Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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Attenzione! Chi volesse vedere le puntate della mia ONE MAN TELENOVELA, tutte in bell'ordine, una per una, in fila, può cliccare qui sulla giocalista di YouTube. Se poi qualcuno ritenesse che tanto lavoro merita un compenso, come gli artisti di strada quando fanno passare il cappello, può mettere le banconote in una busta e mandarmele: via Pinelli 34, 10144 Torino. Grazie!

 
 
 
 
 
 
 

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« Intrecci di poesie e non...LA MANO CHE NON MORDI »

La mauvaise graine

Post n°8 pubblicato il 07 Giugno 2007 da molinaro

Pensavo ancora a che cos’è un blog. Normale, l’ho aperto solo da tre giorni, è la fase in cui uno si interroga. Tranne quelli che prima s’interrogano e poi fanno le cose, più saggi, ma io no, io prima faccio le cose e poi penso se era il caso – per me è l’unica via possibile, perché se ci penso prima poi non faccio niente – vale anche per sposarmi, mettere al mondo un figlio, prendere un lavoro, eccetera.

Un blog è un contenitore. Quelli di personaggi famosi (Beppe Grillo per esempio) o di organizzazioni sociopolitiche probabilmente servono anche a organizzare appunto movimenti sociopolitici. Ma io non sono un personaggio famoso e non ho questa intenzione. Credo di intendere il blog, questo blog, come una specie di lettera rivolta a chi ha voglia di leggerla. Chi mi conosce sa che di lettere ne ho sempre scritte molte. Il mio epistolario (se qualcuno l’avesse conservato: io no di certo) occuperebbe più volumi di quello del Mazzini, che pure è stato stampato in una quarantina di tomi. Certi giorni la mia cassetta della posta riceveva anche cinque o sei lettere. Quasi tutte colorate, con disegni e ornamenti, quasi tutte di ragazze. Sì, intendo lettere di carta con il loro francobollo – ormai bisogna precisarlo. Le più belle in assoluto sono state quelle di Diletta, fra il 1993 e il 1996. Anche se ci vedevamo e facevamo l’amore, ci scrivevamo magari tre lettere nello stesso giorno, addirittura.

Adesso succede molto meno. C’è la posta elettronica ma non è la stessa cosa. Dai, su, tu, chiunque tu sia, magari scrivimi, oggi l’affrancatura è 60 centesimi, abbordabile, meno di un caffè, e l’indirizzo è via Pinelli 34, 10144 Torino. No, non hanno intitolato una via a quel Pinelli volato dalla finestra della questura, questo è un Pinelli uomo politico dell’Ottocento.

Per un lungo periodo lettera, caffè, giornale e biglietto dell’autobus hanno proceduto a prezzo uguale. Per molti anni erano tutti a 50 lire. Poi si sono ritrovati insieme ancora a 100, a 150 lire. Questi discorsi mi fanno pensare che non sono più un ragazzino. Vabbè. Adesso sono più sparpagliati: lettera 60 centesimi, caffè prevalentemente 80 centesimi, giornali perlopiù un euro, biglietto dell’autobus a Torino 90 centesimi ma lo vogliono aumentare con la scusa della metropolitana.

Il blog insomma per me è uno spazio libero in cui divagare. Non mi preoccupo di destare l’interesse di qualcuno. È una lettera a un destinatario imprecisato. Ecco, oggi almeno la penso così. Ieri sera alla stazione di Vercelli ho incontrato ben tre persone. Strano perché di solito non incontro nessuno, la mia città natale mi è diventata abbastanza estranea. Ma ieri ho incontrato un compagno di scuola (eravamo insieme nella stessa classe alle elementari e anche alle medie, poi al liceo in classi diverse) che mi ha pure chiesto una copia del mio romanzo Io sto come mi pare. È esaurito, forse lo ristamperanno quest’autunno ma non è sicuro. Ho ancora un po’ di copie mie d’autore, se qualcuno ne vuole me lo dica.

Lui fa l’avvocato quindi dovrebbe passarsela bene ma adesso non tanto, dice che c’è crisi, poco lavoro e poi non lo pagano. Eh, la crisi c’è. Anch’io sono sempre senza soldi. Pazienza. Non mi lamento troppo. Non sono mai stato un arrapato del lavoro, lo faccio bene, credo, quello che faccio, ma sono così svagato, adesso sono le nove passate e sarebbe meglio essere già al lavoro anziché scrivere nel blog. Lavorare in casa senza un orario preciso è un vantaggio ma anche uno svantaggio: il cartellino da timbrare mi costringeva, quand’ero travet; adesso rimando, e poi finisce che lavoro ancora alle tre di notte.

Poi ho incontrato una bionda poetessa con il marito, che era lui mio compagno di scuola, non di classe perché è di due o tre anni più giovane. Con lei faccio il LovePoetry!Tour, che lo trovate fra le pagine amiche di questo blog.

