Post n°1645 pubblicato il
04 Luglio 2008 da
maxsof1
Nelle ultime settimane credo che tutti abbiano sentito parlare almeno una volta del film “Gomorra”, tratto dal libro omonimo di Roberto Saviano.
Questo film è stato “oggetto di studio” da parte di un collaboratore di giustizia(un ex camorrista pentito), che guardando “Gomorra” ha riconosciuto alcuni spacciatori che erano alle sue dipendenze tra il 2006 e il 2007. Avete letto bene, tra le comparse di questo film ci sono alcuni presunti spacciatori. Una di queste comparse non è stata identificata, il pentito dice solo che si faceva chiamare Totore ed era stato “assunto”(per controllare una piazza di droga) perché era una persona seria, che tradotto significa padre di famiglia che non fa uso di droghe...
L'altra persona “identificata” dal pentito è Salvatore Fabbricino, un fratello assassinato nel 2006 e un altro condannato a 25 anni per droga. Ora mettendo un po' da parte le dichiarazioni fatte dal pentito, che sinceramente non mi interessano più di tanto, mi domandavo, nel cinema non guardano lo stato di famiglia di un aspirante attore?
Mi dispiace Saviano, ma su questa faccenda sei caduto in basso, perché non puoi sparare a zero sulla camorra se poi nel film tratto dal tuo libro lavorano persone vicine alle famiglie camorriste. Ma questo purtroppo non è un caso isolato, perchè anche nel film “
Il coraggio di Angela” si era dato lavoro ad un figlio di un boss...
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il 09/08/2015 alle 10:46
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