|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« 27 MINUTI PER IL PARADISO | NON DI SOLO PANE...E DI ... » |
Dopo quarantanni che abito nello stesso quartiere, dovrei conoscere bene almeno la parte che sono solito bazzicare ogni giorno. Faccio un giro non molto lungo tutte le mattine, ma è sempre quello puntualmente e quotidianamente. Un po' perché sono metodico e poi perché sono pigro, non allungo e non accorcio mai la strada. Faccio il giro perché il medico dice che dovrei muovermi molto di più: camminare e camminare per poter star meglio. Lo accontento ma di più non mi va, e poi ho un metodo che mi consente di misurare esattamente il giro che faccio ogni giorno: non mi concede derogare e solitamente funziona. Incontro tanta gente anche se il tragitto non è lungo, vi sono negozi, molti spazi verdi, interni ed esterni, bar molto frequentati e a parte saluti veloci e compendiosi con chi incontro, altro non faccio. Il caffè lo prendo a casa ed evito il bar, ma c'è un motivo particolare perché non mi fermo: sarebbe troppo impegnativo e rischioso, incontrerei persone che potrebbero intrattenermi con chiacchiere che francamente preferirei evitare. Avevo un cane fino a una quindicina di anni fa: allora lo portavo con me, stavo più tempo fuori e non avevo alcun problema. Sono tantissime le persone che portano fuori il cane, ne incontro tantissime e sono sempre le stesse facce. Una volta con il mio cane incrociai un altro signore che era con il suo amico fedele della stessa stazza del mio: era libero sul prato come il mio e i due sfrenavano mentre io e lui facevamo due chiacchiere. Finalmente giunse l'ora di rientrare e chiamai il cane: "Rambo vieni qua subito!". Lui, ubbidiente come sempre, corse verso di me. L'altro compagno di giochi, vide che ci raggiunse e corse anche lui verso il suo padrone. "Scusi..." mi fa il signore: "Ma come ha chiamato il suo cane?". E io senza problema: "Rambo...". Mi guarda stranito e mi dice: "Ma ke kazzo di nome per un cane!". Non mi da nemmeno il tempo di replicare a tono che richiama a se il suo quattrozampe e dice: "Vieni Michele torniamo a casa!". Beh da allora cerco di evitare incontri del genere, oggi non porto fuori alcun cane perché non ne posseggo, ma di contro, se qualcuno che mi conoscesse e sapesse dei miei trascorsi e mi chiedesse: "Esci sempre Carlè, ma non porti più fuori il cane...", io sorrido e replico: "E no mio caro, oggi prendo il mio bravo caffè a casa, scendo e appena fuori dal portone, mi accendo il solito mezzo sigaro al gusto di noce di cocco e porto...a passeggio lui! Un piacere a cui non rinuncio: gusto del caffè, voglia di fumare l'unico mezzo sigaro della giornata e quattro passi forzati, ma leniti dal mio amico che reco con me: fumarlo, dura esattamente il tempo del mio giro. Lo spengo fuori dal portone e torno a casa. E mia moglie ringrazia.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |