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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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GIU' LE MANI DA POMPEI
E' pratica ricorrente, in tutte le parti del mondo e ad uso di tutti i popoli della terra, visitare luoghi importanti per storia e cultura, musei, scavi, agglomerati di importanza storica e geologica, zone incontaminate e di rara bellezza, posti unici e rari e portare via a titolo di souvenir, un frammento, una pietra, un qualsiasi reperto che nel tempo possa ricordare a chi trafuga il "ricordino", dove sia stato preso e magari esibirlo come fosse un trofeo di caccia. C'è chi abbia rubato un pugno di sabbia particolare da una delle più belle incontaminate spiagge della Sardegna: ecco, non è per il modesto pugno di sabbia ma per il gesto che se fosse consentito, a lungo andare, la spiaggia più che erosa dalle mareggiate, scomparirebbe per la sottrazione illecita. Ripeto, vale per tutti, vale in tantissimi posti di interesse storico/culturale e non c'è da meravigliarsi, anzi, forse è preferibile la sottrazione illecita che no lo sfregio perpetrato sulle opere con firme, nomi, cuoricini e tutto ciò che rovini un monumento, una struttura antica. L'altro giorno a Pompei, uno dei luoghi più ricchi di reperti e uno dei posti dove si prelevi più "souvenirs" di altri luoghi, hanno sottratto una borchia del VI sec. A.C.: oggetto storicamente importante, ma di valore poco estimabile in soldoni, circa 300 euro. Eppure prenderlo è stato facile, poca protezione e aggirare guardiania e controlli, non è stato poi difficile. Non sapevo invece che per qunato riguardi Pompei, a partire dagli anni sessanta, tutto ciò che sia stato sottratto malignamente nel tempo, a partire dagli anni novnata in poi, sia stato man mano reso alla direzione del grande sito, accompagnato da biglietti e lettere firmate e/o anonime, con una spiegazione molto chiara e coincidente tra loro: chi si appropria di un qualsiasi reperto: tessere di mosaici, conchiglie, pietre vulcaniche, monete, intonaci, frammenti di muri ecc.ecc. subisce una sorta di maledizione e diventa un portatore sano di sfiga! Ossia, subisce la persecuzione della sfortuna che dopo attenta riflessione viene imputata, attribuita alla sottrazione indebita. Ecco quindi che alla snocciolata, tornano a casa tutti quei piccoli reperti con scuse e tanta voglia di restituire con essi la sfiga maledetta. Sono conservati tanti documenti scritti e ricevuti ogni qualvolta il povero disgraziato rendeva con piacere ciò che aveva indebitamente portato via! Ritengo quindi che la borchia sottratta l'altro giorno, prima o poi riprenderà la via del ritorno e sarà recuperata per essere ripsota nella sua bacheca con le altre borchie. Mito? Leggenda metropolitana? Ignoranza mista a false credenze? Non lo so, resta apprezzabile la soluzione: restituzione che faccia piacere alla direzione e al sito di Pompei. Mi permetterei invece suggerire scariche elettriche belle ssostanziose ma no mortali per coloro che invece di sottrarre imbrattano da villani ogni angolo disponibile. Magari qualcuno si spaventa e avverte gli altri. Non è un buon souvenir una scossa, ma sempre meglio delle sfiga a vita!
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