Carlo Molinaro

Stamattina ho lavorato abbastanza bene, poi ho fatto un’ora di coda alla Posta per una faccenda, ho preso un cappuccino in un bar dove una ragazza aveva una bella scollatura e la radio parlava di licenziamenti, licenziamenti e ancora licenziamenti, sono tornato a casa e mi sono fatto la pastasciutta e l’ho mangiata, ho scritto la poesia qui sotto e mi rimetto al lavoro. Buon lunedì.


L’OCEANO COSMICO

Un oceano sta in un ombelico
un albero nel palmo di una mano
un ombelico è più grande di un cosmo

la mano liscia i capelli all’oceano
ha sulla pelle un disegno di rami
dove s’impigliano cosmi e ombelichi

fra musiche ascoltate socchiudendo
gli occhi perché il sipario delle ciglia
confonda alberi ombelichi oceani

l’oceano cosmico è dentro una goccia
di sudore che scivola fra i peli
del ventre quando ti siedi davanti

al tuo lavoro quotidiano e il tempo
ride sgarbato e soffia via gli oceani
le musiche le mani le visioni.