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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ne abbiamo parlato tempo fa: la corrida ha fatto il suo tempo e a prescindere dagli animalisti che si battono da sempre perché venga eliminata ed esclusa ogni rappresentazione pubblica, ora vi sono nuovi elementi perché si torni a discutere e a scontrarsi con chi non intende mollare questo spettacolo folcloristico e molto redditizio. Il toro è destinato a sopportare violenze nell'arena e la sua morte, quando giunge, è una liberazione: finisce di patire tutte le angherie violente che subisce durante lo spettacolo. Basterebbe questo aspetto per procedere, in un paese civile e rispettoso degli animali, alla salvaguardia e alla protezione del povero toro. E' vero, qualche volta capita che "vinca" il cornuto riducendo in poltiglia il torero, ma purtroppo, sono tantissime le volte che vince l'uomo cattivo e degenerato. La fine ignobile dell'animale l'abbiamo vista tante volte in tv, nei filmati e nelle foto, dal vivo nemmeno se mi pagassero fior di quattrini, assisterei all'indecente sceneggiata messa in atto per il gusto di un pubblico pagante e fuori di testa. Ma la corrida è cultura, fa parte dell'antica tradizione di un popolo che affonda le sua radici in un lontano passato: attraverso la corrida, vengono fuori valori, modelli di un tempo remoto e ricco di storie correlata alla società del passato. Indiscutibile, ma superabile: nell'antica Roma si praticavano spettacoli e gare che mettevano a dura prova uomini e animali. Una lotta continua per la sopravvivenza, si tratta di buona parte della nostra antica civiltà, eppure, nulla di quel passato si è mai protratto fino a giungere ai giorni nostri. Conserviamo monumenti a imperitura memoria e ci basta. Tornando alla corrida parlavo di nuovi elementi che potrebbero declinare a favore degli animalisti e ad una loro potenziale vittoria finale: eliminazione definitiva della manifestazione che ancora perdura in alcuni paesi del pianeta. La Spagna è la principale imputata e vi assicuro che lo spettacolo indecoroso continua ma non per gli spagnoli: la maggioranza di essi non frequenta le corride! Ma come? Possibile che non siano sugli spalti sempre gremiti a godersi lo spettacolo? No, loro vanno altrove e la corrida non interessa più. Quindi sugli spalti chi ci va? I turisti, quelli che se devono andare a Parigi devono visitare i luoghi più belli, i monumenti più famosi e il Moulin Rouge. In Spagna avviene la stessa cosa, si visitano posti bellissimi però kakkio, non può mancare la partecipazione alla corrida! Ecco quindi come per i turisti, si tenga in piedi il sanguinario spettacolo. Inoltre coloro che creano reddito con la corrida a partire dagli allevatori per finire ai toreri e a tutti gli altri che scendono nell'arena, ricevono dall'Europa aiuti per sovvenzionare e mantenere viva l'usanza sanguinaria. La LAV non ci sta, batte i pugni sul tavolo e dimostra come anche fuori dall'arena la violenza gratuita sugli animali sia ricorrente: i tori raggiungono l'arena percorrendo alcune vie cittadine: vengono percossi affinché giungano molto incazzati alla corrida. Colpiti più volte durante lo "spettacolo", subiscono un vero e proprio martirio davanti al pubblico eccitato e applaudente. Infine quando la carcassa esanime viene trascinata via, ripercorre le stesse strade dell'andata per finire nei ristoranti che ne fanno continua richiesta poiché la carne del toro, è molto apprezzata dai buongustai (sempre turisti?). E il rispetto dell'igiene pubblica dove va a finire? Perciò, spero tanto che si ponga fine a questo immane martirio: è insopportabile, inqualificabile e incivile per una società e un paese del nostro tempo. A proposito, tanto per suffragare la mia scelta contro l'atrocità della corrida, ditemi che vi piace la foto che ho postato: racconta come talvolta è il toro che vince....e come vince!
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