Post n°1333 pubblicato il
05 Ottobre 2007 da
maxsof1
Ieri(3 ottobre), il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha definito i giovani italiani dei “bamboccioni”, per il semplice motivo che convivono ancora con i genitori nonostante siano maggiorenni. Mi domando, ma cosa fa il governo per incentivare i giovani a “distaccarsi dai genitori”?
Nella Finanziaria 2008 ci sarà un provvedimento che permetterà ai giovani di avere un rimborso sul fitto della casa non “condivisa” con i genitori. A questi incentivi possono accedere solo i giovani dai 20 ai 30 anni. La detrazioni fiscale varia dai 495,8 euro in tre anni, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non i 30.987,41 euro, ai 991,6 euro, se il reddito non supera i 15.493,71 euro.
Facciamo due conti, in media l'affitto costa sui 500 euro al mese, mentre il rimborso è di circa 1.000 euro per quelli che guadagnano di meno, quindi restano da coprire altri 5.000 euro. Mi domando, serve una cosa del genere?
Intanto, scopro che il governo non interverrà più in sostegno delle famiglie che hanno un mutuo e sono insolventi. Perché il governo non aiuta costoro?
La risposta è semplice, perché le banche hanno scoperto il “business” delle aste giudiziarie e hanno inserito, al posto dei precari statali nei servizi informatici, dipendenti di una società legata all’Associazione delle banche italiane. In questo modo appena qualche cliente non paga una rata del mutuo, le banche gli portano via la casa e la mettono all’asta. Praticamente è un bel conflitto di interessi…
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