Sicuramente sbaglierò qualcosa, io con la privacy (parolaccia inglese: come facevamo prima di importarla?) ho già fatto casini a volte, e questo, il blog, è un luogo a rischio. Devo ricordarmi che può leggere chicchessia. Ma starò attento. Pochi nomi! Una frase come «ieri sera ho fatto meravigliosamente l’amore con Xxxxxx» potrebbe creare problemi con, secondo i casi e le età, i genitori, i figli, i fratelli, i fidanzati o i mariti di Xxxxxx. Già mi hanno fatto notare che nel mio libro di poesie La parola rinvenuta ci sono parecchie dediche con nome e cognome e qualcuna sta in capo a poesie dove si capisce fin troppo bene quello che è successo. Ma insomma la poesia è un po’ una zona franca... o no? Certo l’amore libero è rimasto fra i sogni, e bisogna un pochino distinguere i sogni dalla realtà, anche se non sempre, non proprio sempre.

Sta piovendo davvero a dirotto su Torino alle 9.26 del mattino del 7 giugno 2007.

Una mia amica-amore mi ha scritto recentemente una poesia che parla di questo, dell’amore e dei sogni, e voglio citarne almeno i primi versi: Non sminuire troppo / questo amore / non sarà sogno / è vero / ma è pelle sulla pelle / è abbraccio / in giorni dove non c’è abbraccio. Ricevere poesie dedicate a me è raro, di solito sono io quello che le scrive. Questa è molto bella.

Ma non sempre è vero che l’amore vissuto concreto si oppone all’amore sognato. Per fortuna non sempre. A volte il sogno precede, a volte si effonde dopo, a volte accompagna, a volte segue. Quei due o tre che conoscono bene la mia poesia sanno che non sono di quei poeti lagnosi che scrivono solo per quelle che non gliela danno. Chiaro che scrivo anche poesie di corteggiamento, di desiderio non (ancora) appagato; ma tante mie poesie sono per l’amore appagato, contento, vissuto, pieno. Dato che prenderò probabilmente l’abitudine di spargere qui mie poesie, ve ne offro una d’amore contento, tratta da Sospeso sogno e poi ripubblicata nell’onnicomprensivo La parola rinvenuta. Poi mi metto a lavorare, che se no è inutile che mi lamento che non ho soldi. Poi adesso non so perché mi è venuta in mente una bellissima canzone di Léo Ferré, La mauvaise graine, il testo dovrebbe essere qui http://perso.orange.fr/scl/Lamauvaisegraine.htm finché c’è, perché internet è il regno dell’effimero.

 

 

 

IL GUARDIANO DEI SOGNI

 

Tu eri un sogno. T’ho sognata una notte

e m’hai riempito il sonno di colori.

Ma quella notte il guardiano dei sogni

– il guardiano che tiene chiuso l’uscio

fra sogno e realtà – s’è addormentato.

S’è addormentato lui! Tu sei sgusciata

lesta fuori e il mattino t’ho trovata

nel letto accanto a me. Che cosa fortunata!

Adesso tu sei la mia fidanzata.

 

 

Commenti al Post:
Venetian_Breeze
Venetian_Breeze il 07/06/07 alle 10:22 via WEB
La poesia è incantevole! Grazie per la visita e il commento! Have a nice day!
 
TessyPD
TessyPD il 07/06/07 alle 16:30 via WEB
una persona che decide di aprire un blog è perchè vuol inserire qualche pensiero personale, che può essere di qualsiasi natura, ognuno con suoi gusti... Se tu vuoi inserire poesie, per quel che mi riguarda mi fa molto piacere perchè a me piacciono le poesie e ti verrò a leggere... buon pomeriggio e ti mando un raggio di sole con il pensiero ^__^
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/06/07 alle 21:17 via WEB
Bella poesia "a lieto fine", se hai ritrovato il tuo sogno nel letto, accanto. Scoprirai, pian piano, che in questo mondo puoi conoscere storie interessanti, con il gioco delle scatole cinesi. Hai scritto il tuo indirizzo: potrei scriverti davvero. Benvenuto. Dyotana
 
mussa1977
mussa1977 il 08/06/07 alle 00:32 via WEB
che strano trovare qui una storia che conosco così bene! la realtà come la racconti tu sembra un sogno, eppure è successo davvero quell'amore appagato. non è durato molto ma è successo. e adesso dietro a chi sei perso? tu ti innamorerai ancora a cent'anni! ma va bene così, ti voglio bene, dai!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/06/07 alle 15:10 via WEB
auguri per il tuo fidanzamento!
 
 
molinaro
molinaro il 10/06/07 alle 16:01 via WEB
Ehm, quale fidanzamento? Alludi alla poesia "Il guardiano dei sogni"? Beh, è del 2002... Lei è stata "la mia fidanzata" per circa quattro mesi. Una storia bellissima, ma un po' passata, adesso. Ma tu chi sei, "anonimo"? Buona domenica!
 
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