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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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"PRONTO? E' RIMASTO QUALCHE POSTO?"
"Pronto? Chi parla?", "Sono il gatto, volevo sapere, ma c'è trippa per me?". Chi l'avrebbe mai immaginato che saremmo arrivati a questo punto? Nemmeno le Agenzie di lavoro, quelle di collocamento, hanno mai operato come le segreterie e i leader di partito in questo momento. Certo è anche colpa del sistema elettorale di cui alla fine si sono dovuti accontentare visto che sistemi migliori, anche quelli dove le intese erano già fatte, sono saltati rimandando tutto in un girone dantesco insopportabile e farraginoso. Ora la caccia è aperta: vanno bene tutti, non è la qualità ma la quantità che interessa e quindi, benvenuti coloro che si fanno avanti alla ricerca di un "lavoro". Possiamo a no azzardare questo sospetto? E' lavoro che cercano, un posto dove sistemarsi e guadagnare bene per star sereni tutta la vita. L'esempio è partito dai M5S e dopodiché tutti gli altri, se no in rete, si sono affrettati a fare incetta, a cercare persone da candidare per fare quadrare la vittoria. Un modo veramente fuori da ogni regola comportamentale, hanno chiamato a proporsi tutti, forse hanno fatto finta di volere aprire alla gente comune come estremo atto di democrazia, ma in realtà tutto serviva a coprire lo scopo fondamentale: sistemare in maniera sicura i big e i nomi insostituibili, quello che avanza si darà a coloro che abbiano bevuto e accettato la storiella della apertura a tutti...cani e porci. Ghedini, in nome e per conto del Silvio, ha riunito per un paio di giorni la squadra portante dei sudditi fedeli al cavaliere della tavola rotonda; lo scopo era mettere nero su bianco l'assegnazione degli ultimi posti restanti nelle liste uninominali e proporzionali. La cosa bella e significativa che sia successo ad Arcore per la riunione dello stato maggiore di Forza Italia, è stato il "sequestro amichevole" dei cellulari e dei tablet richiesta da Ghedini prima di sedersi a lavorare. Brunetta, Romani, Ronzulli, Fontana, Letta, Tajani e non ricordo altri, stupiti e perplessi, hanno messo tutti gli apparecchi sul tavolo e hanno ubbidito, manco fossero a scuola. Silvio e Ghedini, ormai sono abituati a commettere atti poco consoni ed eleganti, a causa dei tradimenti subiti nel lungo tempo; non si fidano più di nessuno e quella riunione così importante doveva rimanere segreta. Infatti così è andata: hanno, dopo litigate e parole grosse volate tra di loro, trovato un accordo e per quelli che saranno portati nelle liste è partita la telefonata immediata per assicurare la presenza alle prossime elezioni; agli altri esclusi invece (leggi per esempio sen. Razzi) è stato solo detto sempre per telefono, "Sei fuori!". Manco fossero in possesso di un potere divino e superiore. Vabbè, da loro è andata così, da altri in modi forse meno militareschi, certo è che tutto come è andato come al solito: sistemati i pilastri, cioè i soliti noti, giocate bene le carte, si sono resi conto che mancava all'appello Stefano Parisi. Kakkio e mo? Vabbè, ci servirebbe un governatore per il Lazio, coraggio chiediamo a lui e vedrete che pur di scendere in campo, dirà di sì!!!!! AhAhAhAhAhAhAh!!!! Ma come, nel Lazio? Ma se ha girato l'Italia saltando da una parte politica all'altra e servendo padroni diversi in mezzo paese, come può fare il governatore nel Lazio? Altro che ufficio di collocamento, qua siamo già al "Pony Express".
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