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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« I TEMERARI CONTRO I PAVIDI? | LA FEDE E I SUOI SEGNI » |
La settimana prossima, il governo emanerà ancora un nuovo decreto e presumibilmente tra le norme, sarà presente la disciplina legale per proteggere i medici, gli operatori, infermieri e dirigenti sanitari di tutta Italia e impegnati in prima linea contro il coronavirus. Un vero e proprio scudo penale che avrà il compito di evitare una ridda di cause intentate contro tutti coloro che lavorando a contatto con i pazienti, siano esposti fatalmente all'attacco giudiziario penale da parte di familiari a caccia di verità, di distrazioni, di motivi capziosi che abbiano costretto i medici a non fermare...la morte del paziente. Se avverrà che il governo istituisca questo scudo protettivo, sarà perché la richiesta di tutti gli operatori, da coloro che sono in ambulanza fino ai primari e responsabili di sezione, riguarda la difesa del loro lavoro e del loro impegno che è al di sopra di tutte le buone intenzioni. Questo di cui parliamo è facile costume della nostra società: chi purtroppo viene segnato dalla perdita di una persona cara affidata a una clinica e quindi a medici e personale ospedaliero, è pronto a imputare loro le responsabilità la sua dipartita. Ormai funziona così da tempo e nella maggior parte dei casi, dopo i primi giorni trascorsi dalla morte di una persona, i diretti interessati, partono all'arrembaggio per ottenere rimborsi piuttosto interessanti. Questo è il nostro costume e su questo i medici tutti e gli operatori, sono molto preoccupati perché il frangente è piuttosto delicato e purtroppo pieno di decessi. Non ci stanno a patire lunghi processi e pressioni psichiche per definire danni che non sono dipesi dalla loro volontà. Certo, se carte, documenti e testimonianze neutre e attendibili, dimostrassero il contrario, i medici o chi abbia sbagliato pagherà. Ma partono alla carica, solo perché avvocati azzeccagarbugli con peli sullo stomaco, riescono a convincere familiari poco consapevoli delle procedure e pronti a convincersi, sperando in un bottino cospicuo. E non solo avvocati principi del...buco, ma anche associazioni pronte a mettere su processi con la promessa di non chiedere soldi, ma solo una parte del ricavato: ancora peggio perché oltre a essere vana la speranza di vincere, prenderebbero comunque dai malcapitati il "fastidio" per l'impresa e le eventuali spese processuali a carico dei perdenti. Questa situazione che viviamo è molto particolare, sappiamo tutti quanti morti purtroppo si contano al giorno e la promessa o l'eventuale possibilità di monetizzare la morte del parente, affascina un po' tutti. Oggi al TG ho ascoltato un signore che era animato da cattivissime intenzioni e addebitava per partito preso, cause e responsabilità ai medici ai quali avrebbe mosso causa penale. Gli sciacalli sono già a caccia, sono pronti a nutrirsi dei cadaveri e non mancheranno le occasioni per strumentalizzare ad ogni costo la situazione molto favorevole. Evitiamo quindi non solo di pagare queste bestie, ma scansiamo il pericolo di intasare le procure i tribunali. I soldi non restituiranno mai i cari deceduti. Il dolore per la perdita di una persona a noi vicina, spesso è ineluttabile e naturale, specie quando il nemico è un virus potente e ancora poco conosciuto. Destino, caso, fatalità e amen.
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