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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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MA COME PARLI? MA CHE STAI A DI' ?
"Politichese" resta il termine più apolide che possa esistere: non ha origine, non ha qualificazione lessicale e resta il vocabolo più azzeccato per indicare una dialettica universale, ossia, dire un mare di cazzate...senza dire niente! L'eleganza per tale esercizio, non è un optional e consiste enunciare, proferire una frase corretta e grammaticalmente omogenea, un periodo molto ben impostato e dialetticamente accessibile. Tuttavia, chi ascolta il politichese lo apprezza, lo elabora e dopo venti secondo, si ritrova a mormorare: "Ma kekaxxo ha detto?". Ecco, questa è la prova evidente che colui che si esprima in politichese, abbia raggiunto lo scopo prefissato: dire, sostenere e assicurare all'ascoltatore ogni cosa che voglia sentirsi dire, ma senza dire...nulla. Vi do un esempio, servendomi di un piccolo avvenimento accaduto in GB nella cittadina di Christchurch nella contea di Dorset. Un settantottenne pensionato, Laurie Philipps, dopo tante e tante sollecitazioni e avvertimenti all'amministrazione comunale, per un punto stradale nelle immediate vicinanze di casa sua e molto pericoloso per i pedoni, chiedeva che fossero poste delle strisce pedonali che potessero "proteggere" i passanti per attraversare la strada in piena sicurezza. A niente sono servite le proteste, gli inviti e le argomentazioni, scena muta perpetua di chi avrebbe dovuto preoccuparsi e provvedere. Alla fine spazientito e offeso per il lungo silenzio, il buon Laurie preoccupato innanzi tutto per la moglie disabile al 100%, abituata a muoversi su una carrozzella apposita e motorizzata quanto basta, ha pensato bene di provvedere personalmente. Ha preso vernice bianca e pennello e facendosi aiutare da un paio di volenterosi amici, ha disegnato le tanto ambite strisce pedonali che richiedeva da tempo. Inoltre, aveva messo su un cartello stradale prima dell'incrocio, limitando la velocità a 10 km. orari. Un lavoro fatto bene ma essenzialmente utilissimo: per i quattro giorni successivi, le macchine transitavano lentamente e nel pieno rispetto delle strisce, i pedoni attraversavano tranquillamente la strada compresa la moglie del sig. Philipps sulla sua carrozzina motorizzata. Ho detto quattro giorni? E già, perché dopo quei fatidici quattro giorni in cui tutto sia filato come doveva, il comune non solo ha cancellato le strisce disegnate dal cittadino, ma ha anche soppresso il cartello della velocità e ha multato di 130 sterline il pensionato. Fine della storia, ma l'esempio più coerente e significativo del "politichese" è tutto concentrato nel burocratico e incomprensibile comunicato della amministrazione comunale della cittadina: "Valuteremo “attentamente” la richiesta di stabilire se sia opportuno o meno creare un attraversamento con strisce pedonali o con un rialzo in quel punto. La sicurezza rimane, come sempre, la nostra preoccupazione principale”. Questa frase potrebbe essere detta in tutte le lingue del mondo, ma resterebbe ovunque, "POLITICHESE" corretto e corrente.
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