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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Dal primo giugno p.v. entreranno in vigore nuove regole e disposizioni per gli esami della patente: saremo tutti coinvolti, sia per chi dovrà accedere per la prima volta e sia per chi dovrà rinnovarla con esami integrativi. Con la circolare ministeriale emessa a gennaio scorso, saranno 54 i nuovi quiz che verranno associati o che sostituiranno le vecchie domande. C'è, in altri termini, un opportuno aggiornamento necessario, secondo il mio parere, per i nuovi patentati e per coloro che abbiano sostenuto esami molti, molti anni fa. Tra l'altro, proprio per aggiornare questi esami, nel Regno Unito, per la prova pratica di guida, viene introdotto l'uso del GPS, ossia durante la guida, per verificare quanto l'automobilista sia capace e se abbia preso confidenza con l'apparecchiatura montata in macchina, l'esaminato per almeno un quarto d'ora, dovrà guidare servendosi del GPS e tale guida, costituirà punteggio ai fini del rilascio del documento. Se passa anche da noi questa verifica ad hoc, sarà motivo di apprensione poiché tra errori e "follie" elettroniche, come spesso accade usando il sistema satellitare, ci faremo quattro risate con l'ingegnere accompagnatore. Tuttavia, contestualmente a questa notizia, ve ne passo un'altra che tende a ridurre l'importanza del GPS: più lo si usa e più siamo soggetti a subire una "sonnolenza" cronica di una parte del nostro cervello. E' quanto si evince dagli studi compiuti da scienziati di diverse nazionalità. Infatti l'ippocampo, che è la parte della nostra materia cerebrale atta a tenere viva la nostra memoria e il senso dell'orientamento, e la corteccia prefrontale da cui dipendono programmazione e capacità decisionali, vengono alienati perché non più coinvolti nei nostri processi neurali e quindi "cadono" in uno stato di inerzia e di letargo per la significativa inattività. Insomma, se alle vecchie, care cartine stradali e topografiche, vogliamo sostituire un tecnologico GPS, dobbiamo sapere anche a cosa si vada incontro: tra l'altro è stato dimostrato che molti automobilisti impegnati nelle prove della ricerca, se la siano cavata meglio di coloro che si siano serviti (a parità di percorso) del navigatore. Vorrà pur dire qualcosa o no?
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