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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Nel 2014 tra un giovanotto di 25 anni della provincia veneziana e l'anziano papà facoltoso imprenditore della zona, ci fu uno scontro per la famosa paghetta. Il nostro campione pretendeva dal papà una rata mensile di 230 mila euro per l'università, il master ecc.ecc. Mentre il giudizioso genitore, sapendo le facoltà, le capacità del figlio e le vere intenzioni, non era assolutamente disponibile. Che fa allora il gorgione? Trascina il papà in tribunale per ottenere ciò che reclama. Nella dura battaglia giudiziaria, il ragazzo ottenne solo 300 euro al mese e la vita continuò ma solo per poco...visto che oggi a 29 anni, il cazzone vuole una paga di 900 euro dal papy. Tornano davanti al giudice perché il giovanottone oltre che scemo e anche fuori di testa, pretende i novecento euro perché ha bisogno di vivere la sua vita. Beh, questa volta, il ragazzo è riuscito a....prendersela in saccoccia: non solo non otterrà i 900 euro (sprecati), ma anche i trecento euro della predente sentenza decadono perché il giudice (forse un buon padre di famiglia?) ha ritenuto togliergli ogni fonte si sostentamento e poi ha voluto mandare un messaggio velato, quasi occluto: "Uaglio', a 29 anni che vuoi fare? Vuoi cominciare a lavorare oppure vuoi fare il mendicante per tutta la vita?". Beh, sono felicissimo, sono contento per la conclusione (speriamo) di questa storia: siamo ai bamboccioni che non solo piangono e non si danno una mossa, qualunque essa sia, ma addirittura pretendono soldi, molti soldi per fare la vita. Attenzione: ho scritto fare la vita e no vivere duramente la vita!
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