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IL TEMPO STRINGE

Post n°3687 pubblicato il 29 Settembre 2020 da monellaccio19
 

 

 

 

No, non guardate il vostro orologio ritenendo magari che vada male. I numeri che sono ben in vista sulla facciata di un palazzo di New York, sono in movimento, ovvero: è segnata l'ora, i minuti, i secondi, i giorni, gli anni. "Climate Clock" è il suo nome e quest'anno è toccato alla grande mela esporlo ben in vista, perché tutti lo possano vedere e seguirlo nella sua marcia indietro per indicare quanto  tempo manchi alla fine del modo! L'anno scorso è stato esposto sulla facciata di un edificio nel centro di Berlino. Orbene, state sereni, sette anni passano in fretta è vero, però avremmo la possibilità di agire, attivarci perché questi sette anni che stanno già marciando, potrebbero vedere l'umanità che si armi di santa pazienza e cominci a mettere mano alle grandi manovre che servirebbero per tirarci fuori da questo incubo! Nel post di ieri, scrivendo e scherzando, ho velatamente posto il problema del tempo che passa inesorabilmente, scandisce i suoi secondi in piena regola e nessuno lo può fermare. Noi amici sappiamo bene a cosa andiamo incontro, come ragazzi anziani, sappiamo in che direzione andare, ma se non si interviene subito, non sarà più importante scegliere dove indirizzarsi per accogliere serenamente la fine dei nostri giorni. Ogni posto varrà quanto un altro e sarà difficile tornare indietro se avremo deciso di chiudere il discorso senza agire. Lo so, sappiamo in tanti quanti siano gli ottusi, i duri di orecchi e di animo, sappiamo quanti capi di stato siano contro le puttanate delle Greta e degli scienziati che parlano di un pianeta che lentamente e inesorabilmente, stia puntando al suo disastro ecologico e atmosferico. Tra sette anni, in mancanza di interventi radicali e puntuali, secondo i dati forniti dall'ONU, dovremmo patire di un pauroso incremento di CO2 (inquinamento terrestre) e la temperatura media del nostro pianeta aumentato di 1,5/2 gradi. Tutto questo se accadrà, potrà solo significare conseguenze catastrofiche e inarrestabili. Pertanto prendiamo atto che se in questi sette anni nulla sarà fatto e i Trump sparsi dappertutto, continueranno a infischiarsene delle condizioni della terra solo per meri scopi economici e commerciali, allora vorrà dire che saremo al "punto di non ritorno". Non so se sarò ancora qui tra sette anni, ma come ebbe a dire il mio maestro Marcello Marchesi: "Spero di non morire mai, solo per vedere come andrà a finire!".

 
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alberto.gambineri
alberto.gambineri il 29/09/20 alle 23:52 via WEB
Noi siamo qua oggi e altri erano là ieri e mi punge vaghezza che molti altri saranno qui e là domani; ciascuno lotta con i problemi del proprio tempo di cui è in tutto o in parte responsabile; ho detto a ciascuno il suo; quello che accadrà finchè noi siamo al mondo toccherà me esattamente come te, indipendentemente dal fatto che io lasci la bottiglia di plastica sull’arenile e tu invece la vada a depositare nel bidone pertinente, perché tu, mio caro, non puoi esimerti da pigliarti le conseguenze del mio agire sconsiderato e devi subirle, pur con tutto il senso di responsabilità e di civismo che ti contraddistinguono; io avvicino questa tipologia al volontariato, del quale sono acerrimo detrattore, perché per me debbono esistere le strutture sovvenzionate da stati e governi ad offrire i servizi adeguati, non quattro buontemponi che si prestano a dare un po’ d’aiuto nelle ore libere, scoordinati, con scarsa competenza e magari manovrati da qualche azione cattolica di troppo; qui è lo stesso; sono le istituzioni che debbono farsi carico di gestire la questione ecologica con sanzioni talmente pesanti su singoli e famiglie da far passare la voglia a chiunque di inquinare ed insozzare il pianeta; è ovvio che vanno messi in atto strumenti validi per la gestione dei rifiuti; se la plastica inquina, la plastica va eliminata dalla circolazione; se le aziende che la producono chiudono, si riciclino loro prima della merda che mettono in circolazione; e se la gente perde il lavoro, si piglia le conseguenze, perché, lo ripeto ad libitum, a ciascuno il suo; per il covid hanno chiuso tutto e denunciato chi se ne andava a zonzo senza giustificati motivi; non era certo la gente a comportarsi responsabilmente; si faccia lo stesso con le bottiglie di plastica e con tutto il resto; denunce, processi per direttissima e sanzioni da rovinare chi sgarra; è l’unico modo; andare a ripetersi la canzone del ciascuno deve fare la sua parte è ridicolo nella misura che è inattuabile, quindi ipocrita; lo so che andrebbe fatto, ma se la maggioranza della gente non lo fa bisogna prendere atto che questa via non è percorribile e cambiare strategia; sono chiacchiere da omelia della domenica, solo che l’inferno non è di là da venire; è già qui.
 
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