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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Quante volte ho suggerito ai giovani che non trovano lavoro, di attivarsi, di farsi venire l'idea buona e magari la "genialata" che cambi la loro vita da così a così (ho girato la mano per rendere meglio l'idea). C'è tutto un mondo la fuori, un mondo da scoprire e se il dialetto barese può dare una mano, allora "nulla quaestio". Si chiama Luigi Aseni e viena dall'hinterland barese: un lavoro apprezzabile, uno stipendio niente male questi duemila euro al mese e un vita serena e tranquilla, fa il ragioniere. Sapete quando prende la fregola? Lui vuol cambiare aria e decide di mollare il lavoro, affetti e famiglia e si trasferisce in Scozia. Luigi l'idea l'aveva già in testa e con sacrifici, servendosi di un mutuo, mette su un bel locale: un bar stile brasiliano con i dipendenti giusti e gli avventori, molto azzeccati. Comincia alla grande e non molla, sa che i fatti gli daranno ragione, quindi ancora un idea: pazzesca, fuori da ogni logica e da ogni costume dialettale. Fonda altri locali (ha appena 23 anni) e diventa un mito. Ma come? E mo' ve lo spiego: innanzi tutto mette su la società con la quale conta di gestire tutte le sue iniziative: La "Skassa Kazz LTD", dopodiché apre i suoi nuovi bar facendo riferimento al suo dialetto barese: e così si aprono i locali che saranno la sua fortuna. "Rumba Kazz LTD" e infine per non farsi mancare i ricordi, ha messo su l'ultimo locale "Kaka Kazz LTD". Da lavoro a 150 persone, intrattiene ottimi rapporti con la banca che lo foraggia e conta di aprirne un altro a breve: "Mango Pu Kazz". Insomma, la Gabanelli gli ha dedicato un servizio, lui tira dritto e fa affari, l'unico neo sono i nomi dei locali: sono espressioni idiomatiche baresi, dialetto stretto e kiaro, non penso che gli scozzesi abbiano capito una mazza. Non so quanti di voi possono arrivare a quelle brevi frasi, non sapevo che gli scozzesi amassero e comprendessero le nostre espressioni. Buon lavoro Luigi, qua da noi non hanno puzza sotto il naso e capiranno cosa signfichino le frasi un po' pesantucce. Ma dai si fa per celia....no, non dire niente. Grazie.
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