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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Il vero problema è che non siamo soliti sfogliare le carte che dovremmo: accade spesso che la banca, il gestore di un servizio, un'assicurazione o altri enti, ci inviino pappardelle di carte intestate con modifiche alle regole, cambi di clausole e tutto quanto siano obbligati a spedirci per informarci. Ebbene, ammetto e presumo che molti di voi facciano come me: ci predisponiamo a leggere fogli stampati e scritti con caratteri piccoli, cominciamo e al massimo, dopo aver scorso il primo foglio, ci scoraggiamo e molliamo l'impresa; a maggior ragione quando all'inizio della prima pagina vi sia la scritta: "Modifiche unilaterali al contratto d'esercizio". Allora questo è alienante poiché se è unilaterale, ovvero a totale discrezione dello scrivente, che possiamo fare noi poveri utenti disarmati? O accettiamo a priori oppure abbiamo la facoltà di disdettare e cambiare gestore. Le carte che un governo riempie con le proprie decisioni, con le ipotesi di emanazione decreti e leggi, sono tantissime: potremmo ragguagliarci cercandole in rete e studiarle per capire quelle che potrebbero essere le intenzioni dei nostri governanti. Salvo qualche volenteroso, quanti di noi procedono in tal senso? Ecco, tra quelle carte, v'è un orientamento che il governo appuntò nel "decreto crescita" e che oggi sta tornando stranamente alla ribalta: ne parlano i giornali, i media e persino le varie associazioni di consumatori che oggi pongono un'attenzione diversa e preoccupata, su una decisione che non pareva potesse essere vera. Prendere soldi sulle nostre bollette ENEL e portarle in Alitalia per salvare il famoso baraccone che tutti conosciamo! Ebbene la storia venuta fuori proprio in questi giorni, riporta al decreto che ho citato prima, per ricavare dai nostri soldini versati all'Enel per i servizi di energia elettrica, circa 650 milioni da indirizzare verso le casse dell'Alitalia e darle ossigeno per tirare a campare. Non vi annoierò raccontandovi i dettagli di questa operazione malandrina, ma all'atto pratico, con giri farraginosi e poco evidenti, si andrebbe ad intaccare un fondo speciale dove l'ente per l'energia, accantona soldi per andare incontro ai suoi clienti in caso di eccezionali momenti di congiuntura elevata e far fronte dando una mano per evitare bollette salatissime. Ecco dove vorrebbero pescare i soldi per il nostro più vecchio e affollato carrozzone italiano. Da un fondo destinato a proteggerci, quindi coi soldi nostri, mettere una bella toppa al buco Alitalia. Sapete quanti buchi sono stati chiusi in tantissimi anni alla nostra compagnia colabrodo? Tutti ora sanno, tutti hanno contestato l'eventuale e scellerata scelta: guai a toccare i soldi e spero che ciò non avvenga. Se avvenisse sarebbe molto chiaro come Salvini azzardi a mettere su una manovra da 60 miliardi circa: basta sapere dove mettere le mani e i soldi ci sarebbero, magari noi non sappiamo dove sono, ma loro sì che sono informati e prenderli non sarebbe difficile in un paese che ha sempre vissuto di sotterfugi e "manbassa" a destra e a sinistra. Vigiliamo e prestiamo attenzione: facciamo luce per non rimanere al...buio!!!!
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