Fa parte della storia del cinema italiano e come spesso accade, personaggi fondamentali e pilastri come Giancarlo Giannini, non sono profeti in patria. Il riconoscimento tra i più ambiti al mondo tra gli attori più importanti nel firmamento del cinema universale, è l'impronta della propria mano da lasciare, ad imperitura memoria, lungo la celebre strada "Walk of fame" a Los Angeles. In tale occasione Giancarlo, nonostante l'emozione e la gioia per il riconoscimento conferitogli, ebbe a lamentarsi come l'Italia, il suo paese al quale ha dato tanto artisticamente, si sia "scordato" di lui. C'era sconforto nelle sue parole e tristezza per sentirsi, dopo anni di gloriosa carriera, escluso e quasi dimenticato dalla nostra cinematografia. Beh, non aveva tutti i torti: l'anno scorso, dopo essere stato presente per 20 nel CdA del "Centro Sperimentale di Cinematografia" sito a Roma, fu rimosso e perse anche l'incarico di tutor di recitazione. Una estromissione poco chiara, avvenuta per telefono e...inaspettata. In questi ultimi giorni, ritornato in Italia, ha avuto il piacere di essere ricevuto e festeggiato in seno al MiC, alla presenza del Ministro Sangiuliano, il vice Sgarbi e altri personaggi del cinema italiano. Beh, penserete che nell'ambito della ruffianeria, ci stava tutta la cerimonia visto che in America lo premiano e in Italia lo scartano. In realtà, ha più senso la conclusione della premiazione, quando il Ministro ha chiaramente annunciato che appena possibile, provvederà al reintegro di Giannini nell'Accademia, riprendendo il suo posto nel CdA. Questa è un bella intenzione: giusta e gratificante per un grande attore che ha lavorato per decenni in tanti film non solo italiani, ma internazionali. Un grande come lui, merita di essere ai vertici della nostra cinematografia. Ma spesso in Italia, qualcuno ha da suffragare altri...