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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Un paio di avvenimenti piuttosto gravi, hanno arricchito le cronache italiane alcuni giorni prima di Natale. Sento sempre parlare di "buona scuola", di innovazione, di adeguamento dei corsi di studio, delle scelte giuste per il corpo insegnanti, ecc.ecc. Sono più le occasioni per polemizzare con le scelte del governo e con il partito che lo presiede, che no effettive e impellenti ragioni di reali difficoltà nel procedere per concorrere tutti insieme a migliorarla questa benedetta scuola. Al liceo "Parini" di Milano era in corso il tradizionale concerto prima del licenziamento delle classi per le vacanze natalizie: genitori, alunni e corpo docente, tutti insieme per festeggiare e scambiarsi gli auguri. Nel frattempo, alcuni facinorosi si sono introdotti non visti, in tre aule diverse e le hanno messe a soqquadro con fare ardimentoso e selvaggio: distrutto tutto l'arredamento, le suppellettili, libri e i PC. Infine tanto per lasciare nome e cognome, hanno inciso il piano di una cattedra con una bella svastica e una scritta che azzerasse ogni eventuale dubbio sulla matrice dell'incursione: "Dux Nobis". Ovviamente sgomento e amarezza oltre che rabbia e stupore, hanno colto tutti i presenti; il Preside ha provveduto a denunciare l'accaduto perché non è stato ritenuto un atto vandalico, ma un vero e proprio attacco alla comunità, al luogo del sapere e della cultura: i dizionari e i libri presenti nelle tre aule, sono stati distrutti. Un gesto eloquente contro la libertà e la democrazia, un atto eseguito da fascisti proditori e vili, pronti a colpire tutto ciò che possa costituire freno alla loro ideologia e alla loro protervia. In una scuola media di Treviso invece, mentre erano tutti occupati per i preparativi della consueta festa natalizia, un prof ha sgridato un ragazzo che non ha voluto accettare l'invito per andare in cortile perché aveva freddo e preferiva tenersi al caldo in aula. Il ragazzo, figlio di una coppia rom con un carattere piuttosto impulsivo e poco incline a subire l'autorità scolastica, ha raccontato ai genitori l'accaduto e il giorno dopo costoro si sono presentati a scuola chiedendo di incontrare il prof che si era permesso di richiamare l'allievo. Ricevuti senza problemi, sono bastate poche parole per passare "alle mani": ossia, il padre del ragazzo ha schiaffeggiato duramente il docente ed è scoppiato un parapiglia: ambulanza, carabinieri e festa natalizia rovinata. Se vi sarà querela da parte dell'insegnate, si procederà legalmente. Dunque, tornando alla buona scuola e ai due fatti recentissimi che vi ho raccontato, peraltro non nuovi, non originali e molto frequenti, non vi sembra il caso che si debba cominciare con dare la giusta autorità a questa scuola? Con la scusa della buona democrazia, delle buone maniere, il rispetto per i ragazzi e le loro famiglie, siamo giunti al punto che certe persone credono di poter fare i comodacci propri a scuola? E' normale accettare la giustizia fai da te proprio nel contesto della "palestra di civiltà" che ogni scuola dovrebbe rappresentare? E il rigurgito fascista di cui abbia parlato mesi fa, questo suo incedere calzante, negato da chi abbia interesse a velarlo e /o a nasconderlo, cosa aspettiamo a fermarlo prima che diventi endemico e cronico? Vogliamo che si impadronisca poco alla volta del paese per farne scempio e azzerare valori, diritti e libertà? Non vorrei ripetermi, ma sottovalutare i piccoli ma significativi segnali, è uno dei gravi errori che si possano fare in democrazia: minimizzare, ridimensionare certi fenomeni e sottovalutarli, sono il peggior modo per farsi trovare impreparati quando poi sarà troppo tardi.
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