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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Cosa ci mancava di vedere? Due cani in ospedale! Magari, se vi fossero stati anche quattro gatti, avremmo sfatato i luoghi comuni e gli stereotipi lessicali. "Ma chi c'era oggi in ospedale?", e l'altro: "Pochissima gente, i soliti quattro gatti...". Oppure: "Ma c'era qualcuno almeno in ospedale?" e il solito: "Manco un cane...proprio nessuno, deserto e silenzio assoluto!". Siamo allo sbaraglio, allo sfascio e come abbia commentato il consigliere comunale di Lamezia Terme, Gianturco: "Che la sanità calabrese abbia molte lacune è un dato di fatto, ma ora superiamo il limite della sopportazione". Hanno colto un varco aperto i due randagi e non si sono fatti pregare: si sono intrufolati e tomo, tomo, kakkio, kskkio, hanno girato indisturbati per tutto il piano terra e poi sono saliti (senza ascensore) percorrendo le scale per visitare i reparti, senza fretta e con una sola ansia: non riuscivano a trovare l'amico (cane) ricoverato! La colpa non è dei due poveri cani, se c'è responsabilità v'è da indicare lo stato in cui versa non solo l'ospedale di Lamezia Terme, ma allargare lo sguardo a tutta La Sanità Italiana che dal covid in poi, è precipitata in uno stato d'abbandono che coinvolge tutti: dai medici agli infermieri, agli OS, a tutto il sistema: provate a prenotare appuntamenti per un qualsiasi tipo di esame specialistico e capirete in quale condizione ci troviamo. Degli ospedali al nord, ne parliamo la prossima volta, quando non avremo cani in giro per visite.
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