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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« PRESUNTUOSO E ARROGANTE...OLE' | SOLDI BUTTATI AL...VENTO » |
C'è uno spazio in tv su RAI 1 che un tempo trascinava all'ascolto: posto tra la fine del TG e l'inizio del "prime time", resta lì tuttora anche se ci è completamente indifferente. "I Soliti Ignoti" condotto da Amadeus. Sarà per pigrizia, sarà che il programma da seguire lo abbiamo già scelto, io e il mio 51% non ci affettiamo a girare canale, lo faremo quando sarà giunto l'orario. Quindi ceniamo e distrattamente volgiamo lo sguardo alla trasmissione. Ormai, a parte il momento attuale in cui giocano personaggi noti, ma in nome e per conto dello "Spallanzani", il gioco è divenuto noioso, prevedibile e poco attraente. Forse lo era meno prima del virus, i concorrenti erano più veri e partecipativi, pronti a portare qualche soldino a casa. Questo preambolo, mi induce a raccontarvi una puntata mai andata in onda. Sapete tutti (presumo) che il concorrente in difficoltà, possa servirsi di tre occasioni per chiedere un terzetto di indizi, ed essere aiutato a comprendere che professione svolga l'ignoto. Pertanto, scende al centro il concorrente nr. 4 e la giocatrice, dopo averlo studiato attentamente, gli chiede l'indizio perché è incerta sulla risposta. Primo indizio: "Passo molto tempo della giornata seduto alla scrivania per svolgere il mio lavoro". Pronuncia il signore con la faccia tirata e seria come una sfinge. Secondo indizio: "Per necessità, mantengo contatti giornalieri con tanta gente e prestatori d'opera". L'atmosfera si fa pesante. Terzo indizio: "Nel mio lavoro non sono tutte rose e fiori, spesso gli incontri sono inconcludenti, poco fruttuosi e vani, tuttavia e a parte le tentazioni, devo mantenere sempre buoni rapporti con tutti!". Siamo alla stretta finale, la risposta è determinante: la signora si concentra, esamina i dettagli forniti, comincia a raffrontarli con le possibili attività enunciate nel tabellone. Come sempre, ci sono due o tre lavori che potrebbero essere concilianti con le caratteristiche elencate dal signore mummificato al centro del palco e non autorizzato a fare smorfie, sorrisini e ammiccamenti. La signora è indecisa, non riesce a realizzare e ricorre ad un'ultima chance: "Posso vedere le mani del signore?". Ne ha facoltà! Amadeus l'accompagna al punto oltre il quale non si può accedere e prega la "sagoma" di cartongesso, sempre imperterrito ed estraneo all' ambiente, di mostrare le mani: belle e curate, affusolate quanto basta per intuire che trattasi di persona elegante e poco avvezza ai lavori manuali. Il cerchio si stringe, il momento è catartico, non v'è tempo per pensare ancora, è necessaria una risposta definitiva! La signora ha da scegliere tra: funzionario di banca, tenutario di una casa d'appuntamenti (leggi casino), e un blogger a tempo pieno. Ultimo sospiro e la risposta arriva decisa con il premere la mano sul quadrato luminoso: "Il signore è un blogger a tempo pieno!" Amadeus invita ad aprire il passaporto: 100 mila euro, la signora incrocia le dita per scaramanzia e Amadeus rivolge la fatidica domanda: "Signor Carlo Monellaccio da Bari, è lei che svolge attività di blogger a tempo pieno?". La musica del film "Lo squalo" sottolinea il momento cruciale, si insinua nell'anima e soprattutto nelle orecchie, il latte è alle ginocchia, i gorgioni girano a mille, il tempo passa...dieci secondi...tre secondi l'imbalsamato potrebbe cedere da un momento all'altro e franare definitivamente sul palco, morto e stecchito! Finalmente l'attesa spasmodica finisce e la risposta dell'ormai ipnotizzato, arriva: "Sì, sono io Carlo Monellaccio da Bari il blogger....non a tempo pieno ma a tempo perso!". Gioia della concorrente, applausi e trombe che squillano, ma una domanda resta, per non lasciare l'amaro in bocca: "Vorrei conoscere il mandante di tutte le caxxate che scrivo!".
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