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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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POSSO OFFRIRE UN WHISKY?
Secondo voi questa è una lingua vera, o artificiale? E nel caso parlassi di una lingua artificiale a cosa pensereste? A un attrezzo tecnologico che sia in grado di sostituire la vera lingua in bocca, oppure a qualcosa che sia fuori dalla bocca (sua posizione naturale) e capace di supplire alle funzioni di una lingua naturale? Belle domande vero? Ormai dovremmo abituarci a questo genere di interrogazioni, sempre più spesso ci mettono davanti alle nuove scoperte tecnologiche in grado di sostituire parti del nostro corpo e/o organismo; considerate un robot per esempio, capace di soppiantarci abbondantemente in molte funzioni umane. Il futuro sarà così, non illudiamoci, sarà sempre più declinato alla grande e sfrenata artificialità con prodotti, accessori e apparecchi in grado di compiere gesti e azioni umani. Ora vi parlerò della lingua artificiale: non l'ho mai vista, non so nemmeno come sia fatta, ma da quanto apprendo v'è una versione prodotta nella Università di Glasgow (Scozia) che è simile a quella naturale. Il prof. Clark sostiene che sia in grado di agire come una lingua vera, ma non è in grado di riconoscere il gusto o il sapore diverso tra una passata di pomodoro e una maionese, ma riconosce le complesse miscele chimiche che compongono i due prodotti. Pertanto l'applicazione di questa lingua artificiale, è estesa nella misura in cui venisse impiegata per i controlli qualitativi su cibi e alimenti, ovvero, può stabilire ciò che sia stato impegnato per la preparazione dei prodotti e se tutto sia corretto sotto il profilo della composizione. Mi sembra cosa buona e giusta e un futuro con questo sistema non può essere che auspicabile, con tutte le contraffazioni di cui siamo vittime inconsapevoli. Ma per ora, come dicevo, la lingua è nata nei laboratori dell'Università scozzese e manco a dirlo, indovinate in quale campo viene impiegata? La lingua artificiale, un sistema di "degustazione riutilizzabile", assaggia whisky per poterlo riconoscere, ovvero, no per stabilire le marche o le produzioni, ma è in grado di stabilire le annate dello stesso whisky! Mica fessi gli scozzesi, loro se la cantano e loro se lo...bevono. Sarebbe come far sorseggiare tre bicchierini di liquore ad Alexa e poi chiederle, uno per volta, quale sia l'annata di produzione. Insomma: "Alexa quanto è vecchio sto whisky che stai bevendo?". E Alexa, tra un singhiozzo e l'altro che denunciano quanto sia brilla ormai: "Il primo era vecchio 12 anni...hic....il secondo era vecchio...hic...15 anni... e il terzo ...hic...aspe'...mo' mi riprendo...hic dovrebbe essere vecchio di 18 anni!". "Bravissima Alexa, azzeccato in pieno, ti meriti di bere un bel bicchiere di...birra scozzese!!!!!!". "No, la birra sul whisky, proprio no! Azz!!!!".
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