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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Devo tornare a parlarvi del mio sindaco De Caro: dalla sera in cui, attraversando le strade del centro città con le lacrime agli occhi per la desolazione e la completa mancanza della movida, ha intrapreso una vera e propria carriera di...sceriffo! Non vi sono posti in cui non sia intervenuto personalmente per far rispettare le regole. Cominciò dai vari parchi cittadini: gente stesa a prendere il sole, gente impegnata in attività sportive, anziani raccolti in gruppo sulle panchine, insomma quasi una giornata normale senza problemi e remore. De Caro a piedi perlustrava tutto il parco e nel video lo si sente alzare la voce verso tutti quelli che incontrava: "Fuori di qua, sto chiudendo il parco uscite immediatamente e tornate a casa, questo non è un gioco, qua non si scherza più!". Dopo i parchi, stesse scene nei pressi della città vecchia, per le strade dove si notava movimento, a piedi o in bici, ha percorso kilometri per essere presente dove occorreva intervenire. De Caro non le manda a dire come fanno i suoi colleghi, De Caro è sulla strada, non cerca voti, sta dimostrando che li ha meritati nella sua recente rielezione a sindaco. Tutto ciò è dimostrabile dai video e testimoniato da chi lo ha visto all'opera in questi ultimi giorni. I suoi interventi postati sui social, stanno facendo il giro del mondo e in Cina specialmente, la gente impazzisce per come affronti la situazione senza giri di parole, severo e perentorio, deciso e autoritario. Oggi concederà un intervista al "Wall Street Journal" e mezzo pianeta vuol sapere di più sul conto del sindaco sceriffo. Ma secondo voi, paga questo genere di comportamento autoritario e senza mezze misure? La domanda sorge spontanea poiché molti non condividendo atteggiamenti di questo genere, meno democratici e più da regime illiberale, si chiedono se possa essere utile al di là della mera propaganda politica. Ritengo che sia un modo giusto per questa emergenza: troppi i trasfottenti, troppi i disubbidienti, troppi coloro che mettono a repentaglio la loro pelle e quella degli altri. Il pugno di ferro serve, picchiare duro con le parole pure, De Caro ci sta mettendo la faccia, non si nasconde e per un De Luca presidente delle regione Campania, pronto a mandare carabinieri con i lanciafiamme se capitassero feste private e al chiuso, lui il nostro sindaco, parla alla sua gente, niente minacce ma solo ordini vigorosi e diretti. Oggi c'è il suo rimpianto, la sua disperazione per non essere riuscito a convincere tutti i suoi concittadini: "Questi nastri bianchi e rossi, con i quali stiamo sigillando piazze, giardini e panchine, sono il simbolo di un fallimento. Del mio fallimento". E ancora: "Ho provato in tanti modi a dirvi di uscire di casa il meno possibile, a convincervi di non stare per strada a chiacchierare, di evitare capannelli, bivacchi, assembramenti. Oggi guardo quei nastri bianchi e rossi e sento dentro un grande magone". Non hai fallito caro sindaco, hanno fallito loro, quelli che non ti hanno ascoltato: pochi, ma coglioni! La stella...paga!
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