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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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La meravigliosa e incantevole isola delle Femmine, sita dinanzi a Palermo tra Punta Raisi e Capo Gallo, è a circa ottocento metri dalla costa tirrenica della Sicilia, ha una superficie di 15 ettari, una popolazione di circa 7.000 anime che in mancanza di altre risorse, è dedita alla pesca. Terra quasi piatta, rocciosa e non coltivabile, resta una perla marina appartenente amministrativamente al comune metropolitano di Palermo. Tuttavia, l'isola appartiene alla famiglia Rosolino Pino che l'ha messa in vendita circa un anno fa e la società che gestisce la vendita, richiede circa 3.500 milioni di euro. L'isola è una riserva naturale floristica e faunistica, è anche luogo di sosta per gli animali in transito e in fase di migrazione, per cui i proprietari non possono far altro che attenersi alle regole che vigono per le zone protette e senza alcuna deroga per tali severe condizioni. Quale è il problema? Nessuno in verità, ma si teme qualche colpaccio di personaggi potenziali acquirenti, pronti a comprarla con un prezzo stracciato e farne un luogo privato, personale e gestito come un feudo. Per evitare questa potenziale possibilità, quattro donne siciliane e attiviste molto fervide, stanno studiando il modo per acquistare l'isola ed evitare quindi problemi di sorta. E come? Comprandola per lasciarla così come è: libera da invasioni sgradite, libera di vivere la sua naturale bellezza come sia accaduto finora e continuare a mantenere l'isola sotto l'egida della Comunità Europea che d'accordo con la Regione Sicilia, sono i "guardiani virtuali" dell'ambiente naturale della piccola isola. Anche la LIPU è coinvolta per un punto di osservazione sull'isola, con lo scopo di controllare gli animali che vi abitano e soprattutto quelli che vi transitano. Un progetto bellissimo e le donne sono a lavorare per condurlo in porto. Tendono a mettere su una associazione, solo donne e con soli 10 euro a testa, passare ad essere proprietarie di un bene da gestire senza stravolgere nulla del suo stato naturale. Concludo riferendovi che le quattro donne sono: Stefania Galegati, Valentina Greco, Claudia Gangemi e Marcela Caldas, loro porteranno avanti il progetto dell'associazione che si chiamerà "Femminote" che è il nome delle marinaie del romanzo "Orcynus Orca" di Stefano D'Arrigo. Il notaio studia con loro tutta la pratica ed è in contatto con la Regione Sicilia e la Comunità Europea, per mettere a punto lo statuto della Associazione e partire con l'ambizioso progetto. A proposito, gli uomini sono esclusi dalla partecipazione, tuttavia possono regalare la quota a una donna facendole un bel regalo: un 'isola come questa, è un fiore all'occhiello! Il progetto poi, è superlativo: "Cambiare tutto per non cambiare niente". Vero Tancredi?
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