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Storie di albanesi...

Post n°75 pubblicato il 01 Novembre 2005 da maxsof1
 
Foto di maxsof1

Ecco cosa accade quando c'è troppa libertà in giro nel mondo.

A Reggio Emilia mentre i complici stavano arraffando soldi e gioielli al piano di sotto, nella camera da letto un rapinatore violentava la padrona di casa davanti alla figlia di cinque anni. I tre albanesi che due mesi fa hanno rapinato la villa di un industriale a Reggio Emilia sono stati arrestati dai carabinieri; individuato anche un quarto uomo, già detenuto per un altro reato.

Il Procuratore di Reggio Emilia, Italo Materia, ha evitato di rivelare i particolari dell'indagine per tutelare le vittime che abitano in un paese della provincia. Ma ha reso pubblici i nomi di tre dei fermati: Gentiau Sinani di 23 anni; Ilir Allushaj di 32, ed Emilijano Spahiu di 30 anni.

Quella notte maledetta. Era notte. Il gruppo di banditi penetrò nella casa e svegliò l'imprenditore che riposava insieme alla moglie e alla figlia nella camera da letto al piano superiore. Lo colpirono alla testa con il calcio della pistola e lo costrinsero a portarli dalla cassaforte con le braccia legate dietro alla schiena con il nastro adesivo. In camera rimase un rapinatore. Quello che accadde, lo raccontò più tardi la donna ai carabinieri: "Mi ha puntato la pistola alla testa - disse piangendo - e mi ha violentata mentre mia figlia era nel letto".

Centomila euro di bottino. Il bottino, fra contanti e preziosi, fu di circa centomila euro. Prima di fuggire, i banditi portarono via i cellulari della famiglia e strapparono i fili del telefono per evitare che chiamassero aiuto. Più tardi l'uomo riuscì a liberarsi ed uscì di casa per dare l'allarme ma, ancora terrorizzato, rientrò precipitosamente dopo aver visto una luce ed un uomo che agitava una mano. Solo più tardi si capirà che si trattava di un familiare che passava di lì e salutava. Trascorsero la notte chiusi in casa; la denuncia ai carabinieri la fecero soltanto la mattina seguente.

Il primo ad essere indagato fu un albanese che, la notte precedente all'assalto, era stato controllato in una operazione di routine proprio nei pressi della villa. Dopo settimane di investigazioni, intercettazione telefoniche e ambientali, esame di tabulati telefonici e pedinamenti, oggi la notizia degli arresti. Il quarto dei gang è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere dove si trovava per essere stato arrestato in ottobre dopo una rapina ad una prostituta. In tasca di uno dei banditi, i carabinieri hanno trovato una macchina fotografica che conteneva la foto di una villa sul lago di Garda, anche questa di proprietà di un imprenditore, forse il prossimo obiettivo della banda.

In Veneto scarcerato dopo tre giorni. Appena tre giorni fa, un altro gruppo di albanesi aveva tentato l'assalto di una villetta ad Annone Veneto. Scacciati dalle urla di una vecchietta di 95 anni, i rapinatori furono inseguiti da una pattuglia dei carabinieri e uno di loro è stato arrestato. Ma oggi, il pubblico ministero di Venezia Carlo Nordio non ha voluto chiedere la convalida dell'arresto e l'ha fatto scarcerare. "Non era lui che guidava l'auto in fuga e quindi non era che un complice in quello che viene considerato tecnicamente un tentato furto. La legge è uguale per tutti, anche per gli extracomunitari. In più l'albanese non era né clandestino né pregiudicato, il suo ruolo era del tutto marginale".

Ma a questi albanesi del cazzo, senza futuro, li «cacciamo» dall'Italia?

 
 
 
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