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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Niente di nuovo, è solo l'ennesimo stupro avvenuto alcune sere fa, a Vittoria nel ragusano. Oltre a sembrare il solito bollettino di guerra emesso puntualmente ogni giorno a certificare quello che la cronaca nera ci riporta, questa volta, il maledetto stupratore si è servito di un escamotage per catturare la sua preda. Una ragazza a tarda sera rientrava a casa in auto, quando sul ciglio della strada ha visto un uomo che gesticolava e chiedeva aiuto perché la moglie si sentiva male. La ragazza si è accostata, l'avesse mai fatto, e il perfido l'ha colpita costringendola poi a cedergli il posto di guida. Tralasciando i dettagli, l'uomo ha portato l'auto nelle vicinanze di un cimitero e dopo aver controllato cosa ci fosse nella borsa, ha tratto i documenti e ha letto nome, cognome e indirizzo della giovane donna: "Ti conosco ora, se parli so dove trovarti e te la farò pagare!". Quindi, dopo aver impaurito a morte la donna, il meschino ha approfittato della ragazza e l'ha violentata ripetutamente. Dopo l'ha portata in spiaggia per raccontarle la storia della moglie con la quale aveva litigato e lamentarsi della sua compagna. Indi ha riportato la giovane vicino al cimitero e ha ancora una volta le ha usato violenza. Infine, dopo aver soddisfatto le sue sporche attitudini, si è fatto accompagnare dalle parti di casa sua e minacciandola ancora una volta, l'ha lasciata ridotta malissimo. la ragazza è andata in ospedale e dopo i vari riscontri è stata chiamata la polizia che ha avviato indagini per cui, dopo alcuni giorni e grazie alle telecamere stradali e il riconoscimento della vittima, ha potuto arrestare un ventiseienne di Vittoria colpevole degli atti gravissimi. La notizia finisce qui: un arrestato, un processo a venire e una definizione che presumo, come accade spesso e volentieri, sarà mite, lieve e a favore del violento e vile giovanotto. Quindi? Niente, questo è un paese garantista ad oltranza e anche contro prove schiaccianti, basta un buon avvocato e le soluzioni sono accettabili, poco pesanti per i reati commessi. Ma adesso pongo un'altra domanda, il vero scopo del mio post: "Tu donna sola, dopo aver letto questa notizia, dopo aver capito che inventerebbero di tutto pur di fermarti per le loro orrende e sporche intenzioni, da oggi saresti disposta a fermarti se qualcuno chiedesse aiuto mentre sei sulla strada in auto?". Questo è, sotto il profilo squisitamente etico e morale, il vero problema: non solo viene commesso un crimine gravissimo, ma in tal guisa si scoraggia chiunque a fermarsi per prestare soccorso. Meglio non abboccare e proseguire, magari accelerando pure, per evitare sorprese. Ci penserà qualcun altro ad aiutare ma fermarsi con quel che succede in giro, è da pazzi! Al diavolo dunque la solidarietà, il dovere di aiutare e ogni atto o gesto che possa poi causare pentimento. Ecco, al massimo, si chiamerebbero i carabinieri e provvedessero loro! Leggerei volentieri i vostri commenti in proposito.
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