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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Beh, in quanto a coerenza e a posizioni estreme assunte, non c'è che dire: "Paraculi e assenti". Eravamo agli inizi della crisi covid-19: l'ansia cresceva, i problemi aumentavano in maniera esponenziale e il governo si affannava a mettere le sue belle pezze a colori, a destra e a manca. Sono stati mesi difficili da gestire, tutti abbiamo fatto il possibile e ci siamo attivati per mantenere le misure restrittive e penitenziali, abbiamo compreso la grave situazione e ci siamo difesi come meglio non avremmo potuto. Ricordo anche e spero abbiate buona memoria tutti voi, che in un tempo recentissimo fu espressa la volontà da parte del governo e del parlamento, di rinunciare alle consuete vacanze perché trattandosi di una delicata emergenza, sarebbe stato opportuno mantenere le posizioni istituzionali, per essere pronti ad affrontare le esigenze e le improvvise necessità. Come al solito si è trattato di promesse da marinaio: figuriamoci se i politici italiani, tutti indistintamente, avrebbero mantenuto gli impegni e il mantenimento delle posizioni. Quaranta giorni circa di ferie, tanto sarà il tempo delle vacanze estive e la riapertura è prevista per il 12 settembre i parlamentari tutti, mentre il 5 settembre per le commissioni. Lo so, è un piccolo sacrifico dover stringere i tempi e assentarsi: certamente saranno nei dintorni di Roma oppure a portata di aereo per essere pronti a una richiamata improvvisa e indesiderata, per la serie: "Non si può star un attimo in santa pace e godere del meritato relax vacanziero". Poverini, li vedo sfatti, ormai al lumicino dopo essersi spezzata la schiena al lavoro, ma alla fine tutto si aggiusta e il riposo è più che meritato. Orbene se, come sappiamo tutti e come viene ribadito da Conte con le sue uscite e con i suoi DL, siamo in continua emergenza, perché i politici non vivono l'emergenza così come la pretendono dal popolo italiano? Non dovrebbero essere sempre in stato di allerta e pronti a intervenire in caso di urgenze? Emergenza è tutto, può essere qualunque improvviso e inatteso intervento e sappiamo tutti come le cose stiano andando, specie con i giovani che disattendono le aspettative e trasgrediscono regole e decreti. Ci sono stati grandi e lunghi momenti di pausa per tutti, si è lavorato molto meno ovunque e loro i primi hanno cazzeggiato, lavorando meno del solito nelle assemblee camerali sin dall'inizio di febbraio. Insomma, "Vamos alla playa" vale anche per loro o no?
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