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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ormai è malcostume diffuso: non si può assistere ad una partita di calcio tra giovanissimi, categoria "pulcini" o "under 16", senza dover subire scene disgustose che si verificano sulle tribune o sugli spalti, tra i genitori dei ragazzi in campo. Non v'è giornale locale che non riporti puntualmente notizie di questo genere: scazzottate, parolacce, imprecazioni gratuite e pesanti rivolte ai ragazzi in campo o alla terna arbitrale che giudica e governa le squadre impegnate nello scontro. Genitori incapaci di godersi i loro figli che si divertono giocando al calcio. Il punto centrale è uno solo: questi giovanissimi sono promettenti calciatori che potenzialmente potrebbero avere un futuro nel ricchissimo mondo del calcio nazionale e internazionale. Ebbene, i papà non ci stanno a sopportare gli scontri tra il figlio e un avversario (normalissimi contatti di gioco) e subito inveiscono all'indirizzo dell'avversario. I ragazzi non possono sbagliare un passaggio o un gol e subito vengono subissati da imprecazioni dagli stessi genitori dei loro compagni di squadra. Insomma, un "tutti contro tutti" per proteggere o rimproverare i propri figli quando vengono toccati dalle critiche e/o insultati pesantemente. La scintilla scocca immediatamente e quando partono le prime parolacce, è scambio feroce e focoso: pensate, spesso vengono coinvolte anche le mamme e giù borsettate e ceffoni, mentre gli uomini passano a vie di fatto ben più violente e malandrine. Non è più tempo di far finta di niente, tutto ciò non serve a nessuno: i genitori deludono i ragazzi che vogliono giocare ed essere sereni senza sentirsi costantemente sotto esame; i procacciatori di affari che spiano e valutano i ragazzi per scoprire nuovi talenti; le figuracce degli adulti che passano per villani e maneschi, mentre credono di tutelare i loro figli. Perché la Federazione non interviene e non trova il modo per regolare queste "intromissioni" personali e autoritarie? Il gioco del calcio è bello: i ragazzi imparano non solo a giocare ma recepiscono i valori e il rispetto per gli avversari come è giusto che sia. Alcuni ragazzi hanno pianto negli spogliatoi per le follie compiute sugli spalti: si rendono conto che sono nocive e poco eleganti manifestazioni che pongono in cattiva luce gli stessi ragazzi. Se fosse necessario, la Federazione potrebbe inibire la presenza dei genitori sugli spalti e in tribuna: sono loro la causa e quindi solo per quel momento, i 90 minuti di una partita, i ragazzi potrebbero essere..."orfani".
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