amazzonica dello stato di Bolivar, nel sud del Venezuela, là dove il torrente Carrao, con un salto di circa 900 metri, precipita dall'altopiano per unirsi alle acque del fiume Kerepakupay, nel Parque Nacional de Canaima.
Ai confini del mondo c'è un cartello con scritto Fine da una parte e Inizio dall'altra. In quel punto forse l'ignoto si fa noto, ma si deve superare La prova.
La mia Olys Thibisay, cognata venezuelana, proprio domani volerà in Venezuela come fa ogni anno, per riunirsi per un mese alla sua famiglia d'origine.Io so che per lei questo sarà un viaggio ai confini del mondo. Per la prima volta, infatti, non troverà più ad attenderla la sua adorata madre Cianita, mancata l'anno scorso. Dovrà affrontare il salto, alto per lei come quello dell'Angel, un precipizio di cui temere la fine. Ma credo di sapere anche che il Kerepakupay l'accoglierà portandola in acque nuove a scorrere nel Parco di Canaima.
 
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