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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ipoteticamente possibile: tra meno di un secolo, la popolazione mondiale toccherà la vertiginosa cifra di 11 miliardi. L'eccessiva crescita della tecnologia "a tutti i costi" metterà in ginocchio e con le spalle al muro, una buona parte degli umani sul pianeta: si accentueranno le differenze sociali e la parte più ricca del mappamondo, probabilmente vivrà sotto gli oceani oppure su qualche pianeta ospitale. Tutti gli altri non potranno fare altro che dilettarsi con la esorbitante tecnologia. Orbene, vi sarà una possibilità per giungere almeno preparati alla grande sfida? Evitare gli eccessi ecologici sarà possibile? E superare l'accentramento esorbitante della ricchezza in "poche" mani? Saremo pronti culturalmente a progettare una vita oltre il consumismo eccessivo? Si dovrà passare dal "molto per pochi alla sufficienza per tanti": saremo in grado di portare avanti questa battaglia in tempo utile? Una decrescita economica, lenta e studiata a tavolino per l'intera economia mondiale, sarebbe una probabile soluzione. Saremo in grado di affrontarla? Noi non ci saremo, altri dopo di noi dovranno attivarsi per raggiungere scopi e benefici per adeguarsi al nuovo che incalza e che in meno di un secolo, potrà aggredirci. Io spero, lo spero per i miei discendenti, per il mio prossimo, per chi chiunque avrà voglia di affrontare la situazione poco allegra. Credo che si possa, bisognerà essere compatti e in tanti e si può fare! Ma vi avverto, se guardando l'ipotetica foto presumibilmente di "cattivo augurio", ma molto vicina alla realtà, qualcuno sentirà uno dei quattro augurare agli altri tre un sincero: "Buon Pranzo", allora significherà che il punto di non ritorno sarà giù passato!
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